sabato 17 dicembre 2011

Tutto il mondo e' paese

Allo Sheraton di Malpensa, in attesa che PGL rientri per la pausa natalizia, punto i piedi in terra e decido che e' ora di farsi un bel massaggio.
Me lo merito, e anche se non me lo meritassi, tra poco e' Natale. E anche se non fosse Natale, io il massaggio lo faccio lo stesso.
La Spa dello Sheraton e' deliziosa, il personale educato e composto... se non fosse per le orchidee finte seminate sui vari vassoietti, potrei pensare di essere miracolosamente rientrata in Oriente.
La mia massaggiatrice e' rumena. Alta, mora, assolutamente aristocratica nelle movenze e nel modo di parlare. Mi coccola per un'ora, fa un paio di domande, io ne giro un altro paio a lei.
Ci troviamo a chiacchierare delle nostre esperienze "expat", delle coppie di mista nazionalita', del Natale e della crisi. Non parlavo cosi' con nessuno da tempo e mi sconvolge averlo fatto con una sconosciuta.
Deve aver sconvolto anche lei, perche' e' venuta negli spogliatoi ad abbracciarmi e darmi due baci.

Cioe', la massaggiatrice dello Sheraton mi ha abbracciata e baciata.
Come una vecchia amica.
O un'amica nuova che vorresti invecchiasse con te.

Tutto nello spazio di un'ora.
Con la promessa di tornare a trovarla.

Perche' tutto il mondo e' paese, e credo sempre di piu' al flusso di anime che ogni tanto si riconoscono.

The end. Buona notte a me.

lunedì 5 dicembre 2011

Il vortice di Natale

Sono in piedi di fronte al vortice del Natale e non ho il coraggio di buttarmici dentro.
Stamattina ho scioccato le mamme di Polpe con l'ammissione di non aver fatto ancora nulla e di non aver acquistato ancora niente.

L'albero di Natale e' montato ma non decorato, i bambini hanno materia prima per centinaia di lavoretti  e scatoloni di pittura a dita e fiocchetti coprono la superficie della mia sala da giorni. Non riesco nemmeno a pensare ai regali che mi viene un nodo allo stomaco.
PGL potrebbe non essere qui.

E' un Natale strano, per gli Sgarrupini.
Strano aver finalmente una casa ma non essere una famiglia.
Strano aspettare Santa Lucia a Brescia e non in qualche luogo perduto del globo. Strano non star discutendo di date e spostamenti da una parte all'altra dell'Europa.

Io dal Natale quest'anno non mi aspetto nulla, anche se un paio di desideri picco-piccoli ce li avrei.
Vorrei tempo. Per me e per le persone che amo.
Un paio di scarpe senza buchi (sono messa malissimo) e magari un cucciolo da coccolare.
Vorrei anche due progetti per il futuro, e i colpi di sole perche' mi stanno spuntando capelli bianchi a gogo'. Infine vorrei svegliarmi con PGL e vedere i bambini che spacchettano ansiosi, e poi stare seduti sul divano a guardare le lucine con un bicchiere di mulled wine tra le mani.

I miei piccoli marziani le idee le hanno abbastanza chiare e compilano liste su liste, dividendo compiti tra Babbo Natale e Santa Lucia, che cosi' vecchierella e poverina non puo' trasportare troppi giochi.

Buzz continua ad essere scientifico e "antico" come dice la nonna.
Vorrebbe un formicaio vero, un esperimento sull'Egitto, dei libri sulla natura, un mappamondo e un mappastelle. Ieri in un impeto di bambinismo ha fatto il diavolo a quattro per una macchinina telecomandata e magari una fionda.

Streghetta e' partita in quarta con le bambole vampiro che fanno paura. Poi - perche' no? - una valigia piena di trucchi e - per la modica cifra di 90 euro - Toffee, il pony tutto fare.

Non c'e' via d'uscita. Sento che dovro' cominciare a prendere sul serio le feste.
O qualcuno ha un piano magico per fuggirle a pie' pari?

lunedì 21 novembre 2011

RIFLESSIONI A BASSA VOCE

Ho riflettuto e realizzato che non ho perso la vena creativa. Io continuo a produrre. Produco commenti taglienti, considerazioni piene di humor su quello che mi capita tutti i giorni. Il problema e' il tempo. Dannato tempo. 
Arrivo a sera che sono un cencio.
Un vero cencio.
Mio fratello mi ha chiamato ieri sera alle 20:30 ed e' rimasto sorpreso che fossi a letto. Ma come? I bambini dormono e tu segui gli orari dei bambini? 
Ebbene si.

Sono uscita sia venerdi' che sabato sera per rivendicare il MIO TEMPO PERSONALE, e domenica non riuscivo a stare in piedi. Nessun postumo di sbornia, al massimo due sensi di colpa per aver mangiato tagliata di canguro.
Ma non ho piu' l'eta'.

Il problema e' ora come recuperare l'energia necessaria per non perdere questa pagina di diario che mi ha accompagnato negli anni... come rendervi partecipi:

... del canguro che si infila tra i denti facendomi porconare mezza serata...

... che non sia giusto passare un'estate con un marmocchio attaccato al costume e quando lo rivedi dopo vent'anni non potere chiedere un BUONO per passare tu un'estate attaccata al suo costume (ops)...

... che anche a Polpe town si festeggia il Ringraziamento e Don Emanuele ha benedetto prodotti agricoli e trattori dopo Messa, suscitando l'ilarita' dei miei demoni 

"Mamma, ma che li benedice a fare che non possono neanche fare il segno della croce?"

... che certi amici non cambiano mai, e mai vorresti che cambiassero...

... che una sera tra ragazze e' meglio che una cura per il sistema autoimmunitario...

... che quando uno riparte, e' meglio che riparta da se stesso...

... che sono ora la maga delle torte bresciane?

Mi attacchero' un chip al cicotto per aggiornarvi in tempo reale. Mi pare l'unica soluzione possibile.


lunedì 24 ottobre 2011

Confusione

Non ingrano. Non decido e non ingrano.
Sono qui ma non sono qui.
Mi godo feste popolari e giro per la mia casa come fosse un castello fatato, ma la mia mente vola.
Vola in paesi lontani.
Sogna di camminare a piedi nudi sulla spiaggia. Di imparare a cucinare un curry decente, di aver tempo per sedersi a bordo parco giochi a sentire quella malinconia assurda di quando vuoi essere a casa e mangiare una piadina.
Amo la mia vita italiana, ma per assurdo la amo ancora di piu' da lontano, condita di magia e malinconia.
Voglio stare qui per sempre ma poi mi dico la vita e' una, caspita, e c'e' cosi' tanto da imparare.
Sto arrivando alla conclusione che forse - se e' vero che ognuno nella vita deve seguire un progetto - il mio sia di imparare, viaggiare, conoscere e sperimentare luoghi e modi di vita diversi.
Ogni volta una sfida, ogni volta adrenalina.

Ricordo ancora quando ho mollato Pechino per Shanghai: l'ho fatto perche' se non l'avessi fatto Pechino sarebbe diventata troppo "casa" e non potevo fermarmi a Pechino, con tutto il mondo che scorreva fuori ad aspettarmi.

Sono confusa.
Non so cosa voglio e mi viene chiesto di decidere.
Odio decidere.

Vorrei avere 5 anni e che la mia mamma decidesse per me.

Aiuto!!!

lunedì 19 settembre 2011

Quei giorni

In quei giorni, che nel mio caso sono la settimana prima di quei giorni, le donne dovrebbero essere lasciate stare. Raggomitolate sul divano. A disfare e fare cassetti. Piene di coccole e cioccolato.

Tutto il resto non fa bene, in quei giorni.

giovedì 15 settembre 2011

Sopravvissuta.

La mia giornata e' cominciata alle ore 1.36 di notte.
Ebbene si, la scuola ci agita e psicomatizziamo con sangue dal naso la notte e tanto bisogno di coccole.
"Per lo meno stai dal tuo lato".
"Non capisci, se sto 'tacato faccio i sogni belli. Vedi: 'tacato - uomo che scia. Non 'tacato - un mostro si mangia l'uomo che scia. Devo stare 'tacato".

Dormo quello che posso, accendo la luce per segnare un paio di appunti, arrivano l'alba, la sveglia, la Strega. Comincia un giorno nuovo. Il terzo giorno di scuola.

"E i quaderni piccoli?"
"Quali quaderni piccoli?"
Pianto.
"La maestra ha detto che ho bisogno di due quadernetti, buuuuu....".
Alle 6.45 del mattino e' un'informazione molto utile.

Accendo computer e skype per prepararmi ai problemi quotidiani, che per una questione di privacy aziendale devo tralasciare, mentre nulla mi vieta di sottolineare che da una settimana sto riprendendo i gastroprotettori perche' lo stress mi ha spaccato lo stomaco.
Colazione.
Vestiti.
Strega oucia i piedi in piscina.
Ri-vestiti.
Urla di mamma, non si trova Giraffe Kay, che e' indispensabile per sanita' mentale della Streghetta.
Giraffe salta fuori da sotto il divano, sono le 8.15, viviamo ad un secondo dalla scuola e riusciremo di sicuro ad essere gli ultimi.
Passeggino, spazzatura, urla.
Bambini che rotolano giu' dalla discesa polpenazziana, arriviamo al suono della campanella.
Fuori uno.
Altri cento metri in ripida discesa con il passeggino e la pattumiera, che mi sono dimenticata di buttare di fronte alle elementari, e sono all'asilo della poppa.
Pare che la bambina sia inseritissima, come se ci fosse nata, al Maffizzoli.
Chiedo se allora potrebbero non farle fare 3 settimane di inserimento, visto che rischio la salute mia e della mamma.
Non possono.
Riprendo passeggino e pattumiera, che getto alla fine di una salita ammazza-fiato. Sono fradicia.
Corro in cartoleria e acquisto i quaderni, li porto a scuola. Vado a casa e recupero il computer.
Salto in macchina e comincia la mia giornata.
Non sono neanche le nove e avrei bisogno di una doccia e una seduta di ipnosi.

Al rientro ci sta banca, supermercato, garden center e cena. Passo anche l'aspirapolvere e travaso una pianta di aloe con tanto di argilla e rifiniture.
Annego l'unica lucertola rimbambita nel bagnetto di Sophie e causo anni di analisi a mio figlio che la prende in mano pensando sia uno dei suoi mini dinosaurini di gomma.

La mia vicina e' messa peggio di me, arriva a casa alle sette e le si legge ogni minuto della sua giornata in faccia... li invito a cena.
A cena c'e' anche un merlotto che si auto-invita, scagazza dovunque e si va a nascondere tra le travi del soffitto in sala.

Risolviamo tutto, mangiamo e ce la ridiamo un po'.
Alle nove i bambini sono a letto, mi manca solo la cucina e una lavatrice.

Per l'ennesima volta rimando lo stiro. Lo faccio ormai da un mese... ma mi sono resa conto che le lenzuola vanno bene anche un po' stropicciate, oh no?

Meglio buttarsi a letto con un sano libro e sperare che nulla accada fino al suono della sveglia.

"Notte.

mercoledì 10 agosto 2011

NOMI

STREGA
Tu come ti chiami, Laula?
Si. E tu?
Io no.

BUZZ
Perche' invece non mi avete chiamato BEN TEN?
Ben di nome e Ten di cognome?
No! BENTEN di nome, BENTENNISON di cognome.


domenica 7 agosto 2011

La vita che cambia

Zio Cecca si prende carico di un bebe' alieno e due elfetti saltellanti e li porta nei meandri della fiera del biologico, alla ricerca di uno spago per i loro palloncini... per la prima volta da secoli la mia migliore amica ed io siamo sedute su una scala, sole, con in mano un bicchiere di vino, alle 10 di sera.

"Sole, come ai vecchi tempi" faccio io.
"Tranne che ai vecchi tempi eravamo te ed io giovani, sullo scalone a Montmartre, circondate da fighi della miseria; mentre ora siamo sulle scale della biblioteca di Polpe a prendere respiro mentre il Cecca fa da babysitter ai bimbi" fa lei.

Commemoriamo con una foto di noi sopravvissute a questa vita ubriaca - stile THE DAY AFTER -  e ci promettiamo che presto si parte per Parigi. Anche solo un weekend. SOLE.

giovedì 4 agosto 2011

Missing China

Saranno almeno sei mesi, ora, che mi manca la Cina.
Ogni giorno vengo illuminata da immagini, ricordi, idee e nostalgie... il mercato della frutta e verdura, i sacchi pieni di uova, il caldo umido condiviso con un gruppo di amiche affiatate, la voglia di evadere. La nostalgia di casa... quella che alla fine mi ha fregato.
Stamattina ho avuto una rivelazione: della Cina mi mancano si la TataImbranata, le possibilita' economiche,  le scuole strafighe dei bambini, lo shopping e il sushi 5 volte a settimana. Mi manca di piu' la liberta' di potermi prendere momenti di abbattimento.
Ci sono stati giorni, settimane in cui in Cina ci sono stata proprio male, in cui facevo fatica ad arrivare a sera senza piangere di continuo. Momenti in cui avrei voluto buttare la spugna, in cui mandavo i bambini fuori con ayi per poter star male in pace.
Ma potevo star male in pace.
Avevo il tempo e le possibilita' di sedermi ed ascoltare me stessa.

Questo e' il regalo piu' grande che mi ha dato la Cina (oltre al fatto di aver incontrato PGL!): anni e anni in cui ho avuto il tempo di conoscere ed ascoltare e frequentare me stessa.
Mi lamentavo per la solitudine di quelle giornate... oggi invece capisco che i sentimenti negativi li ho qui come a Suzhou. A Brescia manca pero' la possibilita' di prendersi tempo per analizzare e vivere intensamente il mio IO, perche' qui tutto e' corsa, tutto e' sacrificio, tutto e' praticita' quotidiana.

Penso di esser quasi pronta ad unirmi alla comunita' degli Elfi e tessere maglioncini di iuta per gli inverni nei boschi con Streghetta e Buzz... Che qualcuno mi salvi, o mi passi un mohito!

venerdì 29 luglio 2011

Punti di vista

"Cosa fai?"
"Mi trucco".
"Ma perche' ti stai colorando l'occhio con una matita... fermati!!! E' pericoloso!!!"
"No, se lo fanno le mamme va bene, e' per essere piu' bella".

Mi guarda schifato e un po' confuso:"sei proprio strana", e se ne va.

mercoledì 27 luglio 2011

Fetch

"Voglio un pet, voglio un pet, voglio un pet"

Non avrei mai dovuto dirgli che il signor Steev ha una gatta che ha partorito e mi riprometto di contare fino a 5.550 prima di parlare, la prossima volta.

"E se aspettiamo papa' prima di prendere decisioni?"

Non accetta la proposta e ricomincia la nenia: lui povero bambino sfigato che nella vita non gliene va bene neanche una.

Cerco di fargli capire che abbiamo sempre fatto il possibile per accontentare questa sua voglia di compagnia: pesci rossi, salamandre, cicale, la mosca Pasquale, il pipistrello Freddy.
Mi guarda schifato: " sono animali inutili e noiosi. Capito? Noiosi! Non sanno neanche fetch".

"Fetch? Che vuol dire fetch?" NRD: mio figlio ha un lessico inglese migliore del mio.
"Riportare il bastone. La mosca Pasquale te la vedi a riportare il bastone???"

Scoppio a ridere alla rotonda del fotovoltaico, che solitamente mi ricorda solo sconfitte lavorative.
Una risata cosi' non la facevo da tempo.

Considerazione di una serata stanca

Sono stanca, a pezzi, mi sento depressa e sola. Molto sola e triste perche' mi pare che nella mia vita nulla succeda come avrei desiderato succedesse. Vedo un mucchio di roba da stirare, vedo lavoro, lavoro, lavoro: piante da potare e innaffiare, sorridi, la cucina, i pavimenti, sorridi, lava i denti ai bimbi, metti a posto documenti, sorridi, racconta una storia, fai dieci telefonate a gente che non mi considera neanche di striscio, sorridi, aspetta tuo marito su skype, sorridi comunque.
Ne ho le palle piene, se me lo concedete. Soprattutto di sorridere.

Poi entro nella stanza dei poppi per coprirli e spegnere la lucina.
Li guardo e spero si sveglino nel mezzo della notte per venire nel lettone e respirarli nel buio e toccare le loro guance morbide (ma con loro non lo ammettero' mai). Li guardo e ne vorrei avere altri dieci, di bambini cosi', perche' li amo tanto che mi fa male la pancia e non riesco a capire come faccio ad essere cosi' fortunata da essere diventata la mamma di due esseri cosi' speciali.

Comunismo

In macchina parte Gaber proprio mentre vado a dividere i miei mille sacchetti di spazzatura tra plastica, carta etc. Sono le otto meno un quarto e vado di pilota automatico.

"Mamma, che cos'e' il comunismo?"

Oddio. Hai cinque anni. Cinque anni e io come te lo spiego il comunismo?
Con le feste popolari e la mortadella italiana, Don Camillo e Peppone o tutti i disastri che ha fatto nel mondo?

Ovviamente scelgo la terza opzione, cominciando con noi 4 a Pechino quando nevicava e camminavamo nel palazzo imperiale, per arrivare ai campi di lavoro e alla poverta' della gente che dormiva per strada.

Silenzio. Forse ho esagerato.

"Mamma?"
"Dimmi, tesoro"
"Lo sai che cosa penso? Che ci hanno creduto troppo in questo comunismo, i cinesi".

Almeno parte di loro, vorrei rispondere.

"E Mao non era cattivo, all'inizio".
"No, ma il potere rovina le persone. Il comunismo era bello sulla carta, ma non funziona, secondo me".

"Ma noi invece siamo liberi in Italia?"
Qui tentenno, poi mi dico che ha cinque anni e rispondo quello che vuole sentire.

giovedì 21 luglio 2011

Sbrocco di mezz'estate

Bell'idea invitare l'amica irlandese.
Fantastica idea invitarla insieme ai suoi figli.
Non sono una mamma perfetta, Dio me ne scampi, non ho mai asserito che i miei figli fossero migliori, piu' simpatici, intelligenti o educati - questo e' compito delle nonne! Anzi, ho sempre poco sopportato le mamme Mulino Bianco, cercando di evitare con esse qualsiasi contatto.
Pero' mi sto trovando a convivere con la progenie di Satana! ... e se non sbrocco qui, finisce che entro in camera da letto e li soffoco nel sonno.
Sempre che si addormentino.

Si, perche' con la mia amica non siamo riuscite a fare due parole, in quanto i suoi  mostri non dormono mai:  a 5 e 9 anni sono giustificati se si alzano continuamente dal letto e urlano e si buttano a terra fino all'una perche' non hanno sonno, possono rispondere male alla madre E A ME, non ascoltano quando gli si chiede gentilmente di smetterla con un certo comportamento. Fanno i cretini a tal punto da volare in piscina vestiti nel mezzo dei capricci serali e non vengono neanche puniti per questo, ma messi davanti ad un cartone.
In compenso Buzz deve lasciarsi rompere tutti i giochi (quota 4 in 24 ore) e appena tocca qualcosa ha la "piccola" di casa - che ha 4 mesi in meno di lui - che urla perche' vuole lei il gioco in questione. L'amica irlandese riprende Buzz che non divide i suoi giochi, Buzz ovviamente rogna ma concede tutto perche' e' un buono.

E pensare che pensavo di aver visto il limite della maleducazione espresso dalla principessa udinese -suzhouese che a 7 anni pensava di averne 2 e veniva trattata come tale.
Pare proprio che al peggio non ci sia
 limite. O forse i miei figli sono veramente perfetti (noooo)?

Strega, nel mezzo della cena APOCALITTICA con cibo tirato da una parte all'altra del tavolo e 'sti due - 5 e 9 anni - che non stanno seduti a pagarli, mi guarda "Ma non ce l'hanno una casa, questi bambini?"
Meno male che non parla in inglese.

Dio aiutami, e aiuta la Nonna Sgarrup, che domani io sono in ufficio e se li ciucia lei.

Amen.

martedì 19 luglio 2011

I dimsum di Pingjianglu

E che bello sarebbe andare a prendermi un sacchetto di dimsum bollenti, con l'arietta fresca che tira oggi?
Sedersi nella piccola casa da te' con un'amica, infilzare le bacchette nel pacchettino pieno di carne di maiale e vedere l'olio colare fuori copioso. Morsicare piano piano l'involucro per non scottarsi, aspettando con ansia di poter addentare la carne  cotta al vapore.
Bere un te' verde freddo e gettarsi in strada a fare shopping.
Fermare una vecchietta che vende lizhi e portarne a casa un sacchetto a Strega.
Lottare per trovare un taxi che mi riporti a casa in tempo per prendere i bimbi dall'asilo.
Sedermi nel parco giochi di sabbia fino alle 6 con un gelato in mano e due buone amiche pettegole.
Rientrare in ascensore e toglierci le scarpe piene di sabbia.
Gettarci in doccia, fare la pappa preparata gia' dal mattino con aiuto di Aiyi.
Aspettare papa' di fronte ad un cartone, chiacchierando al telefono con mamma o nonna.

Mmmm...

Invece pesca sugosa e yogurt magro mi fanno attorcigliare lo stomaco dai morsi della fame, quindi mi riempiro' di porcate prima di cena.  Mi sto distruggendo di noia tra le incombenze d'ufficio, tra poco mi devo fare un'ora di strada per andare all'aeroporto, poi un'ora almeno al rientro.
Mangiamo unicamente surgelati, caprese, pasta al pesto. E porcate in abbondanza.
Faccio le pulizie a notte fonda. Innaffio e strappo erbacce alle 5.30 di mattino.
Mio marito non torna a casa.
Mai.

Polpenaze Town e nostalgia canaglia

Ho trovato un mini cosmo di stranieri in patria, "perche' le bresciane escono solo con le bresciane, cara mia, e tu di bresciano non hai niente", come dice l'amica L.


Io di bresciano ho ricordi, amici di infanzia, luoghi e profumi... ma forse e' vero che la mia immagine e' stata cristallizzata nell'immaginario collettivo ad una Laura 18enne che non sono piu' da tanto tempo. Lotto per farmi capire Laura2011, ma mi sembra spesso di rimbalzare contro muri di gomma.


Allora esco con mamme hostess che viziano i loro piccoli comprando pacioccate tra scali a Toronto e notti passate nel Ghana, quando si addormentano odiando il pensiero del proprio bimbo abbracciato all'aupair. 
Ho una mamma veneta con un papa' milanese che vive a Roma da due anni. 
Una mamma toscana che mi mette musica nelle orecchie e piccoli inglesi la cui nonna si e' trasferita in fondo alla nostra via per dar via libera alla carriera di wedding planner di una mamma biondissima, dolce  e solare - che se la conosci non le chiedi solo di organizzarti il matrimonio ma anche di infondere un po' di zucchero nei tuoi confetti. 
In ufficio parlo inglese tutto il giorno perche' la mia "compagna di banco" e' di Bristol.
Oggi pomeriggio, poi, viene a trovarmi un'amica - sorella con cui ho condiviso il primo anno di vita del mio piccolo eroe a Dublino.


Ho una vita internazionale in Polpenazze Town, eppure mi mancano le piccole cose, della mia Cina. Quelle piccole cose che fanno la differenza.
Mi mancano le pesche enormi, insipide e dure, perche' odio tutto il succo che cola da quelle nostrane, tutte zuccherine e polpose.
Mi manca una buona pedicure, che i miei piedi sono rovinati.
Mi manca una sera a ballare con la vicina di casa pazza. L'amica British che si imbarazza di fronte ad approcci di marmocchi studentelli in discoteca, le folli latino-americane e i monsoni che ti inondano e ti bloccano sotto tettoie cadenti negli angoli piu' sporchi della citta'. Vivo con  la felpa, in quest'Italia freddina, mentre gli autoctoni professano "caldi boia" e si lamentano di continuo. Sono pazza? Forse... ma non so che darei per un po' di monsoni, umidita', pavimenti che trasudano acqua e quei caffe' interminabili sempre con Vicina Pazza quando non si riesce ad uscire neanche per andare a prendere il latte. Mi manca persino il latte fresco, che qui vado avanti a uth da dodici litri a settimana.
E la sera sto a fissare la superfucie della piscina sperando di scorgere la prima goccia. Aspettando che lavi tutto via.

venerdì 1 luglio 2011

Cambiamenti

Che strano fare tutta la strada per arrivare al lavoro senza i bambini in macchina.
Il grest e' vicino a casa e no c'e' tempo neanche per una canzone... e ho dovuto salutare da sola i bambi e le caprette, la coppia di pavoni seduti sulla ringhiera, i cervi seduti a bordo strada a guardare le macchine, il cavallo cioccolato di Strega e quello miele di Buzz.
Cambiamenti, anche piccoli, che mettono in discussione la magra stabilita' instabile della mia vita.

mercoledì 29 giugno 2011

Illuminazione

Mi si e' accesa una lampadina in testa e sto avendo un momento di panico: Buzz domani finisce l'asilo, Strega il nido.

Non e' per l'estate di follia che ho davanti che tremo, in quanto entrambi verranno spediti al grest di Polpenazze a partire da venerdi' mattina.

Tremo perche' i miei bambini sono un po' meno piccoli, sono entrambi arrivati ad un giro di boa, incominceranno asilo ed elementari.

C...o... com'e' che tutti crescono e invecchiano e io c'ho sempre 16 anni?

Impagabili esperienze quotidiane

Questo mio periodo e' intriso di una spensieratezza insensata, che male si accompagna ad una vita in cui corro di continuo e ricopro in simultanea almeno una decina di ruoli.
Come me lo spiego?
Da una parte entra in gioco il fatto che sia io che i bimbi ci stiamo definitivamente acclimatando e la vita ha lo stesso sapore di quando ti togli gli scarponi da una giornata di sci. C'e' pero' sempre la componente "incertezza", quel non so che che mi tiene all'erta, perche' questa potrebbe essere una parentesi, e potrebbe concludersi di botto. E' gia' successo, piu' di una volta.
Mi concentro allora su quanto di speciale c'e' in questa vita italiana, perche' non voglio arrivare alle ultime due settimane piena di rimpianti ed emozioni da tradurre in parole. Voglio che ogni giorno sia speciale non solo nei ricordi, ma proprio nel momento in cui lo vivo.

E allora, quali sono le impagabili esperienze quotidiane che rendono la mia vita speciale, in Italia?

Di certo la fauna e' molto piu' appetibile di quella cinese, e sui muratori che fischiano uno puo' anche trascorrere due minuti di pensieri impuri. Il ciclismo poi, che qui e' considerato uno sport, mi mette a confronto con cosce scattanti, anche se avviluppate in completini un po' ridicoli.
Quando rientro a casa dopo una lunga giornata, in cui ho sudato il sudabile e comincio ad avvertire un incipit di processo di autocombustione, posso liberarmi delle vesti lavorative e tuffarmi in piscina con i poppi, per essere poi accolta a braccia aperte da vicini splendidi, una pasta al pesto e tanta - ma tanta - mozzarella.  Anche se fa caldissimo si puo' trascorrere la serata sotto il portico a bere bollicine - non saranno due zanzare a spaventarmi dopo i "fenicotteri" cinesi. E poi qui uno puo' anche adottare un paio di pipistrelli, che sono molto piu' ecologici ed efficaci dell'autan!
Non ha prezzo il primo caffe' della mattinata in ufficio, intramezzato da due pettegolezzi con il collega di turno, e nemmeno poter scegliere la mia musica e cantare a squarciagola in auto con i bambini, al ritorno da scuola.
E' impagabile la mia vita caotica, che mi sta insegnando a dare delle priorita' ai miei doveri, per cui - per esempio - va bene lasciare un mucchio di roba da stirare per giorni sul letto della camera degli ospiti. Sempre che in quel periodo non ci siano ospiti.  Come e' assolutamente naturale non preoccuparsi piu' di tanto se i giochi a volte non tornano al loro posto e se non tutti i giorni andiamo a dormire in un letto rifatto. Apprezziamo di piu' il weekend, le lenzuola fresche e i pavimenti brillanti e profumati del sabato mattina!
Stasera, poi, posso anche mettere in lista una cosa in piu', visto che -  TADA' - ho un carabiniere privato che passa e ripassa davanti al mio cancello per assicurarsi che stiamo bene!
Vi rendete conto?
Passa la sera, si ferma a parlare, mi chiede come stiamo, fa la ramanzina a Buzz su carote e nanne. Mi rassicura sul fatto che se sento rumori, foss'anche nella mia testa malata, devo chiamare immediatamente, al massimo ci si fa un caffe' insieme.
Tutto sponsorizzato dallo stato e tanto buon cuore.

E allora, Signori e Signore: evviva la ronda!

venerdì 17 giugno 2011

Autoctonizzazione

Sta accadendo di nuovo, e a me prendono attacchi di panico peggiori della notte prima degli esami.
La mattina incrociamo sempre lo stesso camion che trasporta sabbia e ci sta davanti per un pezzetto di strada. Lascio i bimbi all'asilo e le mamme cominciano a salutarmi. Esco dal nido della Principessa e faccio due parole con la barista e una signora che il cappuccino delle nove lo prende sempre li'. Alla fermata dell'autobus vicino all'ufficio ogni giorno trovo la signora filippina un po' incagnita. La cassiera del supermercato sa chi sono. Ernesto della piscina e Alberto degli allarmi mi chiamano per varie manutenzioni. I vicini di casa fanno ciao con la manina quando passo con i bimbi. In ufficio non sono piu' "quella nuova" e comincio a capire qualcosa del mio lavoro.

MI STO ACCLIMATANDO.
La vita sta cominciando a diventare NORMALE.

Brividi freddi. Tanti brividi freddi.

Mi sto acclimatando e ne sono terrorizzata, perche' so bene per esperienza che ogni volta che ci si siede comodi sul divano - nella Vita cum Valigia - puo' arrivare un tornado che ribalta me e il divano. Vale la pena di mettersi comodi o dovrei stare in piedi all'erta?
Si puo' vivere in piedi all'erta?

mercoledì 15 giugno 2011

Stato: nessuno

Scusate, non riesco a trattenermi: nel badge di Facebook appena inserito c'e' scritto STATO: NESSUNO.
Probabilmente significa solo che non ho mai specificato di essere sposata (ma come sbagliarsi, visti i miei resoconti!!). Pero' a me fa ridere, perche' e' proprio come mi sento:
- non appartengo a nessun luogo
- sono in uno stato mentale transitorio
- lo stato emotivo lasciamolo stare

Ridiamo, fanciulli, che ci rimane solo quello... e una vita favolosa da ricamare e disegnare. Ogni giorno, perche' ogni giorno e' irripetibile.

martedì 14 giugno 2011

Amicizie

"Mamma, ma tu ce le hai delle amiche?"
"Ma si, tutte le zie, non ti ricordi?"
"E' che non si vedono mai. In Cina avevi amiche tutti i giorni, qui sei triste".
"Amore, qui lavoro, non ho tempo di vedere le amiche e la sera sto con voi, no?"
"Mamma?"
"Si, amore?"
"Se vuoi esci la sera, noi stiamo con nonna. Sei troppo triste senza amiche".

Bless him.

lunedì 6 giugno 2011

Cattive madri e madri cattive

Ho il cuore un po' a pezzi e mi sento una mamma che non e' all'altezza del suo ruolo.
Non ho mai tempo per giocare con i miei bambini, la sera spesso e volentieri li butto di fronte alla tv - e mi autoscuso dicendomi che in fondo i cartoni sono in cinese - non ho voglia di sentire voci.
Sabato per la prima volta dopo mesi ci siamo messi a fare progetti artattack insieme.
Il piu' delle volte urlo per sciocchezze e so benissimo che butto sulle piccole spalle del mio astronauta responsabilita' troppo grandi per la sua eta'.
Ah, domani non ci sono per la recita di fine anno.
Eh si, madre degenere, unico genitore nei dintorni che se ne va in Germania per 3 giorni di fiera proprio il giorno del diploma d'asilo del suo piccolo.
Inutile dire che nonna e zio saranno presenti a tappare i buchi.
Inutile dire che forse sto piu' male io di Buzz.
Mi sento l'ultima delle madri e non mi sembra giusto.

giovedì 2 giugno 2011

Today is holiday

Non si va a scuola, si sta a casa con la mamma.
Vacanza vuole dire che posso fare le pulizie, un paio di macchine, prendermi finalmente cura del giardino, sentire i bambini che chiedono e litigano e chiedono e litigano. Cucinare anche il pranzo, non solo la cena. Non avere una conversazione adulta per tutta la giornata. Stare comunque connessa a internet perche' ho promesso la reperibilita'.

E poi mi chiedono perche' il mio giorno preferito sia in effetti il LUNEDI'.

lunedì 23 maggio 2011

10 giorni di silenzio e....

A Buzz dondola un altro dentino.

Siamo stati derubati di tutti i nostri averi nella casa nuova.

Abbiamo ricevuto la visita a sorpresa di PGL in vacanza dall'Australia.

E' arrivata Nonna K dall'Inghilterra.

PGL a sorpresa ha trovato le bozze sull'auto che dovevano esser riparate prima del suo rientro.

Abbiamo aperto la piscina.

Mi sono distrutta un piede a causa di una pedicure troppo convinta.

Abbiamo festeggiato il terzo compleanno della Stre-pessa (strega-principessa).

Domani si festeggia anche PGL.

Non dormo dal 18 maggio (giorno dell'invasione ladresca) e sono a pezzi, ma non mi annoio!

venerdì 13 maggio 2011

Una sera come un'altra

Oggi me lo ero riproposta: raccatto i bambini dalla nonna e corro a casa per lavare l'auto di PGL, che quando c'era qui lui era uno splendore (d'altronde, quando di fa una cosa, nella vita, la si puo' fare anche bene, no?) e invece ora sopravvive alla polvere che da fine marzo si accumula sui tappetini nuovi e sulla bella carrozzeria color argento.

Invece:

Strega e' stata recuperata vomitante all'asilo dalla Nonna.

Ho dovuto mollare il lavoro di fretta e furia, avvertendo il mio capo che domani probabilmente avrei portato la bambina in ufficio. "Al prossimo giro, per come va qua dentro, apro un asilo!"

La maestra di Buzz mi ha fermato per spiegarmi quanto e' difficile interagire con mio figlio perche' e' iperattivo. Mi sono scusata.

Sono stata fermata dalla rappresentante di classe che mi ha ingaggiata per essere il COLORE ARANCIO nella recita scolastica di fine anno. Spero di non essere invece in fiera a Monaco in quei giorni...

Buzz ha incontrato Gablilele e non si e' scollato dai suoi Gormiti fino alle 5 di pomeriggio.

Stanno rifacendo la strada sui tornanti per arrivare al nostro ameno paesino lacustre, per cui sono stata mezzora ferma in coda a cantare - novita' novita' - Bella Ciao con Buzz.

La mia sala e la mia cucina sono invase dalle formiche, che ho cercato di combattere a colpi di sgrassatore e spugna (chissa' perche').

Ho deciso di ritirare le 2 lavatrici stese all'alba e di metterne su un'altra.

Mentre ero in lavanderia sono stata chiamata dagli urli di Buzz. Arrivata in sala ho constatato che le formiche nuotavano nel vomito di mela grattuggiata di Strega, ora in lacrime e zozza. Il suddetto vomito - della qualita' "a getto", ha ricreato un motivo pseudo impressionista sul mio nuovo divano blu.

Ho preso Strega, le ho fatto il bagno e l'ho buttata sul divano (l'altro) con il fratello a guardare un cartone.

Ho raccolto vomito e passato disinfettante. Intanto che c'ero ho lavato tutta la sala e la cucina.

Mentre per terra c'era bagnato, ho deciso di risettare l'irrigazione - non ce ne vengo fuori - e di dare l'acqua ai vasi in giardino.

Ho preparato e consumato cena coi poppi.

Ho lavato la cucina e fatto partire la lavastoviglie.

Ho raccolto i vestiti vomitati di Strega dal bagno e deciso che tanto valeva pulire entrambi i bagni e passare l'anticalcare ovunque.

Ho tirato su la biancheria lavata e ne ho messo un'altro giro in lavatrice.

Mi sono fatta un pezzo di uovo di Pasqua (di nascosto per evitare ulteriori vomiti/capricci) e un bicchiere di malvasia.

Ho lavato, impigiamato, dato medicine, letto storie e messo a letto i miei bimbi.

Ora scrivo mentre sta bollendo un pentolino di te', dovrei stirare le due lavatrici di ieri e lavorare un po'. La macchina non e' stata lavata, cosi' come non ho depennato nessuno degli altri "mestieri" in lista. Ripenso a quello che mi ha detto oggi la mia amica di sempre: " non ti sembra, a volte, che stiamo buttandola nel cesso, la nostra vita?".
A volte si.
Ma poi arriva la sera, e c'e' sempre la speranza del domani, e la soddisfazione per qualcosa che e' successo oggi. Anche se piccolo e irrilevante agli occhi di tutti.

Mi sa che non stiro.

Buona notte, donne "ordinarie", con vite speciali e movimentate. Guerriere del quotidiano, come un po' mi sento io, questa sera.

mercoledì 11 maggio 2011

La vita sul binario singolo

In questa mia vita da single costretta con due mostri attaccati al polpaccio ne succedono di cotte e di crude. Sono giorni che penso e penso, perche' ho una sensazione strana che mi si sta aviluppando dentro: non sono piu' mamma mamma, mi sembra ogni tanto di essere compagna di gioco, di star crescendo insieme a questi due alieni che si impossessando di ogni particella della mia vita. Questo almeno fino alle 8.30, quando divento pastore e cerco di spingere le pecore nell'ovile...

Mentre negli scorsi anni mi pareva di parlare unicamente di Buzz, ultimamente e' Strega con cui gioco a braccio di ferro.
Strega che si nasconde in bagno e a neanche 3 anni mi ruba lo smalto e non se lo mette neanche su male (saranno state le giornate intere trascorse tra saloni di manicure in Cina?).
Strega che gira ormai da una settimana con una corona di strass-pettinino ben fermo sulla cavezza.
Strega che mi parla di cose che vede solo lei, principesse viola su cavalli rosa.
Strega che e' proprio convinta di essere una principessa, che e' il lavoro che vuol far da grande.
Strega che mi dice dubbiosa: "mamma sei proprio bella... o forse brutta" tanto per tirarmi su!
Strega che stamattina si e' svegliata gatto e ha miagolato fino all'asilo, incagnendosi ogni volta che non capivo il significato del miao del momento.
Strega che - donna dentro - cade dal monopattino, e' una maschera di sangue ma dopo un secondo di ghiaccio mi dice "passera', ora vado a giocare con Lippo".

Dall'altra parte c'e' Buzz: ipocondriaco, malmostoso, dolce e innamorato della sua mamma.
Buzz che stamattina, dopo aver cantato per 20 minuti "Bella Ciao", ha deciso che da grande vuole fare il partigiano e lottare per la nostra liberta' contro i tedeschi sui monti.
Buzz che fa i lavori di casa e pulisce il sedere a sua sorella.
Buzz che non me lo tolgo dal letto fino a quando passera' a quello di qualcun'altra...

E io cosa faro'?

mercoledì 27 aprile 2011

Piccole Streghe crescono

Stamattina Strega e' entrata in bagno e si e' messa a fissarmi.

Mamma, quetto e' il tuo culettino?
Si amore.
Mmm. Mamma, e' mooolto glaande il tuo culettino.
??
Guadda mio, come e' bello invece.

Allora, piccola Strega in essere, sappi che le mele non cadono lontano dagli alberi e - visto e considerato che al nido italiano non vivi di riso e zuppa di tofu, ma per esempio oggi ti cucchi: lasagne di scamorza e zucchine, spinaci alla brasiera, insalata, banana e probabilmente pane e marmellata a merenda - il tuo "culettino" andra' solo in crescere.

Bom. Detto e fatto. Comincia lo scontro generazionale.

venerdì 22 aprile 2011

Le ultime di Buzz

1) LA POLITICA ITALIANA

Mamma, ma quando e' che il Presidente s'e' messo con la sua morosa? Perche' cambia tante morose?

2) IL TEMPO

M: Aspetta 5 minuti, amore.
B: 5 minuti sono tantissimi!
M: Ma no, passano subito...
B: Mamma, non capisci, per i bambini 5 minuti sono un sacco... noi siamo piu' piccoli di voi, quindi il tempo per noi e' piu' grande.

3) I MIEI GENITORI - parte 1

B: Non voglio che vai in Cina
M: Amore, devo, e' solo per una settimana, i genitori lavorano...
B: Ma i genitori lavorano a Brescia. Poveri noi due, con-senza nessun genitore vicino...

4) I MIEI GENITORI - parte 2

B: Cerco Filippo (nuovo vicino di casa e migliore amico)
M: non c'e', e' dalla sua nonna perche' sua mamma lavora.
B: Eh si, le mamme lavorano, mica come te...
M: Ma sono tornata ieri dalla Cina...
B: Beh, di certo li ti sei divertita, altro che lavoro...

Embe'.

5) I MIEI GENITORI - parte 3

Il papa' e' perfetto, cool, fantastico, guadagna tanti soldi e quando torna io saro' ricco. Mica come con te, che lavori lavori e non c'hai mai un soldino

Embe' 2.

6) SOLDINI

Mamma, io so scrivere, senti: u-n e-u-r-o. Ora che conosco i soldi non ho piu' bisogno di andare a scuola!

Aiut.

In ricostruzione

Cari miei,

mi scuso per l'assenza prolungata, per la mancanza d'ispirazione, per la primavera incasinata... e' da un po' di giorni che ho in mente di ricominciare a scrivere, ci ho riprovato ingenuamente da un hotel di Canton la scorsa settimana, dimenticandomi dopo mesi di liberta' della censura cinese.

Ho detto Canton?
Ho detto Canton.

Eh si, perche' alla fine ANCORA CINA e' uno stile di vita, e Mamma-Lau-Donna-In-Corriera non puo' assentarsi troppo a lungo, no?
Ho cominciato a lavorare.... e mi piace!
Sto imparando tantissimo, sbagliando un po', viaggiando come ho sempre desiderato fare.
Ci sono pero' un paio di problemini, in questa mia ripresa di carriera:

PROBLEMA NO 1:
Mio marito. O non-marito, come i non-compleanni di Alice.... perche' PGL e' in Australia, e ci stara' per un sacco di mesi. A noi manca un papa' e a me manca qualcuno con cui dividere le magagne giornaliere, soprattutto visto e considerato che da un mese a questa parte abbiamo un...

PROBLEMA NO 2:
Abbiamo comprato casa. Anzi, non casa, ma "Perfect House", per gli amici PH.
Un problema questo? Assolutamente no, se non fosse che:
1) ci metto un'ora ad arrivare al lavoro perche' PH e' in un bellissimo villaggio sul lago di Garda, a 30 km dalla citta'.
2) PH e' enorme e non ho una ayi.
3) PH ha un giardino enorme e io non so usare la macchina tagliaerba e, non funzionando l'impianto di irrigazione, mi devo svegliare alle 5 di mattina per innaffiare.
4) PH e' piena di scatoloni che mi devo smazzare da sola - vedi PROBLEMA NO 1.

Le cose positive sono: una famiglia sempre presente, internet e skype per parlare con PGL, la famiglia di PGL che viaggia su e giu' per supportare, l'aria buona che fa crescere il mio bimbo grande senza piu' tutte le crisi d'asma che ci hanno accompagnato negli ultimi anni.

Il bilancio e' per cui positivo, e la vita incasinata nutre la mente, quindi state pronti a una ri-partenza di questo blog, con Buzz e Strega forse meno cinesi di un anno fa, ma sempre pronti a farvi sorridere!

domenica 13 febbraio 2011

Ispirazione

Oh, Ispirazione, torna a me!
La casa, i bambini, la spesa, i colloqui, le visite mediche, i pensieri, stirare, fare le macchine, vestire, cibare, giocare. Il mio cervello e' saturo. Non riesco a pensare. Vivo il momento ma non ricordo episodi divertenti. Non osservo la gente per strada. Non staro' cominciando anche io a camminare a testa bassa?

mercoledì 12 gennaio 2011

Le Streghe e il balletto

Quando mio marito mi chiese perche' volevo disperatamente una figlia femmina, non osai essere sincera, o almeno non del tutto. Ai tempi risposi infatti che ogni donna sogna la continuazione della Barbie, un essere minuscolo da imbellettare, vestire da fatina, per cui fare shopping sfrenato di gingilli e cioppettini.
Ai tempi lui rimase cosi' scioccato dalla prima parte della rivelazione, che gli nascosi il secondo capitolo, il quale si intitola - tanto per dire - "desiderio di rivalsa".

Non sono mai stata una bambina "leccata". Mia mamma mi ha cresciuto in tuta da ginnastica, libera di arrampicarmi sugli alberi del giardino e di tornare a casa lercia come un bimbo sperduto nell'Isola che Non C'e'. Non esiste una foto in cui ho i capelli a posto e - fino all'adolescenza inoltrata - le mie uniche passioni erano l'equitazione e il cibo-spazzatura.
Si, proprio io, quella delle ricette tutte salute e del biologico ad ogni costo, che invece si teneva le nutelline in tasca come ricariche per una mitragliatrice.
Ebbene, non e' che fossi felicissima di essere sgarrupata, di sembrare la Pimpa vestita da Naj-Oleari e di essere sempre messa nella fila di dietro ai saggetti di ginnastica artistica. A dire il vero fa ancora male, pensare a quanto mi sentissi sgraziata nei grembiuloni delle suore, come un blob con una criniera leonina, tapezzeria alle prime festine ballate etc etc.

Sognavo quindi di avere una bambina molto british, con i capelli dritti come spaghi e due gambette da merlo. Aggraziata e un po' snob, da portare in giro tutta pulita e vestita di colori pastello.

Mi e' capitata Strega.
Ho pensato: "ci si lavora su".
L'ho iscritta a balletto, con un insegnante russa "molto preparata".
Siamo andati a balletto.
Strega si e' attaccata alla gamba di nonna.
Ho mandato avanti Buzz, che ha un cuor d'oro e si e' sorbito dieci minuti di esercizi alla sbarra, circondato da fatine in tutu' rosa cipria, meritandosi il soprannome "Mi spezzo ma non mi piego", di cui difficilmente si liberera'.
Strega si e' decisa ad unirsi al gruppo ma, mentre tutte le fate mettevano alla prova bacini e spaccate, ha pensato di lasciare andare il cuore alla musica e si e' alzata in piedi, piroettando a braccia larghe sotto gli occhi dell'incredula russa, che non ha apprezzato le sue urla di gioia. Il tutto immaginatevelo con Strega indossante la sua tuta a strisce arcobaleno di Peppa Pig, con tanto di porcello rosa disegnato sul pancino.

Appena recuperata, ce ne siamo uscite in silenzio sotto lo sguardo di disapprovazione della maestra e delle bambine-fate.

Io ho imparato due lezioni importanti:
1) le streghe ballano solo la notte, solo sotto la luna piena, solo intorno ad un pentolone fumante.
2) le mele cadono sempre vicine all'albero, ovvero "dalle patate non nascono fragoline di bosco".

E il resto va da se'. Noi balliamo a casa.

Gli occhietti delle Principesse

Gli occhietti delle Principesse a volte bruciano, e ci vogliono gli occhiali rosa.
Gli occhiali rosa come quelli di Peppa Pig, per essere come delle star del cinema.
Gli occhiali rosa per essere bella come una fata "coooome Mami"

Partono alcune considerazioni:
1)  Strega trascina le vocali, oltre a non possedere le "R"
2) Strega e' l'unica al mondo a chiamarmi Mami, cosa che mi fa sentire molto colf di colore dal grande culo nell'America di Via col Vento
3) Culone o meno, Strega pensa che io sia bella come una principessa fata, e vuole essere come meeee!

Questo si che e' motivo di sorriso.
La mia bimba di due anni, che spesso mi picchia, non mi ascolta e mi dice le peggio cose (o almeno credo, parla ancora bambinese), in fondo in fondo mi vede come donna modello perfetto!

E allora chi se ne frega 
1) se piange ogni volta che le lavo i denti
2) se si nasconde dietro a nonna
3) se vuole sempre papa'

Anche l'attacco all'oculista con tentativo di sputo durante l'esame agli occhietti passa in secondo piano, perche' Strega vuole essere come me...

Tutta sgarrupata come sono sono ancora un modello, per questa signorina nana.

mercoledì 5 gennaio 2011

Ci sono giorni...

Ci sono giorni che proprio non va.

Giorni che ti puoi mangiare anche tutto il pacchetto, di galatine. Comuque non va.

Giorni che fa freddo e non riesci a star ferma e poi ti ritrovi immobile a fissare un punto sul muro.
Giorni da copertina sulle spalle.
Giorni che canti ad alta voce nella tua testa perche' se no rischi di urlare ad alta voce fuori dalla tua testa.

Ci sono giorni antipatici.
Giorni in cui mi sono antipatica.

Giorni in cui stiro dopo anni che non stiravo.
Giorni in cui la Coca Cola Zero sarebbe da farsi in endovena.

Giorni in cui la vita e' una cacca, e allora chiudo un occhio quando Buzz riempie il carrello di porcate - di nascosto. Perche' e' bello essere piccoli e felici di fare la spesa con la mamma.

Giorni in cui Strega e' piu' strega del solito e io scoppio a piangere dal pediatra chiedendogli una medicina naturale per renderla una bambina normale, carina, meno difficile.

Giorni in cui la vita sembra tutta successa prima e ti trovi senza sogni da sognare.
Oppure senza speranza nei sogni che vorresti sognare.

Sono giorni.

Solo giorni, vero?

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...