sabato 1 febbraio 2014

Per fortuna esistono i cani

E' una sera come tutte le altre.
Una sera di me che metto a letto i bimbi cercando di arginare malumori e dispetti, sedo Ciucialatte con il solito metodo certificato, mi rimetto al computer e lavoro fino al vomito.

Almeno lavoro.
Almeno ho qualcosa che mi distragga da me stessa e il fallimento estremo che e' la mia vita.

Appena mi distraggo e sposto gli occhi dalle tabelle Excel piene di cifre e cifroni, rapida arriva la lacrima. Ce ne e' sempre una pronta a spuntare, in questo periodo nero.

Meno male che c'e' lei.
Meno male che ho la mia Stella.

Sul divano (si, ormai è arrivata sul divano), a tenermi caldo ai piedi.
A tenermi caldo al cuore.

Domani fa due anni, la Stellaccia.
Spero di trascorrerne almeno altri 200 insieme, perché da sola non ce la posso fare.

In ospedale, in Kosovo

Da una settimana, ormai, non vedo la luce del sole.
Così è cominciato il 2014, per Ciucialatte e me.
Non siamo stati a fare il giro di parenti, non abbiamo fatto un salto ai saldi e neanche le 10000 lavatrici che mi ero ripromessa di metter su mentre gli altri due si trovavano dalla loro famiglia inglese.

Invece abbiamo fatto un salto in pronto soccorso, per un controllo.

Ciuci aveva un po' di febbrina e rigurgitava un po' più del solito.
Avete presente la macchina - che quando vai dal meccanico - non fa più il rumore strano?
Bene, a me è accaduto il contrario!
Da 37,5 di casa la febbre di Ciuci è diventata improvvisamente 39,8 con vomiti incontrollabili che mi hanno fatto vincere il premio di mamma peggiore dell'anno (appena iniziato) che sottovaluta i malanni dei di lei fanciulli.

Sarà per questo che non mi fanno più uscire?

Da una settimana, ormai, non vedo la luce del sole.
Dormo su una poltrona blu maculata dagli aloni del vomitino di Ciucialatte.
Mangio porcate, so come usare la pompa della flebo, conosco i livelli di saturazione (ma li conoscevo già prima con Buzz l'asmatico) e ritrovo vecchi amici (i medici di Sophie dall'Ematologia mi vengono a salutare in questo reparto).

Ci svegliamo all'alba e la giornata scorre noiosa e metodica, tra chiacchiere con amicizie di circostanza e tentativi di rendere l'atmosfera piu' rilassata.

Eppure non sto male.
Non mi sento triste.
Non siamo i messi peggio.

Certo, ci dessero da mangiare e bere.
Certo, fornissero la carta igienica.
Certo, ti facessero una volta un sorriso o chiedessero per favore.

Ma siamo in Italia, che nel 2014 mi pare sempre più il Kosovo dei tempi d'oro....

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...