venerdì 27 febbraio 2009

Piove

Piove da giorni. Forse da settimane. Ogni giorno piu' forte e piu' freddo.
L'Ayi arriva ogni mattina con le previsioni del tempo e le temperature massime e minime, e la situazione si prospetta tutt'altro che rosea. Ieri pioggia piccola (a me pareva torrenziale!), oggi media. Massimo 7 gradi, con l'aria condizionata in casa puntata su 32, ma con due maglioni sento ancora freddo. Tiroide? Non penso, perche' il freddo lo sentono tutti quelli che passano dalla mia sala.
L'unico contento di questo tempo e' Buzz, che adora mettersi l'impermiabile di Nonna e gli stivali di Santa Lucia. Corre e salta in tute le pozzanghere che incontra. Non fa nemmeno piu' capricci per salire sull'autobus. Una meraviglia.
A parte la pioggia, la settimana e' passata. Volata, tra nuovo programma alimentare sgarrupato, baby group segreto e informale (l'ufficiale e' stato cancellato per il maltempo, ma l'80% ei partecipanti si e' trovato informalmente all'insaputa della pseudo-organizzatrice stronza) e programmi di disintossicazione che usano tutti i poteri della medicina tradizionale cinese!
A parte i soliti incontri mercenari con il numero 12, che ieri mi ha deliziato ustionandomi i piedi con pozioni magiche e infilandomi ditate sotto le ascelle, convinto che questo possa aiutare il mio ciclo di sonno (non ha figli, il numero 12)... beh, non so come dirlo... quindi lo diro' in modo diretto e efficace: le expat sgarrupine si sono date al GUA SHA (Chinese: 刮痧; pinyin: guā shā), un "nuovo" metodo di disintossicazione millenario, che promette di rendere la pelle bella ed elastica, di sbloccare tutti i blocchi interiori e di regalarci piu' salute che un intero vassoio di pesche dell'eterna giovinezza! In parole povere, ci spalmano con un'altra medicina cinese e poi ci spatulano con una specie di pettinino fatto di osso di bue (un tempo i nobili usavano pettinini di giada). Non e' piacevole, soprattutto quando la massaggiatrice incontra un blocco e spinge e spatula e gratta per eliminarlo. Secondo me "potrebbe darsi" che si tratti di semplice cellulite, ma lei trova nomi molto piu' spaventosi e magici: parla di sangue in stasi, ritenzione di energia, canali di flusso e quant'altro. Per oggi mi ha promesso pozioni dai poteri astrologicamente interessanti ed io, esaurita dalla vita di mamm-expat, ci credo pure.
Un'ultima parola va agl'incontri con amichetti, che ultimamente paiono andare lisci come l'olio. Buzz forse sta maturando, anche se poi tutte le sue frustrazioni le riversa su mamma quando la gente torna a casa propria (uff...), ma sembra che riesca a giocare con tutti i bimbi che incontriamo senza tentare di prevaricare sui piu' deboli e dividendo i propri giocattoli senza capricci. Anche con Strega e' piu' dolce: se la coccola, la aiuta a sedersi quando cade in terra, la vuole imboccare... e' veramente dolcissimo! All'inizio pensavo fosse un cambiamento radicale avvenuto in mio figlio, ma - meraviglia - mi sono resa conto che questa aria buona sta toccando molti dei nostri mini-expat. Ieri Buzz ha ricevuto persino un ovetto kinder sopravvissuto alle prime settimane di Cina, che Principessa ha condiviso di propria volonta' con lu. Buzz e' rimasto commosso tutta sera, per questa Principessa dolce che gli ha regalato un uovino kinder. Mamma Lau e' molto contenta che tutti paiano starsi adattando alla vita Suzhouese. Che altro dire? Speriamo nel buon tempo e sognamo una primavera piena di giochi e risate!

martedì 24 febbraio 2009

Lezioni di Grammatica II

"Mamma, lo posso drinkare anche io il succo di frutta?"
"Puoi cosa?"
"Drinkare il succo"
"Amore, ho sentito che cosa hai detto. Ma come si dice 'drinkare' in italiano"
"Non so".
"Come non sai? Su, dai, si dice 'drinkare' o 'bere'?"
"Bere".
"Ecco, allora, se le cose le sai, perche' non parli bene?"

Ci pensa un attimo, appare persino un po' tormentato, poi...

"E' che ogni tanto a me la voce esce strana, mamma..."

Buzz e il ruolo della donna

Parliamo di uguaglianza dei sessi, di come i nostri figli saranno diversi, di come cresceremo dei Buzzettini perfetti, che capiranno e supporteranno e ameranno e mai faranno zapping mentre noi vogliamo vedere un singolo canale per sera.... Poi, pero', non sono le nostre parole, ma quello che mostriamo ai nostri figli, che conta.
Stamattina stavo accompagnando Buzz allo scuolabus e, nel tentativo di trovare un compromesso, cosicche' non si mettesse a piangere in totale crisi da abbandono materno, ho cercato di creargli prospettive rosee per il pomeriggio: "Andiamo a casa del tuo amichetto Timidino oggi".
"Non ci voglio andare. Me non ci va".
"Buzz, su, vedrai che ti diverti: c'ha il giardino e ei bei cagnoni".
"Ma perche' devo andarci? Perche' non posso andare dall'Anziano (figlio di Zia Nutella)?"
"Amore, a casa di Timidino ci sono tante merende buone da mangiare, mentre oggi a casa di Anziano non ci sara' nulla".
Buzz mi guarda, ovviamente non mi crede. Ci pensa un attimo, e poi: "Come mai non c'e' nulla da mangiare?"
"Perche' Zia Nutella oggi non cucina".
"E, scusa un attimo, cosa fa tutto il giorno se non cucina?!?!"

AAARGHHH.

Non va bene. Non va proprio bene. Non c'e' stato il salto evolutivo, semmai siamo gia' due passi indietro. Devo rimediare al piu' presto prima che il danno sia irreparabile e mi trovi, tra vent'anni o giu' di li', con una nuora che me ne dice peste e corna perche' mio figlio e' un mammone viziato.
Ho cominciato stamattina, cercando di spiegare a Buzz che le mamme lavorano non solo in cucina e ogni tanto il giorno lo trascorrono tra pedicure, manicure e massaggi - attivita', queste, tutte degne di rispetto e socialmente utili. Niente meglio che essere circondati da donne rilassate e contente, no?

Domani si cucca avanzi e io la mattina yogo.

Bambina dentro

Visto che non passiamo abbastanza tempo insieme, la sera leggo il blog di Zia Golosa (donne golose, su splinder), che per Buzz ormai e' "la zia Nutella".
Girando e girando, mi sono trovata di fronte ad un paragrafo "illuminante". Questo e' cio' che Zia Nutella dice quando parla di expat e Italia:
Per gli adulti è difficile....per noi dire Italia vuol dire tante cose contranti, molto spesso non ci sentiamo rappresentati, molto spesso non condividiamo le scelte del nostro governo, scendiamo in piazza nei momenti sbagliati, e troppi argomenti "delicati" sono diventati pane per giornalisti.
Quando i bambini dicono Italia, vogliono dire casa, amici, nonni, feste di Natale, estati al mare, vogliono dire gelato, vogliono dire oratorio la domenica prima delle lasagne, vogliono dire uscire di casa e parlare con tutti, vogliono dire pensare liberamente, vogliono dire pediatra con i lecca-lecca, vogliono dire cartoni animati in italiano e pizza il sabato sera, vogliono dire palazzi bassi e nuvole nel cielo, vogliono dire merende in giardino, vogliono dire passeggiate senza le auto, e andare da soli in bicicletta fino al parco...è la nostra stessa Italia, quella che ci fa tanto incazzare, quella che non sentiamo piu' nostra, quella che spesso ci lascia stanchi di reagire, quella che abbiamo un po' dimenticato.

Io quando penso alla mia casa la vedo cosi'. Come i bambini.
Mi vedo con gli amici di sempre, che si lamentano di riforme governative, tasse, crisi, buffoni al governo e decadenza generale... ascolto le chiacchiere come ascoltavo mamma e nonna chiacchierare in cucina, troppo impegnata a giocare per darvi peso. Intanto mi godo l'idea di esserci, ad ascoltare quelle chiacchiere. Sogno di guardare il telegiornale perche' ho nostalgia dello scorrere delle notizie riportate "all'italiana" (cosi' diversi i reportage della BBC. Mancano di fantasia, di colloquialita'), non vedo l'ora di ascoltare le battute del panettiere e attaccare bottone con qualsiasi persona voglia attaccare bottone: la vecchietta che va a farsi le ricette, la mamma di fronte alla Chicco, il gruppo di ragazzini che si fermano a scherzare con Tomas. Adoro uscire di casa. Chiacchierare. Penso all'Italia e sogno di vedere un blu blu blu o di passeggiare sul corso annusando nebbia e odore di caldarroste. L'Italia sono le ore in macchian per arrivare alle lasagne della nonna, le montagne innevate dello zio, il lago d'inverno e le strimpellate di Ago e Andrea di quando eravamo ragazzini. L'Italia e' il ricordo dei morosi, di Venezia e della vita universitaria, degli aperitivi interminabili e le pause caffe' in sala studio. L'Italia sa di te' in cucina con Mamma e Nat, di confidenze e di cose buone.
Forse dipende dal fatto che me ne sono andata presto, prima di disilludermi.

Non so.
Forse sono contenta di essermene andata prima di disilludermi. Perche' io vado a letto ogni sera e mi alzo ogni mattina con la voglia di Italia che mi brucia dentro, ed e' una voglia triste ma bella, che mi fa sentire di appartenere ad un luogo. Mi fa essere certa, non importa dove mi trovi o cosa faccia, che esiste un luogo che e' casa. Delle persone che sono famiglia.

venerdì 20 febbraio 2009

Un pomeriggio a Suzhou


Nel dark dark bosco di Suzhou, i mini expat si dilettano a contatto con la natura: meteore passate di li' per caso - che si accompagnano a funghetti cantanti e alberi di canfora spennellati di bianco.

mercoledì 18 febbraio 2009

Latin Lover

Vado a prendere Buzz allo scuolabus, attrezzata - come sempre - di bicicletta e merendina. Oggi e' una gironata speciale, visto che ho trovato i "loaker che bonta'" al nuovo supermercato giapponese. So che Buzz li gradira' e mi regalera' un bel sorrisone.
"Amore, guarda"
"Cosa hai portato per me?"
"I Loaker che bonta'".
Mi abbraccia forte "sei la mia mamma preferita".
Poi ci incamminiamo verso casa, lui sulla bici e io che lo raddrizzo e evito che finisca sotto una macchina (Buzz davanti alle auto si paralizza in mezzo alla strada "per farle passare").
Arriviamo al banco dei fiori, "mamma, vuoi un po' di quelli", dice il mio amore, indicando degli improbabili gigli.
"Amore, mamma non ha piu' soldini oggi, abbiamo gia' comprato i biscotti".
Ci pensa un po', poi "allora io prendo tutti i soldini dal mio Peppa Pig e te li compro tutti, tutti per te".
Come faccio io a non essere innamorata di questo piccolo uomo?

Lezioni di Grammatica

Voglio solo tenerla e non fare caderla (parlando di sua sorella).

Me vuole vare nel dark dark bosco! (parchetto di alberi di canfora vicino al lago).

Mamma, dove quella pink cosa (il pongo)?

martedì 17 febbraio 2009

Un'altra sull'Ayi.

Piove. C'e' vento e fa freddo. Torno a casa dal mercato della frutta e della verdura, con Streghetta imbacuccacta che neanche la renna freddolosa di Babbo Natale. Smarties, la nostra super-Ayi, ci aspetta sulla soglia sorridente, tutta un dentone.
Entro e cerco di spiegarle che fare delle mille borsine, ma lei - non volendo sporcare il pavimento appena lavato, cerca di convincermi ad accucciarmi, stile "cinese durante riunione importante". Reduce da una lezione di yoga, mi spazientisco quasi immediatamente e decido che faccio prima da sola, a mettere a posto la spesa.
"Tu guarda la bambina, in cucina faccio io".
"Ok".
Dopo un paio di minuti si affaccia sulla porta della cucina Zia Nutella che, con un sorrido forzato, mi chiede: "che le hai detto, esattamente?".
"Di guardare la bimba mentre sistemavo di qui, perche'?"
"Perche' e' esattamente quello che sta facendo".
Esco dalla cucina, ed eccola qui - per forza che la chiamiamo Smarties! - le fa pure ciao con la manina, alla mia piccola. Ancora nel passeggino, sotto il celophan anti-pioggia e con la tutona da sci che, in fondo, le dona. Si, perche' ora ha le guancette paonazze, Streghina!

E poi mi chiedono come passo le mie giornate! Ragazzi! Tra una respirazione yoga e l'altra, mirando alla sopravvivenza mia e della stirpe!

sabato 14 febbraio 2009

Educazione all'Inglese.


Vivo il mio ruolo di genitore accanto all'anti-Mary Poppins, il Pulcinella del sistema educativo internazionale, l'uomo dal NO teoretico che poi ti trovi legato alla seggiola e pitturato da indiano alla prima uscita. Non aiuta il fatto che l'elemento da educare (e per ora parlo al singolare perche' - a parte qualche mal di testa nelle ore notturne - Streghetta e' una fatina) abbia lo stesso potere di una medicina contro i vermi, e' vero. Pero', tanto piu' che ci troviamo come figlio la reincarnazione di Giamburrasca, mi aspetterei un minimo di supporto dalla mia dolce meta'.
Papa' Gambalunga in generale:
Oggi siamo stati in questo nuovo centro commerciale fantastico sul lago, in cui e' stato aperto un "Family Kingdom", un luogo a meta' tra la sala videogiochi e il lunapark, con tanto di zona dinosauri che ovviamente ha affascinato il nostro piccolo scienziato. Buzz e' stato lasciato libero di scegliere tutte le giostre su cui voleva fare un giro, e la sua ultima richiesta e' stato il recinto con scivoli, vasche di palline, carrucole e gonfiabili. Ho lasciato il papa' in sorveglianza e sono andata in ricognizione per scoprire se ci fosse qualcos'altro da visitare in giornata.
Al mio rientro, all'incirca venti minuti dopo, P.G.L. era appoggiato alla ringhiera con lo sguardo perso nel vuoto, che fissava un angolo in cui Buzz non era presente, visto che l'ho subito sgamato all'estremita' opposta del parco giochi, intento a rivendicare scivolo e carrucolina sbraitando in cinese "Tocca a meeee!".
"P.G.L., per favore, prendilo che andiamo. E' tutto sudato."
"No, ti prego, va te..."
"Perche'? Ammetti di essere il cuore di panna della famiglia?" chiedo, sorridendo in moo ironico.
"No. Io sono bravissimo a dare regole. Solo... beh, solo che a me non ascolta!"
Papa' Gambalunga e l'alimentazione:
P.G.L. e' fissato. Anche io sono fissata, ma essendo donna e capendo che non viviamo sotto una campana di vetro, so che posso dare ai miei figli un'alimentazione corretta all'80-85%, ma l'incontro con le "boiate" avviene, prima o dopo. E nulla e' piu' appetitoso di quanto e' proibito.
Buzz mangia torte e budini fatti in casa, beve litri di latte e adora la sua mela grattugiata, ma ogni tanto ci facciamo un Cornetto o - quando si esce in bici - puo' scegliere un pacchetto piccolo di biscotti come premio per essere il mio amore grande.
Questo P.G.L. non lo deve sapere. Lo immagina (forse), ma e' una di quelle cose che non si discutono. Noi si va a Mac Donalds per giocare sugli scivoli e si ordina il toast con lo yogurt, quindi la coscienza in pace ce l'abbiamo, ma al papa' meglio raccontare altro.
Poi mi arriva a casa con Buzz con al dito un anello con diadema di ciuppaciuppa tossicissimo che lascia la lingua blu e rossa.
"E quello da dove viene amore?" faccio io, sorridente/.
"Me lo a preso il mio papone".
"Non dire niente, non dire niente. Sono cose toooossiche! Tutto zucchero! Stranocivo. Anzi, toglielo. Buttalo nella spazzatura".
Premetto che io le caramelle le comprero' due volte l'anno e di certo prediligo una qualita' assolutamente superiore alla suddetta mercanzia, ma... ma come si fa a comprare un ciuppaciuppa e poi entrare in casa e arrabbiarsi con me che non c'ero neanche perche' Buzz mangia roba piena di zucchero e - soprattutto - pretendere che io lo butti?
L'anellone e' in frigo. Il mio bimbo adorato sa che si puo' leccare solo una decina di volte al giorno e accetta benissimo questo compromesso.
E' andata un po' peggio stasera quando, dopo che Buzz si e' divorato un'intera pizza al prosciutto e tre palline di gelato al cioccolato, P.G.L. in estasi amorosa gli ha chiesto abbracciandolo: "vuoi ancora un gelatone?".
Penso si sia reso subito conto del suo palso falso, la fronte imperlata di sudore, lo sguardo supplichevole rivolto nella mia direzione.
"Non mi sembra il caso che mangi un altro gelato, sta male veramente poi".
"Hai ragione, ho sbagliato", sussurra. Poi guarda suo figlio, "No, Tomas, non si puo'".
Lui, ovviamente, scoppia in una gnola infinita perche' non ha senso che gli sia stato promesso un ulteriore gelato e poi negato un secondo dopo.
"Peeeeeeeeeeeercheeeeeeeeeeeeeeeeee'????"
"Perche' mamma non vuole".
MA STIAMO SCHERZANDO? Ma ci rendiamo conto?
Io si, a volte me ne rendo conto. Mi si torcono le budella, conto fino a trenta, ma non migliora.
Salvo la situazione spiegando che con piu' di un gelato al giorno anche lo spazzolino non funziona e il dentista deve fare le punture perche' marciscono i denti e prometto di poter spingere il passeggino di Strega fino al taxi.
Che pazienza.
E infine: Buzz.
Perche' bisogna anche capire con chi abbiamo a che fare.
In bagno a lavarci i denti, questa sera, mi rifa' la lingua.
Ieri, per una cosa simile, non sapendo piu' come gestire le sue continue mancanze di rispetto, ho usato il vecchio metodo della pulizia lingua con sapone di marsiglia.
Buzz non ha gradito. Ha pianto e sputacchiato, quindi ha giurato che sarebbe diventato un angelo.
Angelo forse lo e', ma con tante marachelle sulla schiena che gli hanno spezzato le ali. Visto che non ha piu' ricommesso il delitto per cui e' stato punito, ho pensato di riutilizzare il metodo (o almeno ricordarglielo) anche questa volta.
"Ti ricordi ieri, che mamma ti ha lavato la bocca con il sapone. Eri felice?"
"No".
"Beh, sai che se la bocca e' brutta e sporca, mamma deve lavarla cosi' torna ad essere quella di un bimbo bello come te. Allora, sta facendo la brutta la tua bocca!?"
"Mamma, insomma. Se tu mi lavi la bocca con il sapone allora poi la mia bocca si rompe tutta... e sono certo tu non lo vuoi un bambino con la bocca rotta. O no???".
Ho riso alle lacrime, abbracciandolo forte. Il mio piccolino laureato in dialettica.

venerdì 13 febbraio 2009

Ode alle Ayi

Le ayi sono una schiera di Donne, spesso provenienti da zone inospitali e poverissime, che si occupano dei lavori piu' umili, ma senza di cui la societa' cinese ed expat non starebbe in piedi.

ADOTTA UN'AYI
Appena si arriva in Cina i discorsi degli altri espatriati sulla necessita' di "adottare una ayi" che stia con te tutti i giorni paiono assurdi: mia mamma ha una signora ucraina che in 2 ore due volte alla settimana tira a lucido la casa e si inventa persino lavori di giardinaggio e simili! Non e' che uno arriva in Cina e diventa un cesso, no?
No, non diventi un cesso, ma a volte impieghi anche mezza giornata a reperire generi alimentari di prima necessita' o a riattaccare luce o gas o acqua (si compra tutto con tessere prepagate, quindi si rimange inevitabilmente scollegati ogni tot mesi, a sorpresa!). Inoltre l'aria e' piu' sporca e bisogna continuare a lavare lenzuola e asciugamani... poi con Buzz asmina io ho anche le tende e i rivestimenti dei divani... e, vi assicuro, il tutto prende tempo. Soprattutto a Xiao Wang, che pensiamo stia mettendo su una setta in lavanderia, visto che e' chiusa dento il 70 per cento della giornata a fare non si sa che. Ma la casa e' pulita. Streghetta la adora. E io mi sento protetta e sicura (incosciente!) perche' sa dove andare a pagare le bollette, dove fare aggiustare una borsa, dove comprare le patate a prezzo buono.

AYIS ARE ALL AROUND US
Le ayi non fanno pero' solo le pulizie e non si occupano solo di bimbi. Di ayi siamo circondati: c'e' l'ayi che cura i fiori in giardino, quella che tira su i pezzetti di carta con delle enormi bacchette in strada. C'e' l'ayi che lava gli ascensori, quella che ti accoglie nel nuovo coffee shop strafigo con prodotti Alessi e deve ammettere che nessuno, li' dentro, sa in effetti usare la macchina del caffe'...

AYI FOR BABES
Alcune figure indispensabili nella mia vita di oggi gravitano nella sfera del piccolo Buzz, che - tanto per cambiare - sta prendendo malissimo il ritorno a scuola e si scioglie in lacrime ogni mattina di fronte allo scuola bus.
L'ayi del pianto e' una signora in carne, con i capelli tagliati a scodella e dei simpatici pullover gialli e arancioni. Il suo compito fondamentale e' girare su e giu' per l'autobus con una scatola di kleenex, asciugando occhietti e dando pacche sulla schiena dei poveri bimbi straziati dal distacco.
L'ayi della pupu' mi ha supportato nello spannolinamento del pupo in tenerissima eta', gli lava i denti dopo pranzo e lo aiuta a lavarsi le manine.
L'ayi dei baozi porta tutti i giorni succulente zuppe di tofu che riempiono il pancino del piccolo Buzz.

A tutte le ayi dedico oggi il mio post, perche' per quanto ne dica, senza di loro la mia vita sarebbe ancora piu' difficile!

giovedì 12 febbraio 2009

Prima parola della Strega

Mi sono dimenticata di avvisarvi (anche se molti ne sono gia' a conoscenza): Streghetta da Natale sa dire Mamma e pappa (anche gnamgnam. Per il cibo troviamo gia' sinonimi). Un paio di giorni fa ci ha deliziato con il ciao-ciao della manina accompagnato da qualcosa che suona molto come "cia!".

Umori primaverili


E' quasi un mese che non scrivo, perdendo cosi' per strada spunti ed idee preziose che avrebbero potuto fare bella scena sul mio blog: per esempio, Buzz e' restio ad uscire nei giorni ventosi perche' teme che gli "volino i capelli". Con la ayi non vuole stare perche "annusa cattiva". All'asilo non vuole andare perche' apparentemente non hanno camere da letto, che ultimamente sono la sua cosa preferita. Ultimamente, inoltre, ha gravi crisi di personalita' e si immedesima con vari supereroi, ma anche con cani (la Pimpa) di sesso femminile e felini zuccherini (la Pantera Rosa). Streghetta, intanto, saluta con la manina ogni persona che si incontra e mangia. Mangia. Mangia. Non fa nulla di nuovo, ma mangia piu' di qualsiasi altro bebe' del baby group di Suzhou!

Oggi e' un giorno di primavera: ciliegi in fiore, 26 gradi buoni, Streghetta con il cappellino a fiori e parcogiochi pieno zepo di bimbi di tutte le forme e colori. Che gioia! Che bello vedere il cielo blu e rendersi conto che il grande popolo di mezzo si e' levato almeno uno dei 5 strati indispensabili durante l'inverno cinese! Essendo il piccolo Buzz ormai naturizzato, ho impiegato piu' di un quarto d'ora a spiegargli che si potevano evitare le calzamaglie di lana di nonna, ma alla fine ha fatto un figurone con i suoi calzetti da carcerato inglese (no!!! Le calze a righe non le voglioooo!!!).
Pur essendoci nell'aria tanto sole, probabilmente questo non arriva fino alla lontana Changshu, sede della fabbrichetta in costruzione dove vive Papa' Gambalunga, che da due giorni ormai si aggira immusonito e grigio tra le bianche mura domestiche.
Ma dico! Svegliati fuori! Odora i fiori! Comincia a mettere giu' piani anti-zanzara! Fatti una Sambuca ma piantala li' con 'sti musi che non convinci nessuno, nemmeno te stesso! Same-same come sempre, io lascio sbollire gli animisurriscaldati da che-ne-so, e mi godo un po' di pace e pigrizia: quando il GL e' di luna non solo non parla, ma non mangia ne' mette giu ' improbabili richieste che rendono le mie giornate piene di corse da pseudo-segretaria!

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...