mercoledì 12 gennaio 2011

Le Streghe e il balletto

Quando mio marito mi chiese perche' volevo disperatamente una figlia femmina, non osai essere sincera, o almeno non del tutto. Ai tempi risposi infatti che ogni donna sogna la continuazione della Barbie, un essere minuscolo da imbellettare, vestire da fatina, per cui fare shopping sfrenato di gingilli e cioppettini.
Ai tempi lui rimase cosi' scioccato dalla prima parte della rivelazione, che gli nascosi il secondo capitolo, il quale si intitola - tanto per dire - "desiderio di rivalsa".

Non sono mai stata una bambina "leccata". Mia mamma mi ha cresciuto in tuta da ginnastica, libera di arrampicarmi sugli alberi del giardino e di tornare a casa lercia come un bimbo sperduto nell'Isola che Non C'e'. Non esiste una foto in cui ho i capelli a posto e - fino all'adolescenza inoltrata - le mie uniche passioni erano l'equitazione e il cibo-spazzatura.
Si, proprio io, quella delle ricette tutte salute e del biologico ad ogni costo, che invece si teneva le nutelline in tasca come ricariche per una mitragliatrice.
Ebbene, non e' che fossi felicissima di essere sgarrupata, di sembrare la Pimpa vestita da Naj-Oleari e di essere sempre messa nella fila di dietro ai saggetti di ginnastica artistica. A dire il vero fa ancora male, pensare a quanto mi sentissi sgraziata nei grembiuloni delle suore, come un blob con una criniera leonina, tapezzeria alle prime festine ballate etc etc.

Sognavo quindi di avere una bambina molto british, con i capelli dritti come spaghi e due gambette da merlo. Aggraziata e un po' snob, da portare in giro tutta pulita e vestita di colori pastello.

Mi e' capitata Strega.
Ho pensato: "ci si lavora su".
L'ho iscritta a balletto, con un insegnante russa "molto preparata".
Siamo andati a balletto.
Strega si e' attaccata alla gamba di nonna.
Ho mandato avanti Buzz, che ha un cuor d'oro e si e' sorbito dieci minuti di esercizi alla sbarra, circondato da fatine in tutu' rosa cipria, meritandosi il soprannome "Mi spezzo ma non mi piego", di cui difficilmente si liberera'.
Strega si e' decisa ad unirsi al gruppo ma, mentre tutte le fate mettevano alla prova bacini e spaccate, ha pensato di lasciare andare il cuore alla musica e si e' alzata in piedi, piroettando a braccia larghe sotto gli occhi dell'incredula russa, che non ha apprezzato le sue urla di gioia. Il tutto immaginatevelo con Strega indossante la sua tuta a strisce arcobaleno di Peppa Pig, con tanto di porcello rosa disegnato sul pancino.

Appena recuperata, ce ne siamo uscite in silenzio sotto lo sguardo di disapprovazione della maestra e delle bambine-fate.

Io ho imparato due lezioni importanti:
1) le streghe ballano solo la notte, solo sotto la luna piena, solo intorno ad un pentolone fumante.
2) le mele cadono sempre vicine all'albero, ovvero "dalle patate non nascono fragoline di bosco".

E il resto va da se'. Noi balliamo a casa.

Gli occhietti delle Principesse

Gli occhietti delle Principesse a volte bruciano, e ci vogliono gli occhiali rosa.
Gli occhiali rosa come quelli di Peppa Pig, per essere come delle star del cinema.
Gli occhiali rosa per essere bella come una fata "coooome Mami"

Partono alcune considerazioni:
1)  Strega trascina le vocali, oltre a non possedere le "R"
2) Strega e' l'unica al mondo a chiamarmi Mami, cosa che mi fa sentire molto colf di colore dal grande culo nell'America di Via col Vento
3) Culone o meno, Strega pensa che io sia bella come una principessa fata, e vuole essere come meeee!

Questo si che e' motivo di sorriso.
La mia bimba di due anni, che spesso mi picchia, non mi ascolta e mi dice le peggio cose (o almeno credo, parla ancora bambinese), in fondo in fondo mi vede come donna modello perfetto!

E allora chi se ne frega 
1) se piange ogni volta che le lavo i denti
2) se si nasconde dietro a nonna
3) se vuole sempre papa'

Anche l'attacco all'oculista con tentativo di sputo durante l'esame agli occhietti passa in secondo piano, perche' Strega vuole essere come me...

Tutta sgarrupata come sono sono ancora un modello, per questa signorina nana.

mercoledì 5 gennaio 2011

Ci sono giorni...

Ci sono giorni che proprio non va.

Giorni che ti puoi mangiare anche tutto il pacchetto, di galatine. Comuque non va.

Giorni che fa freddo e non riesci a star ferma e poi ti ritrovi immobile a fissare un punto sul muro.
Giorni da copertina sulle spalle.
Giorni che canti ad alta voce nella tua testa perche' se no rischi di urlare ad alta voce fuori dalla tua testa.

Ci sono giorni antipatici.
Giorni in cui mi sono antipatica.

Giorni in cui stiro dopo anni che non stiravo.
Giorni in cui la Coca Cola Zero sarebbe da farsi in endovena.

Giorni in cui la vita e' una cacca, e allora chiudo un occhio quando Buzz riempie il carrello di porcate - di nascosto. Perche' e' bello essere piccoli e felici di fare la spesa con la mamma.

Giorni in cui Strega e' piu' strega del solito e io scoppio a piangere dal pediatra chiedendogli una medicina naturale per renderla una bambina normale, carina, meno difficile.

Giorni in cui la vita sembra tutta successa prima e ti trovi senza sogni da sognare.
Oppure senza speranza nei sogni che vorresti sognare.

Sono giorni.

Solo giorni, vero?

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...