venerdì 29 luglio 2011

Punti di vista

"Cosa fai?"
"Mi trucco".
"Ma perche' ti stai colorando l'occhio con una matita... fermati!!! E' pericoloso!!!"
"No, se lo fanno le mamme va bene, e' per essere piu' bella".

Mi guarda schifato e un po' confuso:"sei proprio strana", e se ne va.

mercoledì 27 luglio 2011

Fetch

"Voglio un pet, voglio un pet, voglio un pet"

Non avrei mai dovuto dirgli che il signor Steev ha una gatta che ha partorito e mi riprometto di contare fino a 5.550 prima di parlare, la prossima volta.

"E se aspettiamo papa' prima di prendere decisioni?"

Non accetta la proposta e ricomincia la nenia: lui povero bambino sfigato che nella vita non gliene va bene neanche una.

Cerco di fargli capire che abbiamo sempre fatto il possibile per accontentare questa sua voglia di compagnia: pesci rossi, salamandre, cicale, la mosca Pasquale, il pipistrello Freddy.
Mi guarda schifato: " sono animali inutili e noiosi. Capito? Noiosi! Non sanno neanche fetch".

"Fetch? Che vuol dire fetch?" NRD: mio figlio ha un lessico inglese migliore del mio.
"Riportare il bastone. La mosca Pasquale te la vedi a riportare il bastone???"

Scoppio a ridere alla rotonda del fotovoltaico, che solitamente mi ricorda solo sconfitte lavorative.
Una risata cosi' non la facevo da tempo.

Considerazione di una serata stanca

Sono stanca, a pezzi, mi sento depressa e sola. Molto sola e triste perche' mi pare che nella mia vita nulla succeda come avrei desiderato succedesse. Vedo un mucchio di roba da stirare, vedo lavoro, lavoro, lavoro: piante da potare e innaffiare, sorridi, la cucina, i pavimenti, sorridi, lava i denti ai bimbi, metti a posto documenti, sorridi, racconta una storia, fai dieci telefonate a gente che non mi considera neanche di striscio, sorridi, aspetta tuo marito su skype, sorridi comunque.
Ne ho le palle piene, se me lo concedete. Soprattutto di sorridere.

Poi entro nella stanza dei poppi per coprirli e spegnere la lucina.
Li guardo e spero si sveglino nel mezzo della notte per venire nel lettone e respirarli nel buio e toccare le loro guance morbide (ma con loro non lo ammettero' mai). Li guardo e ne vorrei avere altri dieci, di bambini cosi', perche' li amo tanto che mi fa male la pancia e non riesco a capire come faccio ad essere cosi' fortunata da essere diventata la mamma di due esseri cosi' speciali.

Comunismo

In macchina parte Gaber proprio mentre vado a dividere i miei mille sacchetti di spazzatura tra plastica, carta etc. Sono le otto meno un quarto e vado di pilota automatico.

"Mamma, che cos'e' il comunismo?"

Oddio. Hai cinque anni. Cinque anni e io come te lo spiego il comunismo?
Con le feste popolari e la mortadella italiana, Don Camillo e Peppone o tutti i disastri che ha fatto nel mondo?

Ovviamente scelgo la terza opzione, cominciando con noi 4 a Pechino quando nevicava e camminavamo nel palazzo imperiale, per arrivare ai campi di lavoro e alla poverta' della gente che dormiva per strada.

Silenzio. Forse ho esagerato.

"Mamma?"
"Dimmi, tesoro"
"Lo sai che cosa penso? Che ci hanno creduto troppo in questo comunismo, i cinesi".

Almeno parte di loro, vorrei rispondere.

"E Mao non era cattivo, all'inizio".
"No, ma il potere rovina le persone. Il comunismo era bello sulla carta, ma non funziona, secondo me".

"Ma noi invece siamo liberi in Italia?"
Qui tentenno, poi mi dico che ha cinque anni e rispondo quello che vuole sentire.

giovedì 21 luglio 2011

Sbrocco di mezz'estate

Bell'idea invitare l'amica irlandese.
Fantastica idea invitarla insieme ai suoi figli.
Non sono una mamma perfetta, Dio me ne scampi, non ho mai asserito che i miei figli fossero migliori, piu' simpatici, intelligenti o educati - questo e' compito delle nonne! Anzi, ho sempre poco sopportato le mamme Mulino Bianco, cercando di evitare con esse qualsiasi contatto.
Pero' mi sto trovando a convivere con la progenie di Satana! ... e se non sbrocco qui, finisce che entro in camera da letto e li soffoco nel sonno.
Sempre che si addormentino.

Si, perche' con la mia amica non siamo riuscite a fare due parole, in quanto i suoi  mostri non dormono mai:  a 5 e 9 anni sono giustificati se si alzano continuamente dal letto e urlano e si buttano a terra fino all'una perche' non hanno sonno, possono rispondere male alla madre E A ME, non ascoltano quando gli si chiede gentilmente di smetterla con un certo comportamento. Fanno i cretini a tal punto da volare in piscina vestiti nel mezzo dei capricci serali e non vengono neanche puniti per questo, ma messi davanti ad un cartone.
In compenso Buzz deve lasciarsi rompere tutti i giochi (quota 4 in 24 ore) e appena tocca qualcosa ha la "piccola" di casa - che ha 4 mesi in meno di lui - che urla perche' vuole lei il gioco in questione. L'amica irlandese riprende Buzz che non divide i suoi giochi, Buzz ovviamente rogna ma concede tutto perche' e' un buono.

E pensare che pensavo di aver visto il limite della maleducazione espresso dalla principessa udinese -suzhouese che a 7 anni pensava di averne 2 e veniva trattata come tale.
Pare proprio che al peggio non ci sia
 limite. O forse i miei figli sono veramente perfetti (noooo)?

Strega, nel mezzo della cena APOCALITTICA con cibo tirato da una parte all'altra del tavolo e 'sti due - 5 e 9 anni - che non stanno seduti a pagarli, mi guarda "Ma non ce l'hanno una casa, questi bambini?"
Meno male che non parla in inglese.

Dio aiutami, e aiuta la Nonna Sgarrup, che domani io sono in ufficio e se li ciucia lei.

Amen.

martedì 19 luglio 2011

I dimsum di Pingjianglu

E che bello sarebbe andare a prendermi un sacchetto di dimsum bollenti, con l'arietta fresca che tira oggi?
Sedersi nella piccola casa da te' con un'amica, infilzare le bacchette nel pacchettino pieno di carne di maiale e vedere l'olio colare fuori copioso. Morsicare piano piano l'involucro per non scottarsi, aspettando con ansia di poter addentare la carne  cotta al vapore.
Bere un te' verde freddo e gettarsi in strada a fare shopping.
Fermare una vecchietta che vende lizhi e portarne a casa un sacchetto a Strega.
Lottare per trovare un taxi che mi riporti a casa in tempo per prendere i bimbi dall'asilo.
Sedermi nel parco giochi di sabbia fino alle 6 con un gelato in mano e due buone amiche pettegole.
Rientrare in ascensore e toglierci le scarpe piene di sabbia.
Gettarci in doccia, fare la pappa preparata gia' dal mattino con aiuto di Aiyi.
Aspettare papa' di fronte ad un cartone, chiacchierando al telefono con mamma o nonna.

Mmmm...

Invece pesca sugosa e yogurt magro mi fanno attorcigliare lo stomaco dai morsi della fame, quindi mi riempiro' di porcate prima di cena.  Mi sto distruggendo di noia tra le incombenze d'ufficio, tra poco mi devo fare un'ora di strada per andare all'aeroporto, poi un'ora almeno al rientro.
Mangiamo unicamente surgelati, caprese, pasta al pesto. E porcate in abbondanza.
Faccio le pulizie a notte fonda. Innaffio e strappo erbacce alle 5.30 di mattino.
Mio marito non torna a casa.
Mai.

Polpenaze Town e nostalgia canaglia

Ho trovato un mini cosmo di stranieri in patria, "perche' le bresciane escono solo con le bresciane, cara mia, e tu di bresciano non hai niente", come dice l'amica L.


Io di bresciano ho ricordi, amici di infanzia, luoghi e profumi... ma forse e' vero che la mia immagine e' stata cristallizzata nell'immaginario collettivo ad una Laura 18enne che non sono piu' da tanto tempo. Lotto per farmi capire Laura2011, ma mi sembra spesso di rimbalzare contro muri di gomma.


Allora esco con mamme hostess che viziano i loro piccoli comprando pacioccate tra scali a Toronto e notti passate nel Ghana, quando si addormentano odiando il pensiero del proprio bimbo abbracciato all'aupair. 
Ho una mamma veneta con un papa' milanese che vive a Roma da due anni. 
Una mamma toscana che mi mette musica nelle orecchie e piccoli inglesi la cui nonna si e' trasferita in fondo alla nostra via per dar via libera alla carriera di wedding planner di una mamma biondissima, dolce  e solare - che se la conosci non le chiedi solo di organizzarti il matrimonio ma anche di infondere un po' di zucchero nei tuoi confetti. 
In ufficio parlo inglese tutto il giorno perche' la mia "compagna di banco" e' di Bristol.
Oggi pomeriggio, poi, viene a trovarmi un'amica - sorella con cui ho condiviso il primo anno di vita del mio piccolo eroe a Dublino.


Ho una vita internazionale in Polpenazze Town, eppure mi mancano le piccole cose, della mia Cina. Quelle piccole cose che fanno la differenza.
Mi mancano le pesche enormi, insipide e dure, perche' odio tutto il succo che cola da quelle nostrane, tutte zuccherine e polpose.
Mi manca una buona pedicure, che i miei piedi sono rovinati.
Mi manca una sera a ballare con la vicina di casa pazza. L'amica British che si imbarazza di fronte ad approcci di marmocchi studentelli in discoteca, le folli latino-americane e i monsoni che ti inondano e ti bloccano sotto tettoie cadenti negli angoli piu' sporchi della citta'. Vivo con  la felpa, in quest'Italia freddina, mentre gli autoctoni professano "caldi boia" e si lamentano di continuo. Sono pazza? Forse... ma non so che darei per un po' di monsoni, umidita', pavimenti che trasudano acqua e quei caffe' interminabili sempre con Vicina Pazza quando non si riesce ad uscire neanche per andare a prendere il latte. Mi manca persino il latte fresco, che qui vado avanti a uth da dodici litri a settimana.
E la sera sto a fissare la superfucie della piscina sperando di scorgere la prima goccia. Aspettando che lavi tutto via.

venerdì 1 luglio 2011

Cambiamenti

Che strano fare tutta la strada per arrivare al lavoro senza i bambini in macchina.
Il grest e' vicino a casa e no c'e' tempo neanche per una canzone... e ho dovuto salutare da sola i bambi e le caprette, la coppia di pavoni seduti sulla ringhiera, i cervi seduti a bordo strada a guardare le macchine, il cavallo cioccolato di Strega e quello miele di Buzz.
Cambiamenti, anche piccoli, che mettono in discussione la magra stabilita' instabile della mia vita.

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...