venerdì 25 dicembre 2009

Rispetto

Quest'anno le feste hanno un retrogusto amaro, nonostante le cucchiaiate di dolcissimo pudding inglese e il guardaroba nuovo regalatomi dal Papi. Forse sto invecchiando, forse capita quando si hanno bambini, probabilmente l'attacco al Papa la notte della Vigilia ha contribuito a questa nausea alla bocca dello stomaco. Mi viene da urlare che manca il rispetto, che anche se non si e' d'accordo con una persona non lo si puo' prendere a souvenir in testa, non me ne frega nulla se Tizio e' di sinistra, se Caia era repubblicana e Sempronia islamica; e' questione di mero rispetto per l'uomo, per la vita, per le tradizioni e per le istituzioni. Manca il rispetto per la vita, le idee, il sacro e per la gente.

Inoltre, tutta la plastica, gli imballaggi e le cartacce dei pacchetti regalo influiscono sul futuro dei miei figli. Se e' bello vederli aprire doni su doni, alla fine ha un senso? Hanno bisogno di 20 maglioni per l'inverno, i bambini? E di 300 libri da leggere, a 4 e 2 anni?
Eravamo cosi' anche noi, 30 anni fa?
Non ricordo. Non so. Probabilmente avevo altri vari, a 2 e 4 anni.


Quest'anno a Natale mi e' stata ragalata una ferita nel cuore, e spero tanto che gli abbracci di mamma e l'aria di casa e un paio di fette di pandoro possano aiutarne la guarigione.
Per ora, l'unico sorriso sincero, l'unica speranza per un futuro migliore, e' stata come al solito recapitato dal piccolo Buzz...

Premetto che i miei figli la chiesa l'hanno vista poche volte: Buzz ha frequentato la Chiesa dei Rinati Cristiano - o come si chiamano - a Suzhou per un po' di mesi, prima che tutta la messinscena mi facesse venire il mal di testa. Streghetta non e' neanche battezzata, e con i tempismi miei e di mio marito probabilmente non lo sara' fino alla maggiore eta'.
Ieri mattina PGL ed io abbiamo preparato i bimbi per portarli a vedere il presepe in Chiesa ed eventualmente per stare per la Messa (brutta brutta idea...).
Buzz ha cominciato a passare in rassegna i suoi doni alla ricerca di trovarne uno per Baby Jesus, prima di giungere alla conclusione che di sicuro ci sarebbe stata abbastanza gente al suo party e che probabilmente non aveva bisogno di altri regali.
Arrivati davanti a St. Peter, il mio piccolo cosmopolita ha cominciato a guardarsi intonro:
"Amore, che c'e'?"
"Non trovo il posto per le scarpe".
"In questa Chiesa le teniamo su..."
"Ma spiegami: in Cina le tolgo, in Tailanda le tolgo, in Nuova Zelanda dai Maori le tolgo: perche' da Gesu' no?"
"Perche' in Inghilterra fa freddo, Gesu' non vuole che ti prenda il raffreddore no?".
Mi guarda non convinto, poi si avvicina all'altare, ai cui piedi c'e' un presepe sgarrnupino, senza neanche una luce e in cui manca l'asinello - a conferma che qui con le feste proprio non ci stanno dentro...
"Gioia, di una preghierina al bambin Gesu'".
A questo punto il mio piccolo uomo giunge le manine e le avvicina alla fronte - seguito dalla sorella - e comincia a fare inchini e kotau di fronte al presepe.
Papa' Gambalunga sorride imbarazzato, io trattengo una risata e ci avviciniamo all'ultima fila in attesa della Messa.
Non esistono confini, non esistono preconcetti. I bambini sono il nostro futuro e possono crescere diversi... sta a noi non chiudere orizzonti, non creare scatole, non ammazzare cuori.

Buzz si gira verso la statua di S. Pietro, poi mi guarda dubbioso:
"Mamma com'e' che Gesu' e la sua mamma e il suo papa' e anche 'sto signore qui hanno tutti il cerchio in testa?"
"Non e' un cerchio, e' un'aureola?"
"E che fa l'aureola?"
"Dio te la da se sei molto ma molto buono. E poi si illumina al buio e puoi vedere e ti protegge..."
"Come un boomerang che lo tiri?"
"Tipo..."
Mi guarda di nuovo, un grande punto interrogativo sul suo capino.
"Mamma?"
"Eh?"
"Com'e' che tu non ce l'hai l'aureola?"
Usciamo dalla Chiesa ridacchiando, la Messa non l'abbiamo quasi sentita, ma ne e' valsa la pena...

giovedì 24 dicembre 2009

Personal Shopper

Dopo mesi di assenza dovuti alla censura cinese, riprendo in mano il racconto della mia vita, sperando che i ricordi e le avventure vissute nell'ultimo periodo riaffiorino alla mente, tra uno Snowball e l'altro (NB: lo Snowball e' un coktail alcolicissimo che mia suocera mi offre a profusione in questo periodo natalizio. Scalda l'anima e le guance.)

L'oggetto della giornata e' Papa' Gambalunga, a cui il Natale e le crisi familiari - con la sua famiglia - danno l'ispirazione per riempire di affetto e doni e attenzioni quella che - sempre a causa di solita lite natalizia con la sua famiglia - e' riconfermata la sua unica e vera compagna di vita. La fortunella, anche sotto le tormente di neve inglesi, sono proprio IO!

Ieri mattina Papa' Gambalunga/Richard mi ha trascinato fuori di casa abbandonando due pargoli senza quasi salutare e siamo andati in citta', per acquistare un paio di vestiti nuovi per il nostro 2010 incerto, nella speranza che l'abito faccia il monaco!


"Wow, guarda H&M!"
"No, passiamo oltre, ci torniamo dopo"
"Da Next hanno gia' i saldi..."
"Si, ma Next e' solo cosi' cosi"
"Ma insomma, mi porti a fare shopping e non posso entrare neanche in un negozio?"


In quel momento siamo arrivati da Monsoon, da anni l'ombelico dei miei desideri fashion da high street. PGL mi ha indicato la porta e ha cominciato a tirare su roba da ogni stendino. Dopo un paio di minuti e' arrivata Diana Sassinelli, mancuniana sposata a barese e regina della moda e degli abbinamenti furiosi, mia personal shopper per la mattinata.
Tutti e tre ci siamo affaccendati a trovare pezzi e pezzetti, ognuno creando abbinamenti e sognando una MammaLau tutta sua, tutta diversa, assolutamente non sgarrupina. PGL si e' sistemato su un divano e io ho dovuto sfilare per 3 ore avanti e indietro, vedendo bocciato quasi ogni singolo capo scelto da me e MOLTO PRATICO e promosso quasi singolo capo DIFFICILISSIMO e FANTASTICO scelto da mio marito.


Sono uscita diversa e molto gnocca, con all'attivo:


- un cappotto invernale


- un trench rosso per la primavera


- un vestito di maglia che a me pareva grigio ma ovviamente non e', pare che esistano colori di cui non ho mai sentito parlare, mannaggia! Va con delle calzamaglie viola. O-MIO-DIO.


- un vestitino di maglia spessa grigio antracite, da abbinare ad una sciarpina bianca e nera


- un tubino blu navy con la sua sciarpina e uno scaldacuore molto peloso, grigio perla.


- un abito lungo nero e sberluccichino che - giuro - mi fa assomigliare in tutto e per tutto a J Lo


- un completo pantalone grigio, dolcevita e cardigan stranissimo ma figo


- camicetta nera a pois sminchiati bianchi e cardigan molto piratesco nero


- camicetta bianca e gilet nero che a me pareva da cameriera ma dicono sia sexy


- una collana bellissima che andava abbinata ad un altro vestito da sera che alla fine era un po' rovinato ed e' stato abbandonato. Non so come PGL sia riuscito a recuperare la collana dal mucchio del "no, quando e' troppo e' troppo".


Ora mancano calzamaglie colorate e scarpe, poi dovro' reinventarmi una vita, perche' stare seduta sul tappeto a giocare con i bambini o in cucina a spadellare non va molto d'accordo con questo nuovo guardaroba. Nessuno sa di casting per diventare un'attrice. Il primo vestito per il tappeto rosso e' gia' nel mio armadio, o per lo meno in valigia!

giovedì 17 settembre 2009

Ritorno in pista con le ultime di Buzz!

La vita suzhouese continua in quest'inizio di autunno umido e ancora caldino. Ho piantato un secondo giro di basilico meno di una settimana fa e coccolo i germogli, aspettando intanto che le fave maturino al punto giusto prima che il rampicante invada il bacone dei vicini.
A volte sono contenta, a volte un po' umorale. A volte sbaglio e cado in overdose di eutirox (ne ho preso dose quadrupla per giorni senza accorgemene!), altre invece mi siedo sul divano a masticare giuggiole fissando il piccolo schermo del lettore portatile che mamma ha comprato per Buzz e di cui io mi sono impossessata ora che ho per mano tutti i dvd della serie Ghost Whisperer.
Buzz e' interessatissimo a cosa guarda mamma, anche se io preferirei tenerlo lontano da storie di fantasmi, almeno fino alle elementari! Probabilmente e' troppo tardi, visto che da un po' di giorni abbiamo un nuova aggiunta in casa: si chiama XiWaWa, e' un bimbo senza papa' e senza mamma che vive all'asilo di Buzz e che lui ha pensato bene di portarsi a casa. XiWaWa parla in inglese ed e' un po' sordo, perche' pare che Buzz debba urlare ogni volta che domanda o risponde a qualcosa. La cosa piu' strana, pero', e' che XiWaWa e Buzz sostengono che anche io abbia un amico fantasma trasparente. Ieri sera c'e' stato un tonfo in cucina - o magari veniva da fuori o dal piano di sotto - e Buzz s'e' girato verso la porta dicendo "e' solo il tuo amico fantasma mamma, non preoccuparti". Vabbe'.

Buzz ha anche una bici nuova, che non ha voluto senza rotelle e che per cui durera' si e no un annetto perche' il mio bimbo gigante e' gia' al limite e le bici da adolescenti non le producono con le rotelle. Con la bicicletta sono arivati anche caschetto, ginocchiere, gomitiere e siamo riusciti a scansare - vinta una battaglia, ma di certo non la guerra - un cestino rosa con le stelline gialle. Buzz sostiene che il rosa sia un bel colore e visto che non ci sono cestini azzurri e' meglio avere un cestino rosa che nessun cestino. Vabbe'.

Infine, una riflessione su come la capacita' di usare il buon senso venga oscurata con la crescita.
Passeggiando di fronte ai dondoli, vediamo uno shushu in procinto di spegnere una sigaretta.
"Che schifo, che puzza! Ma perche' la gente fuma?"
"Beh, alcune persone non capiscono che non fa bene, fumare"
"E si, e poi ti diventa tutta la pancia dentro nera, e anche il cervello, vero mamma?"
Sbalordita: "Gia'"
"E mica puoi lavartela la pancia, vero mamma? Anche se bevi l'acqua, non puoi mica bere acqua e sapone"
"E si, e poi puzzi".
"E se puzzi non ti bacia piu', la tua mamma".
Che bello che siano i miei baci, quelli a cui il mio piccolo uomo anela, oggi come oggi.
Vabbe'.

venerdì 21 agosto 2009

LA FORZA DELLE DONNE

Chi mi conosce sa che sono l’ignoranza politica fatta donna. Ci provo e ci riprovo, leggo i giornali e chiedo informazione agli amici – tutti di parte – e poi ad altri conoscenti – tutti dall’altra parte. Mi convinco delle ragioni e delle buone intenzioni di A, poi mi giro verso B e non posso credere che anche lui non ci stia provando. Come nella vita, anche in politica sono una “buona”. Non concepisco la furbizia cattiva, do fiducia e rimango confusa. Questa breve introduzione a sottolineare che, pur essendo di cuore CONTRARIA alla guerra, a qualsiasi atto di violenza e ai giochi sporchi dei potenti, non ho una conoscenza sufficiente della situazione irachena per fare commenti politici sensati.
Il mio unico commento deve essere preso di petto, guardando la fotografia di una Donna di cui e’ individuabile solo la mano, che rischia la vita, che forse sotto la grata del burqa sta sorridendo, pensando ad un futuro migliore.
Con le lacrime agli occhi, io questa Donna la ammiro, la invidio anche un po’. Non per il burqa, non per dove vive e cosa sa. La “invidio” per il sorriso nascosto, per la voglia di libertà che sente forte nel cuore, perché ci crede e sta in piedi salda e guarda il mondo a scacchi sognando orizzonti immensi e il vento sul viso. A questa Donna: ti auguro CON TUTTO IL CUORE che questi orizzonti possano presto aprirsi di fronte a te.

Ripenso a conversazioni estive, al senso di sfiducia che ho avvertito in Italia. Al fatto che pare che siano proprio i giovani, quelli che hanno meno desiderio di agire per un cambiamento. Mi e’ sembrato, in un qualche modo, di essere circondata da gente rassegnata, ognuno nella sua palla di vetro, con la sua auto e le sue ferie e bom.

Ragazzi, esiste qualcosa di più grande, lì fuori! E se io da sola non la sposto, una macchina, se spingiamo in cinque o sei non ci si mette neanche tanto tempo.
Detto questo, che qualcuno venga in soccorso! Ho una macchinona e diecimila potenziali casse di vita senza destinazione!

Mando un sorriso, sperando che passiate tutti una bella giornata.

PS: la mia Tata Imbranata, che il venerdì fa due ore di pulizie a casa di un collega di PGL, oggi mi ha chiesto se poteva uscire a pranzo e stare più a lungo con noi la sera. Motivo? Lei in piscina non ci e’ mai stata, e Buzz le ha annunciato che in questa qui vicino a casa hanno anche lo scivolo! Oggi vado a comprarle un costume da bagno, alla mia Tata. Che e’ anche lei Donna, forte, brava, rumorosa e gentile. E andrà in piscina.

LA MIA FAMIGLIA - di Buzz

Nonno cinese: “Scusi, ma suo figlio quando gli ho chiesto da dove viene mi ha risposto SUZHOU, CHINA”.
Ci risiamo. Parco giochi. 36 gradi con 80% di umidità e l’assalto della popolazione del Sol Levante, unita ai primi passi di Strega che - non si sa perché ne per come – e’ passata dal gattonare all’arrampicarsi come una scimmia su tutti gli scivoli più pericolosi. Sono disfatta, piena di dubbi sul mio futuro (ricordiamoci che Papà Gambalunga tra 5 settimane e’ ufficialmente disoccupato), e ho un bimbo con chiari dubbi sulla propria identità.
Riproviamo:
“Amore, da dove hai detto che vieni al signore?”
“Suzhou, China”.
“Gioia, ne abbiamo già parlato. Da dove viene la mamma?”
“Italia”
“E il papà?”
“England”.
“Quindi tu…”
“Io sono di Suzhou, China”.
A questo punto si reinserisce il signore, che ha ascoltato tutta la nostra conversazione, portata avanti in un misto di inglese e cinese: “E la tua sorellina? Anche lei e’ di Suzhou?”.
“No, lei e’ un’aliena”.
Conta, Mamma Lau. Respira e Conta. 1. 2. 3. 4….

AVVISO AI LETTORI

Facebook e’ di nuovo fuori funzione. Sono tagliata fuori dal mondo. I miei post sul blog avvengono per gentile intercessione della mitica Nat-cnologica.
Se qualcuno conosce sotterfugi per scansare la censura, me lo faccia sapere… altrimenti contattatemi per email: lauramagliano@gmail.com

L'ULTIMA DI BUZZ

Seduta al tavolo per la cena con i miei poppi, mi trovo a rinunciare alla pastina baby quando mi accorgo che Strega fissa con la bava alla bocca gli spaghetti al pesto super-aglioso del mio Piccolo Principe. Le passo un primo spaghetto, che divora con voracia.
Al primo si susseguono due, tre, cinque spaghetti. Le manine appena state nel bagnetto son coperte di basilico e olio, le gambine pure, la faccia pare quella di un guerriero che ha lottato almeno due ore nello slime. Passato l’iniziale entusiasmo, Streghetta comincia a passare uno spaghetto alla volta dalla mano destra a quella sinistra, emettendo versetti scimmieschi. “Amore, smettila o te li tolgo”.
Buzz mi guarda indignato: “Mamma, lasciala stare, non vedi che sta solo contando?”.

L'ASILO MODERNO

Ma i bambini italiani, la ballano la Macarena a scuola? No, perché queste due settimane Buzz sta partecipando a un “progetto Italia”, con cui – in teoria – il Newton International Kindergarten vuole aprire le piccole menti dei bimbi expat a culture diverse. Purtroppo ci siamo persi il campus sul Messico, quello sull’Australia e anche la settimana Crucca… ma io pensavo che il mio piccolo sarebbe stato la star del “progetto Italia”! Il primo giorno mi e’ tornato con un disegno di Pinocchio.
Il secondo giorno ha mangiato pasta al ragu’ “molto buona”.
Il terzo giorno hanno giocato con l’acqua per riprodurre le attivita’ estive dei bimbi mediterranei.
Stamattina, quando l’ho accompagnato a scuola, non abbiamo trovato nessun bimbo in classe (siamo sempre in ritardo) e un’ayi simpatica ci ha indirizzato verso la palestra. Li’ Peter - il maestro Liverpooliano del campo estivo, un signore tarchiato sui cinquanta, che di inglese ha ben poco (pelle olivastra, SIMPATICO, ecc.) - ballava sul palcoscenico, davanti a due file di bimbi impegnatissimi nel Macarena.
Buzz sconvolto e un po’ imbarazzato non staccava lo sguardo da me, che cercavo di ispirarlo a sculettamenti e saltelli. Me ne sono andata lasciandolo come un gatto di marmo, con un sorrisino incerto e il suo inseparabile Maramao stretto per la coda.
Penso che la scuola internazionale sia fantastica. Penso che questo sclero totale in cui i bambini vengono spinti a creare, ballare, sognare, inventare sia un buon punto di partenza per le menti del futuro. Mi rimane solo un dubbio… la Macarena io non me la ricordavo italiana!

sabato 1 agosto 2009

Cinesi d'Italia

Ieri sera sono stata a cena in un ristorante giapponese a Desenzano. E cosa c'entra con il titolo di questo blog? - vi chiederete. C'entra. Perchè pare che i cinesi, svegli come sempre e consapevoli del fatto che l'involtino primavera ha fatto il suo tempo, ora si buttino su altre tradizioni gastronomiche orientali, che riproducono interpretandole.
Il Tokyo di Desenzano è un locale bello, in stile minimal-chic in cui si riconosce la mano wenzhouese nella scelta dei candelabri che fanno a pugni con le linee semplici degli arredi. Il menù è interessante e la rivisitazione del sushi in chiave italiana mi ha fatto sorridere: i rotolini di philadelphia e salmone non li avevo mai sentiti... ma niente male veramente!
Dopo una cena deliziosa in compagnia del mio dolce fratellone e della mia cognata preferita (hihi), mi è dispiaciuto constatare, poco dopo il rientro a casa, che in qualche modo il glutammato è andato a finire anche lì. Forse negli udon che tanto sapevano di chaomian. Spero non a cucchiaiate nel riso del sushi. Di sicuro non nel caffè, che abbiamo potuto scegliere caffettato o decaffettato, fra l'ilarità generale.
Comunque, la serata è stata interessante anche da un punto di vista culturale! Il proprietario del locale, in Italia dal '98, ci ha intrattenuto per una buona mezz'ora, una volta venuto a sapere che in Cina al momento ci vivo io...
"Per esempio, quanto costa un appartamento a Suzhou?"
"Beh, diciamo che un 150 mq in un posto carino l'ho visto fuori a 200mila euro"
"Oooohhh... al mio paese costa tutto di più. Devi capire che 100 rmb sono come 100 euro, quindi io - che torno a trovare la famiglia una volta ogni 5 anni - mi chiudo in casa per un mese e non dico a nessuno che sono lì perch' non posso offrire cene a 10 amici... sai quanti sono 1000 rmb?"
"Si, più o meno quello che mio fratello ha appena pagato per mangiare qui da te in tre".
"Non c'entra. Devi capire che in Cina si guadagna di meno, quindi 1000 rmb è come dire 1000 euro".
Sconvolta, ho cercato di cambiare discorso, evitando di ricordargli che lui guadagna in Italia, e probabilmente più che bene.
"E poi, tutto è più caro in Cina al giorno d'oggi"
"E si, sai quanto pago i cornflakes??"
"Scusa? Cosa sono i colnflakes!?"
Mattia "colazione, lo mangiano i bambini!"
"Non guardare i cornflakes... sii realista... tu quanto le paghi le zampe di gallina"
Cognatina "bleeeeeeeeeeeh"
"Beh, vedi, non è che io compri spesso..."
" Eh si! E' una vergogna! Costano più le zampe che le cosce!!!"
"Mi dispiace, ma eventualmente compra le cosce, che c'è più ciccio..."
Dopo lunghe spiegazioni su quanto buone sono le zampe di gallina - per non parlare di quelle di anatra - lui passa al cavallo di battaglia: "E hai notato che le lingue di oca hanno raddoppiato il prezzo? Costano almeno 50 rmb al mezzo chilo"
"E vabbè, ma quante lingue ci stanno in mezzo chilo?"
" I cinesi sono furbi, mettono cose dentro che le fanno pesare di più".
Il signor Tokyo ha così concluso il nostro incontro, mi ha detto di salutargli la Cina e ci ha lasciato con un sorriso e lo stomaco pieno ricordandoci che: "Il giapponese-cinese è molto meglio del giapponese-giapponese". E se lo dice lui!

mercoledì 29 luglio 2009

Pronto Soccorso con Buzz

Buzz è pieno di molluschi contagiosi. Termine inquietante, visto che si tratta più o meno delle solite verruchine. Inquietante è il fatto che il mese scorso ne avesse una sola, ma da quando siamo in Italia - sarà l'aria, sarà il cibo - anche le verruche si sono moltiplicate.
Sono andata dal pediatra, che mi ha mandato dal dermatologo. Per vedere un dermatologo pare ci si debba recare in riserve faunistiche e attendere mesi con il binocolo, e in questi mesi la pancia di mio figlio avrebbe potuto diventare peggio di quella di un Gormita di Terra.
Allora Mamma Lau, che è scugnizza nel cuore, si è detta: pronto soccorso!
Oggi abbiamo fatto la tanto rimandata capatina, e in quattro e quattr'otto ci hanno spedito in dermatologia, dove mi è stato ripetuto un milione di volte che stavo ricevendo un trattamento di favore etc.
Allora, l'ottanta per cento delle volte a me viene propinata questa storiella del trattamento di favore, che o c'ho una fortuna allucinante proprio io o - più propbabilmente - è un italianismo per far sentire tutti speciali. Non credo proprio che io - donna senza conoscenze, ne' arte ne' parte - riceva sempre favoritismi dal mondo, ma annuisco e dico "grazie, grazie mille", scatenando la coda e innalzando il medico a due cm da terra. A quel punto mi avrebbe fatto un'operazione a cuore aperto sul loco, per farmi vedere che lui poteva.
Bene, comunque il culo delal miseria mi ha portato a vedere mio figlio soffrire come una bestia; gli hanno strappato con uno scalpellino senza un grammo di anestesia ben 16 verruchine. Lui piangeva ma non si dimenava, un vero supereroe... tra le lacrime mi urlava solo "mamma, mi fa tanto male, ti prego, basta". Penso di aver avuto più male io di lui, che all'uscita dal pronto soccorso non si ricordava nemmeno.
Ma dico, ha senso dirmi, mentre mio figlio è lì in lacrime "signora, non è un dolore così tremendo"? Ha tre anni, per l'amor di Dio! E l'anestesia? L'avevano fatta a mio fratello, che di anni ne ha trenta!
"E, sa, io sono un medico impegnato, se le faccio l'anestesia prima che prenda lei poi aspetta due ore che io vado in sala operatoria".
Magari, Sua Maestà Medico Impegnato, potevi concedermi di avere di fronte questa opzione prima di essere a 9 su 16 scalpellamenti effettuati sul pancino di mio figlio.

Mamma incazzata, questa sera.

lunedì 27 luglio 2009

Grammatica Sgarrupata

Se "io vado", allora perchè il verbo deve essere "andare"? Buzz proprio non vuole sentire ragioni e ha deciso che è giunta l'ora epr una rivoluzione culturare della lingua italiana, che ritiene assolutamente noiosa e piena di regole inspiegabili. E allora:
"io vado, tu vai, lui va"
"io devo vare"
"io sto vando"
"io vavo, tu vavi (ieri)".
E non è finita, perchè c'è anche il problema del verbo "fare".
Se io "faccio", allora perchè non possiamo dire "facere"? E se proprio deve essere "fare", allora "io sto fando".
Il verbo "volere" non ha senso di esistere se poi "voglio", allora "io vuolo, tu vuoli, lui vuole" è più semplice, o no?
Alcuni esempi di grammatica sgarrupina, per portare una risata rinfrescante in quest'ondata di caldo (ma io con l'hashimoto sto appena appena bene!)

giovedì 23 luglio 2009

Saggezza di bimbo

"Amore, veloce, mettiti su per lo meno le mutande da solo, che ci vestiamo e usciamo"

"Ma uffaaaa, devi aiutarmi!!"
"Allora dice le bugie la maestra dell'asilo che sei capace a vestirti da solo?"
"Ma non posso mica fare sempre tutto da solo, devi aiutarmi! Non sono micauna mamma, io".

Che bello realizzarlo a tre anni, che le mamme fanno assolutamente TUTTO DA SOLE.

Speriamo lo tenga a mente e renda i mondo migliore, quando diverrà adulto.

Politically Correct ... a tre anni


Ieri la famiglia sgarrupina ha avuto una giornata densa densa: Lazise per il mercato e un gelato, visita medica di Nonna Sgarrupina e, perchè no, fermiamoci allo Zoo Safari di Bussolengo al rientro.
Buzz non è nuovo a queste esperienze, gli animali li ha visti ormai in ogni salsa. A tre anni e mezzo, può contare numerose visite ai giardini zoologici di Hong Kong, lo Zoo Safari di Shanghai, gli zoo (tristi) di Dublino e Suzhou, le varie fattorie per bimbi in Inghilterra e Irlanda, i boschi millenari della Malesia, il Night Safari di Singapore, il trekking sulla schiena degli elefanti a Chiangmai, un bacio in bocca da un babbuino (ricambiato) e l'avventura pericolosa nella gabbia delle tigri in Thailandia. Il bello dei bambini, però, è che ogni volta è come la prima volta.
Buzz si emoziona per le tartarughe e le lucertole tanto quanto per i rinoceronti. E ieri c'era il Parco Dinosauri! Ho provato a spiegargli che erano solo statue, ma il piccolo paurosino non ha quasi voluto farsi scattare una fotografia perchè avrebbe dovuto stare atre metri da me.
Camminando nel Parco Faunistico e osservando gli animali in gabbia - animali tenuti molto bene - il mio piccolo eroe ci ha sorpreso nuovamente, lasciandoci senza parole.
"Mamma, ma chi li ha catturati tutti questi animali, poverini?"
"Amore, sono tenuti bene, servono a fare conoscere ai bimbi come te tutti gli animali del mondo".
"Si, ma perchè li hanno messi in prigione, poverini?".
Ecco. Chiediamocelo.

Evviva gli Zoo Safari. Abbasso le gabbie.

martedì 21 luglio 2009

Casino Cinese

A Zhengzhou, lungo il Fiume Giallo, hanno trovato una tartaruga bianca. Esemplare bellissimo, che quasi quasi si pensava in estinzione. Ovviamente va esaminato, trattato con cura, studiato... assolutamente no zuppa, in questo caso.
Chi si aspetta di vedere tavoli di veterinari, con tanto di guantini etc, si aspetta male: che risate mi sono fatta quando, osservando bene una delle fotografie sul Corriere si stamattina, mi sono trovata di fronte al Casino Cinese! Neanche per la foto in mondovisione, si soo curati di fare pulizia, i nostri amici: mazzo di carte, bottiglietta di te' verde, scacciamosche, unna pinza (che magari serve) e un'angolo di blackberry.
La cosa più strana? Un mese fa mi sarei irritata, ma vista da lontano - dalla mia cuccia italiana in cui tutto è bello e tutto sa di mamma - beh da qui sorrido.

lunedì 13 luglio 2009

L'Italia delle diversità

Ogni volta il rientro è strano. Ogni volta diverso.

Mercoledì sono stata all'Auchan con mamma e pargoli e sono rimasta scioccata dalla taglia media delle donne italiane! Vedete, anche se io faccio autocritica continua - soprattutto da quando sono arrivati Sophie e l'Hashimoto - sono abituata ad essere circondata da un'esercito di fatine taglia 36, tutte senza fianchi e seno. All'Auchan di Suzhou vendono mutande per creare l'effetto del sedere mancante, i reggiseni sono imbottiti all'inverosimile e sulle cosce asiatiche non si trova un grammo di cellulite neanche al microscopio. Persino il piede asiatico è minuscolo, e chiedere una scarpa numero 38 crea attimi di ilarità tra le commesse.
Ecco... all'Auchan di Brescia è tutto diverso. Forse di solito sono troppo concentrata a individuare prfumi e a scoprire deliziose mercanzie di cui ho sentito la mancanza nei mesi di espatrio, forse d'estate - con le cannottiere e le cosce nude - è più facile guardarsi in giro. In definnitiva: che gioia vedere che ognuno è diverso, che ci sono culetti e culoni, pancette, tartarughe ninja ma anche maniglie dell'amore!... Uno si sente di nuovo normale nel mezzo di tanta diversità, si scompare in quanto diversi in un mare di diversi e non più unica eccezione tra una miriade di teste nere, calzette di nylon, braccina diafane e ombrellini prendisole.
Tutto questo, dopo mesi di depressione nera dopo ogni lezione di yoga in cui, più che Mamma in Forma, mi sento come l'Orso Yogi in mezzo a una selva di giunchi.

A parte le dimensioni medie della popolazione, e il fatto che ad ogni rientro scopro con piacere che siamo più "colorati" e cosmopoliti, non è ancora successo nulla di eclatante. Aspetto con tutto il cuore gli amici di sempre, che mancano quotidianamente nella mia vita fuori porta e che poco riesco a godermi ora che non si è più una manciata di cuori colla chitarra.
Ognuno ha la sua vita. C'è da fare la spesa. Gli impegni fino a dopo cena. Il corso prematrimoniale. I bimbi in arrivo e i denti che pungono. Il lavoro e la famiglia.

Nella mia Italia delle diversità, in cui tutto ogni volta è diverso e diversa sono anche io, ogni volta, ricerco disperatamente un po' di quella leggerezza di cuore del"prima della Cina", quando mi sentivo fresca e il mondo non potva che stupirmi con sorprese meravigliose.

Cercando cercando, si annullano di fronte a me i problemi del bel paese, la pattumiera e la crisi economica. Non mi importa nulla di politica, non capisco niente di raccolta differenziata...
Io torno per il cielo ed i campi verdi che respiro a fondo per colorare le giornate grigie della mia vita quotidiana. Torno per sentire l'odore della mia terra amata.
Torno per trovare un pezzettino di cuore che si è perso tanto tempo fa e senza il quale a volte mi pare di non riconoscermi più allo specchio.

"C'è un buco al centro del mio cuore,
proprio dove un tempo c'eri tu.
Un buco che non so colmare,
perchè la chiave l'hai con te".

domenica 5 luglio 2009

Partenza

Domani si parte. Mamma Lau e i bambini sgarrupini vanno a trovare nonna e parenti, prima in Italia e poi in Uk. Buzz e' elettrizzato e confonde ricordi e giocattoli, ma non vede l'ora di abbracciare le persone che ama e di affrontare nuove avventure con lo Zio Mattia e tutta la band. Strega penso non sappia cosa le aspetta, ma lo capira' tra poco... quello che mi spaventa e' che tutto il resto del mondo non sa cosa aspetta a chi incroci strada con la piccola Mostra.
Io sono contenta, ma anche - come sempre - un po' triste di lasciare qui Papa' Gambalunga, che dice dice ma senza di noi si rattristisce sempre.
In piu' mi accompagna una sensazione strana, perche' lascio la mia casa e non so se ci tornero', perche' siamo davanti ad un bivio e stiamo cercando di capire quale sia la strada migliore... la Cina e' casa, e' casa di Buzz ed e' un mondo facile anche se complicato. Un po' come vivere in fiera tutti i giorni, tutti i giorni zucchero filato ma anche gente che ti pesta i piedi e tanti spintoni. Ma se questo fosse meglio di nidi per 12 ore al giorno, due genitori che lavorano in un posto x che comunque non e' casa, il reinventarsi in velocita' per non fare capire ai propri cuccioli che anche noi non ce l'abbiamo, la terra sotto ai piedi?
Lo scopriremo solo vivendo. Novita' in arrivo la prossima settimana...

martedì 30 giugno 2009

Paese che vai...

Paese che vai, usanza che trovi. A volte l'abbracci, a volte non ci riesci proprio... e se e' vero che qui nascono milioni di bambini all'anno e che tutti vengono cibati, allattati e cresciuti con prodotti locali, Mamma Lau ha fatto salti mortali e ha chiuso mille occhi, ma certe cose...
Vada per il risotto al loto, che alla fine non e' cattivo e pare faccia miracoli per la pelle (Strega mi ringraziera'), ma sui banconi del reparto infanzia non e' raro trovare prelibatezze come la polvere per zuppa di ossa e alghe. E io mi rifiuto, e pago e importo chili e chili di farine e omogenizzati.
Il problema, a questo punto, e' che essentdo Strega tutt'altro che inappetente, i vasetti sono da lungo andati, e le farine pure. Impuntandomi sul discorso melamina e quant'altro, sono corsa a Shanghai per assicurarmi dei cereali d'importazione per la poccola imperatrice, ma quando sono tornata a casa con una scatola di cereali da 150g per sette euro, Papa' Gambalunga mi ha imposto di trovare alternative... e a ragione!
Meno male che la mia piccola e' la bebe' dallo svezzamento piu' riuscito che si sia mai vista, nel senso che - a un anno - le mancano solo le cozze ma tutto il resto e' stato sperimentato!
Sognando i plasmon puciati nel latte, ci giostriamo tra biscotti delle principesse, torte fatte in casa, persino muesli, ogni tanto. Ma la zuppa di ossa e alghe, quella no.
E' una questione d'orgoglio nazionale.



lunedì 29 giugno 2009

Ma quanta vita ci sta in una giornata a Suzhou?







Sono le cinque di mattina quando sento un urlo provenire dalla stanza dei bimbi. Impossibile. oggi non c'e' scuola e li ho messi apposta a letto due ore dopo il solito. Lo strillo si fa piu' acuto. E' Streghetta e pare disperata e a me non resta che sperare che Papa' Gambalunga faccia qualcosa visto che lui in piedi lo e' gia'. Nulla.
Mi alzo di malavoglia e lo trovo ancora attaccato alle sbarre del lettino. Lui, Buzz.

"Mamma, mammina, me e la mia sorellina non abbiamo piu' sonno! Buongiorno!"

Papa' Gambalunga pare sparito; so che c'e' perche' lo sento ma non si fa vedere... io prendo le due creature e mi butto a letto, lottando e sperando che si addormentino ancora per un po'.

Oggi con le speranze siamo partiti male.

Mi alzo. Taglio la torta che ho fatto ieri notte per colazione e ci sediamo tutti e tre al tavolo a raccontarci storie. In soggiorno pare che sia appena scoppiata una bomba. Il bagno non e' da meno e cosi' pure le camere da letto. La cucina e' decente solo perche' ieri sera pizza da Mario's, cosi' vi ripongo i piatti della colazione, giu' nel lavello, tanto per mantenere la media.

Cambio pannolino, cerco vestiti, preparo la bambina.

Sedo l'animo del piccolo di fronte ad un cartone di fate e lo lascio in mutande ancora per un'ora mentre cerco di fare un po' di ordine prima che arrivi la Tata Imbranata.

La Tata Imbranata tarda... le avevo detto che poteva fare con piu' calma, visto che non c'e' scuola, ma e' gia' in ritardo di due ore! Mi maledisco per aver lasciato capacita' di interpretare ad un cinese e inciampo in un pezzo di costruzioni.

Mi preparo e preparo Buzz, che e' d'accordo con me sulla maglia di Topolino regalata da Nonna Sgarrupina. Rendendomi conto che Buzz possiede all'incirca 40 t-shirt, colgo l'occasione al balzo e ne butto una decina delle meno popolari in una busta da consegnare alla domestica di una conoscente rumena, che va in cerca di vestiti per suo figlio di 4 anni.

Arriva Tata con mille sacchi di frutta e verdura e comincia a riempirmi la testa di cifre e colori. Le do un paio di dritte su dove riporre la roba e su cosa prepararmi per la cena e, afferrando i pupi, me ne esco con un "ci vediamo a pranzo".

Per strada incontro zia Nutella, che tutta allegra sotto la pioggia propone una gita all'Auchan con i bimbi. Ora, premetto che l'Auchan di Suzhou e' paragonabile solo al settimo girone dell'Inferno Dantesco - quello dei violenti: nonnine si picchiano per la promozione dell'olio, mamme usano bimbi come scudo nella lotta a chi si accaparra il maiale macinato e tutti - ma dico tutti - spintonano per capire cosa ha nel carrello l'occidentale. Sono mesi che mi rifiuto di entrarci, all'Auchan, sopportando le spesso malriuscite spese online. Eppure, forse per stanchezza, mi sembra un'idea perfetta, tanto piu' che l'hanno raddoppiato di dimensioni dall'ultima volta che l'ho visto, l'Auchan. Chissa' quanto sara' lunga la coda per le uova!

Arrivati all'Auchan Buzz diventa malinconico. I baskettini delle promozioni sono come quelli dell'Auchan di Nonna, la zona elettrodomestici e' proprio come quella di Nonna. Mi fa spostare tutta la mercanzia per sedersi in fondo al carrello proprio come lo fa sedere la nonna e cerca disperato le giostre e il banco del Granbiscotto. Riusciamo a sedarlo solo con un ventaglio con l'ologramma di una tigre e uno yogurt da bere. Strega dorme quasi tutto il tempo e la spesa si fa.

Nello scendere dal taxi, al nostro rientro, ci troviamo di fronte alla famiglia Zhang: Luke Falco, Dolly Fatina e il dolce Baby Noah sono venuti a trovarci!
Entrano in casa, Luke ha i piedi neri ma non oso dire nulla perche' mi mette in mano un'anguria e distribuisce fiaschette di grappa del suo villaggio. Un liquore prezioso e introvabile, che ai tempi era il preferito dell'Imperatore!
Ripongo le fiaschette e mando Tata in cucina a tagliare l'anguria. Cerco di non guardarla in cagnesco visto che la casa e' il cesso che ho lasciato questa mattina e che l'ho beccata sul fatto a rientrare insieme a noi da chissa' dove!

Accorgendoci che sono quasi le dodici, zia Nutella ed io ci facciamo forza e proponiamo una spaghettata! Basilico del mio terrazzo, pomodori della Tata e spaghetti Zara... che profumino!

Noah va a nanna nel letto di Sophie e noi tutti ci mettiamo a tavola a far cagnara succhiando spaghetti e progettando business di basilico cinese e ricette di cucina alternativa.
Dopo pranzo Buzz e Luke si mettono a guardare i cartoni e giocano un po' a fare kongfu. Noi donne godiamo dei muscoli del Falco che propone posizioni acrobatiche, e i bambini si fanno stanchi... il rituale della nanna viene rimandato ad oltranza perche' Noah non si veglia e poi quando si sveglia deve venire di nuovo allattato e poi piove e.

Alla fine zia Nutella e Mamma Lau si dividono i bimbi e tutti a nanna!, poi di corsa a portare la spesa dall'altra parte di Horizon e di ritorno da me.

La casa continua ad essere un cesso.

Oggi non e' giornata neanche per Tata, pare proprio.

Disperata, prendo i miei poppi e li porto a passeggiare sotto la pioggia, consegno le maglie di Buzz alla Tata della consocente rumena e ci fermiamo a giocare con la sua bimba, che tira di continuo scarpe in testa ai miei figli, che di continuo vengono incitati a non reagire.
Torniamo a casa - che e' ancora un cesso ma la Tata e' scomparsa - e preparo le cotolette cosi' non si litiga a cena. Mangiamo di nuovo, sempre noi tre, e poi accendiamo un secondo i cartoni.

Arriva Papa' Gambalunga, che fa commenti su come di sicuro ci sono stati cartoni accesi tutto il giorno, e io sono pronta ad urlare, ma invece servo il chicken masala e poi comincio la routine della nanna e metto giu' i bambini.

Buzz va nel lettone con papa', quindi sto qui a scrivere al pc perche' la mia unica altra alternativa e' il letto durissimo di Buzz e non mi ispira per niente.

Intanto chiacchiero con chi c'e' e preparo traduzioni per la settimana.
Sono un po' stanca.

Ore dieci e mezza, mi ricordo dopo due settimane di strizzate di cervello essicato che Benigni si chiama Roberto. Lo scrivo a tutto il mondo su Facebook - chissa' che qualcun'altro ci perda le notti - e vado a nanna cercando di trovare la risposta all'ultimo quesito irrisolto. Qualcuno conosce il participio passato di "prudere"?

Il puerperio - 月子Yue zi.



Che appena una partorisca abbia diritto sacrosanto ad un po’ di riposo e’ un dato di fatto. Che il suddetto riposo non sia proponibile almeno fino a dopo la laurea del poppo e’ cosa risaputa.
Che i cinesi debbano essere complicati anche in questo non e’ neanche da chiedere.

Forse molti di voi non sanno che uno dei riti tutt’oggi più seguiti in questo paese, che si autodefinisce “Tutto sotto il cielo”, e’ quello dello 月子Yue zi, ovvero il puerperio: un periodo di 40 giorni dalla data del parto, in cui mamma e bebè devono osservare una serie di regole millenarie, allo scopo di proteggersi da spiriti malvagi e malattie.

La mia amica Dolly Fatina ha appena avuto un bimbo. Un folletto adorabile, di una bellezza sorprendente in un neonato, ma non in questo, visto che il suo papà – se non proprio un’aquila – e’ il ragazzo cinese più bello che io abbia incontrato a Suzhou.

Ma Luke Falco non e’ il soggetto di questa nostra chiacchierata.

Il soggetto e’ Dolly Fatina, che arranca da mesi nel tentativo di seguire le usanze occidentali, al punto che quando le ho suggerito – visto che a due settimane dal parto andava ancora in giro in motorino senza casco – di proteggersi la testa con un elmetto, si e’ presentata tutta orgogliosa con un cappello di paglia rosa porcello a tesa molto larga. Non ricordandomi come si dicesse casco, le avevo spiegato che avrebbe dovuto mettere un cappello protettivo contro le cadute. Chissa’ come ha pensato fossero strane, le usanze occidentali!

Per quanto possa far sorridere che in una terra lasciata senza Dio la gente creda ancora fermamente agli spiriti, ridere non fa la povera Dolly Fatina.
Di per sé Cristiana, di un cristianesimo che ancora non riesco ad decifrare – canti di chiesa invece della suoneria del cellulare e via dicendo – lei agli spiriti non ci crede.
Assolutamente.
Purtroppo lo stesso non vale per il sopramenzionato Luke Falco e soprattutto per la sua mamma, che si e’ prontamente trasferita a casa di Dolly per aiutarla ad attraversare tutti i riti di passaggio dello Yuezi.
E pensare che la mia povera amica era riuscita a sfuggire alla propria, di famiglia, che aveva cercato di chiuderla in casa durante l’ultima visita al paese natio: a circa 12 di ore di autobus a dieci giorni dal termine!

Il mantra di Nonna Falco recita:


E’ necessario proteggere madre e figlio e ogni contravvenzione potrebbe essere fatale!

Mentre alcuni dei precetti possono essere assimilati al buon senso comune (non fare esercizio fisico), altri sono – al mio occhio – piuttosto bizzarri:

Tre giorni dopo il parto nessuno puo’ visitare la mamma, che e’ al colmo della propria vulnerabilità: tutti i pori sono aperti ed e’ meglio che si trattenga all’interno della propria stanza per tutto il puerperio, con l’unico lavoro di riprendersi e prendersi cura del proprio bebè.

Il freddo e gli spifferi sono dannosissimi, la camera va sigillata e pulita a forza di ramazza in ogni suo angolo.

La mamma dovrebbe indossare una fascia per capelli e lavarsi lo stretto necessario, evitando accuratamente piedi e capelli, per favorire il circolo del sangue. Non farsi la doccia per 40 giorni pare eviti l’artrite reumatoide in vecchiaia… e per quanto la riprova dell’assurdità di questa regola sia ben visibile in vecchietta curva che si incontri per strada, molte donne tappano il naso e rispettano la tradizione.

La dieta deve essere noiosa e ipercalorica e tutto il cibo deve essere consumato CALDO: pesce, carne, spezie propizie e dilatanti, zuppe unte e teste di pesce.
Pare vadano evitati come la morte i lychee e l’anguria, che secondo la medicina tradizionale cinese infuocano la donna e rendono il latte cattivo.

Pur con la suocera alle calcagna, Dolly e’ riuscita a lavarsi pressoché quotidianamente aspettando che questa uscisse per la passeggiata mattutina.
La Fatina ha anche avuto il permesso di uscire, anche se sempre scortata dal marito. Che Nonna Zheng pensi che essendo Luke Falco un bel pezzo di figliolo possa spaventare gli spiriti cattivi? Non so. E non lo sa neanche Dolly, che oggi a pranzo mi ha confessato che domani e’ l’ultimo giorno di Yuezi e lei non vede l’ora di riacquisire la propria libertà.
Certo che dover vestirsi di tre strati di vestiti e bere solo acqua bollente nel luglio suzhouese deve proprio mettere alla prova la sua fede! Oggi mi faceva pena, mentre guardava tutti noi che gustavamo una fetta d’anguria mentre sorseggiava acqua calda.

In piu’ ha avuto a che fare con me, che ho fatto si che tradisse alcune delle regole piu’ importanti, quali il non far complimenti al neonato per non attirare l’astio dei fantasmi e il non scattare fotografie che potrebbero rubare l’anima. Scusa, Fatina Dolly. Scusa, mio adorato Baby Noah.

PS: pare anche che chi nasce senza fretta e soprattutto via cesareo sia propenso a causare grandi mal di testa ai genitori per tutta la durata della propria vita. Guardo i miei figli e forse comincio a credere alle credenze popolari. Spero tanto che sia valida anche quella che sostiene che se il bebè ha molti capelli sarà per sempre baciato dalla fortuna. Evvai Streghetta!

lunedì 22 giugno 2009

35 gradi. Senza ombra.










35 gradi senza ombra e con un’umidità’ che abbiamo preso ad uscire con maschera e boccaglio. Come dice Buzz: “sono tutto sweaty (sudato), andiamo a cercare un po’ di freschino. Vedi (mostrando il bracci otto grondante)? Mi sto sciogliendo”.
E dove si trova il freschino nella Suzhou di fine giugno?
Non al parco, ne’ vicino al laghetto. Le finestre al terzo piano le teniamo serrate perché non appena si aprono veniamo investiti dal muro dell’umidità’. Abbiamo provato, alla cinese, a tirarci su le braghe e ad arrotolare la maglietta in modo da lasciare scoperta una buona fetta di pancia, ma niente. Nulla aiuta. Ne’ il cocomero ghiacciato, ne’ la tisana di limonaria. Ne’ i mini-ventilatori da passeggio, ne’ l’acqua di rose vaporizzata sul viso. Bere bibite ghiacciate fa venire ancora piu’ sete, la birra e’ da escludere per le calorie, le docce si susseguono durante la giornata, tra un bagno di sudore e l’altro, ma danno veramente poco sollievo. Streghetta e’ in sciopero della fame e va avanti a beveroni, mentre a me neanche alla canicola viene in mente di rinunciare agli snack (sigh). Stamattina il piccolo Buzz ha provato a portarsi a spasso la sua pistola ad acqua e ad innaffiarmi ogni tre secondi con la 5100, pura acqua minerale tibetana. Niente.
Io continuo a ripetere che se Papa’ Gambalunga ci avesse permesso di comprare gli ombrellini di carta cerata, in Thailandia, forse per lo meno potremmo farci un po’ di ombra. Ma, ripeto, N-I-E-N-T-E.


Manutenzione


Fin dalla sua prima visita in Cina la Nonna Sgarrupina e’ sempre stata positivamente sorpresa dall’alto livello di manutenzione nei residence per espatriati: manca l’acqua potabile! E lo shushu dell’acqua corre con la chiavetta. Si sono staccate le piastrelle dal muro del bagno! E due shushu piastrellisti vengono con calce e pialla. Qualcosa ha fatto corto circuito e oa i fili della corrente nel muro sono bagnati e la casa sembra invasa da uno sciame d’api! E tre shushu elettricisti rompono i muri, tirano fuori i fili, li asciugano con il phon e la cucina sgarrupata e’ ancora piu’ sgarrupata e pare la giungla di Tarzan con tanto di liane. Il mio computer non funziona! E non uno ma quattro tecnici, a distanza di due giorni l’uno dall’altro, si presentano alla mia porta, non risolvendo nulla e lasciando una scia di eau di calzino di nylon estivo. Ma si presentano. Sempre.


La manutenzione c’e’. C’e’ perche’ qui si rompe tutto. Continuamente.
Almeno una volta ogni due settimane e’ preventivato di avere la casa invasa dall’esercito di shushu, che altro non sono che poveri operai che il piu’ delle volte non sanno neanche da che parte partire a: 1) sturare un lavandino, 2) controllare l’aria condizionata senza la quale qui non si vive e che fra l’altro vale anche da riscaldamento nella funzione “calda”, 3) puzzano di calzino marcio, 4) cercano di concupire la mia Tata Imbranata.


Questo e’ stato il mio ultimo pensiero di ieri sera, al ritorno da una cena d’anniversario anch’essa sgarrupata, visto che ci siamo ritrovati in due su un riscio’ nella notte suzhouese e Buzz e’ stato rinvenuto sveglissimo e pieno di cacca alle dieci di sera. Sveglissimo e impaurito perche’ la porta vetro della sala (o almeno la cornice della zanzariera esterna) e’ crollata mentre lui si era appisolato sul divano, a guardare la Pantera Rosa con la sua Tata Imbranata. Il fatto che la cornice sia caduta sopra la mia cassapanca finto antica lasciata in balcone per perdere l’odore di formaldeide e’ di per se’ un’altra storia.

Rosa e Azzurro genetici?


L'attività ludica incoraggia o inibisce alcune abilità nei maschi e nelle femmine


Pochi giorni fa mi sono ritrovata in mano un articolo che avevo salvato nei miei Documenti, secondo cui l’attivita’ ludica incoraggia o inibisce alcune abilità nei maschi e nelle femmine. A quanto pare, secondo uno studio di pedagogia inglese (Telegraph, 16 dicembre 2008) e’ proprio vero che le bimbe si dirigono tendenzialmente verso bambole e giochi morbidi, stimolano le abilità comunicative e introspettive, l'altruismo e la cura, mentre le costruzioni sollecitano la manualità e aiutano a risolvere i problemi. L’articolo proseguiva sostenendo che il colore preferito delle bimbe e’ il rosa, mentre ai maschietti vanno colori accesi che – non so per quale strana ragione – sembrano essere collegati con la capacità di risolvere problemi del maschio. Apparentemente anche i primati, messi nella stanza dei giochi, di dirigono verso Barbie o Lego a seconda del sesso… A questo punto mi sorge spontaneo mettere me stessa e il mio mondo di fronte ad un paio di spunti di riflessione:

1) se anche una scimmia capisce che il rosa e’ da femminuccie perché mio figlio invece si butta a pesce su ogni sua sfumatura? Anche in campo alimentare, se un succo, una caramella o una torta (ammetto di usare coloranti per dolci!) sono rosa, sono più buoni.

2) Colori forti = capacità di risolvere i problemi? Mio marito – l’ingegnere – che unicamente si veste di tinte accese, va in panico di fronte ad una sorpresina dell’ovetto Kinder. Il tecnico del telefono e’ dovuto venire 4 volte a guardare la scatoletta wireless per rendersi conto che bisognava cambiarla. Il marito di una mia amica pensa che i ghiaccini da freezer siano immortali e parte con la schiscia di riso che marcisce prima di pranzo credendo che la suddetta amica i ghiaccini li abbia aggiunti la sera prima. La capacità di risolvere problemi io la rapporto piu’ facilmente al fare tornare i conti di casa, alla quotidiana gimkana tra mercati per trovare gli ingredienti per un pasto semidecente, al viaggiare con un bambino nel marsupio e l’altro dormiente nel passeggino e sapere gestirsi tra borse, treni e il tutto senza perdere calma e sorriso. Mah.

3) Mia figlia, la principessa, a cui sono state già comprate un paio di bambole, viaggia con una macchinina veloce per manina. Alla sua bebè rosa piace solo dare il biberon, ma poi glielo ruba e fa finta di mangiare da sola. Le altre bambole le tiene nel letto Buzz, che inventa storie e ci parla notte e giorno.

In definitiva, ho probabilmente tirato su due bambini atipici, che avranno gravi problemi di inserimento nel mondo stereotipato ei maschi azzurro e femmine rosa.
In un angolo della mia mente però preferisco pensare di non aver seguito l’inconscia attitudine di molti a
seguire un sentiero già tracciato nella scelta dei giocattoli e nella crescita dei figli, suggerendo tacitamente un ruolo e un comportamento fin dai primi anni di vita. E spero che cercando di non stereotipare i miei bimbi, io gli stia dando la possibilità di crescere come individui completi e a tutto tondo. Buzz può mettersi lo smalto e poi andare in giro con il costume da Uomo Ragno e i guanti da golf, e Streghetta ha una macchinina rosa e diecimila fiocchi per i capelli, e al parco giochi si arrampica dovunque come il peggiore sbirro. Il risultato tra 15 anni!

Mamma Lau gia’ nel ruolo di suocera


A casa nostra si parla costantemente di Stephanie. Stephanie qui, Stephanie li’. Cosa hai fatto oggi? “Ho giocato a Ben10 con Stephanie, lei era Gwen”. Come mai sei triste? Stephanie ha dato la manina a Jonny mentre stavamo in fila”. Cosa c’e’ che non va? “Stephanie si e’ seduta vicino a Finley a pranzo e io mi sono arrabbiato. Lei dice che possiamo sederci tutti e due vicino a lei, ma io la voglio solo per me”.

Capito? A tre anni e mezzo, il mio piccolo Buzz Siciliano e’ innamorato.

Innamorato in modo puro e totale di questa squinzetta che e’ piu’ vecchia di un anno e gli arriva si e no al mento, con i suoi occhioni a mandorla e i capelli rossicci pari pari a quelli del suo papa’ scozzese!

Sono mesi che la piccola Stephanie viene nominata nella Casa Sgarrupata, ma non vi ho dato mai piu’ di tanto peso. Poi siamo stati a scuola per il giorno dei genitori e il mio piccoletto ha voluto solo e unicamente foto con Stephanie e il suo aquilone. Siamo stati in gita ed e’ stato seduto per mezzora a raccontarsi segreti nell’orecchio con Stephanie. Al concerto di fine anno ha rifiutato di sedersi a tavola con mamma, sorella e zia Nutella e si e’ fatto adottare dalla famiglia di Stephanie… insomma, mi sono resa conto che le cose si stavano facendo serie!

L’altro giorno stavo cercando di convincere Buzz a vestirsi da solo, e…

“Non sono capace! Come vanno questi pantaloni?? Aiutaaaamiii!!!”

“Amore, si che sei capace. Lo dice sempre la tua maestra. Allora la maestra dice le bugie?!”
“Sii… non sono capace, ti prego, aiutami..”

“Ti aiuto se all’asilo mi spieghi come fai quando vai a fare la pipi’.”
“Beh, Stephanie mi aiuta a lavare le manine e mi chiude i pantaloni.”

Ambe’!

L’altra mattina, poi, stavamo discutendo del rientro in Italia per vedere la nonna…

“E allora la nonna me lo prendera’ un altro gatto del LIKEA?”

“Penso di si. Ma ne hai bisogno? Da quando l’abbiamo scordato in Thailandia dormi lo stesso, no? E con che cosa dormi all’asilo?”
“Ma mamma! All’asilo dormo con Stephanie, no? E dalla nonna mica c’e’ Stephanie”.

Gli piacera’ anche lo smalto, ma a tre anni e mezzo uno cosi’ e’ l’orgoglio di ogni papa’.

Vedendo che le cose si stavano sviluppano in modo esponenziale, la maestra Fatina mi ha telefonato, la scorsa settimana, per dirmi che Stephanie voleva che Tomas andasse a casa sua, e se poteva passare il mio numero di telefono a sua mamma. La quale mi ha telefonato, e sono tre giorni che facciamo a turno per tenere i bambini, che dopo scuola vanno a casa dell’uno o dell’altra.

E’ assurdo, lo so. Ma scalda il cuore vedere quanto amore esce da questi folletti che insieme non arrivano a 40 chili. Si abbracciano e camminano per manina. Si sussurrano segreti nell’orecchio e inventano storie. Si travestono e sognano di crescere camminando uno di fianco all’altra… e chissa’ che non possa succedere, visto che la Scozia dal paese natio di Papa’ Gambalunga non e’ cosi’ lontana!

Nell’andare verso il parco giochi, la mia futura nuora mi ha preso per mano e, con occhi sognanti mi ha confessato:
“Sai, a scuola Buzz mi abbraccia e mi bacia sempre”

“Bene, vi volete bene, siete amici, si?”
“Non proprio amici… sai, quando io saro’ grande e lui sara’ grande, beh, noi ci sposeremo. Lo dice anche la mia maestra”.

O.MIO.DIO.

martedì 9 giugno 2009

Rapporti inter-generazionali

Buzz e Papà Gambalunga stanno attraversando un periodo di relazione difficile e io non posso che sperare che non sia un preludio molto anticipato dell’adolescenza. Che Buzz sia un bimbo molto vivace e’ noto e risaputo, ma non e’ neanche un segreto che PGL sia una persona assolutamente ingestibile. Aggiungi a questo che il poverino e’ anche straniero in casa sua, dove pizza e “Sapore di Sale” cantato a squarciagola vanno per la maggiore…
“Buzz, siediti immediatamente. Siamo al ristorante e i bambini stanno seduti e fanno conversazione. Si chiama ‘avere delle buone maniere’”.
Alle sei di sera di una domenica in cui il piccolo e’ stato sottoposto a:
1) almeno venti vasche in puzzolente piscina cinese
2) un pranzo al volo senza neanche un cartone
3) la solita visita al giardino Ming di turno
4) una scarrozzata tra gli hutong alla ricerca di poster della rivoluzione culturale
… beh, alle suddette sei di sera, per un bambino italiano medio le “buone maniere” possono riassumersi nel non prendere a ceffoni il papà colpevole. Buzz si rialza dal tavolo e ricomincia a raccogliere sassolini.
“(Urlando e digrignando i denti) Ti ho detto di sederti, s-u-b-i-t-o!!!!! Uno, due…”
“Tre, quattro… te non conti giusto, intanto. Ah, e non sei mio amico. Non più”.
“(Tutto arrabbiato) Neanche tu sei mio amico!”.
Al che mi inserisco io, cercando di spiegare a PGL che non ha tre anni, lui. Per tutta risposta ottengo un “Ha cominciato lui”, che mi convince a lasciar cadere la discussione.
Il mio piccolo uomo e’ convinto che noi si possa cambiare papà. Sostiene che questo lo si possa lasciare nella pattumiera, che ci pensano i leoni.
Quando li vedo abbracciati sul divano a guardare la Pantera Rosa in TV non mi sembra possibile che siano le stesse persone!

Ma Buzz, come ho detto, e’ un mostro di imprevedibilità e astuzia, che cento ne fa e mille ne pensa, e poi le racconta pure. In questi giorni mi segue urlandomi dietro “mamma, io ce l’ho una bella aidea!!” e snocciola chicche di saggezza, che – Grazie a Dio – sono quasi sempre riportate in italiano. Io tremo al pensiero che tra tre settimane sarò a Brescia e ci capiranno tutti… comincerò a parlargli in inglese!

“Mamma, perché quel signore vecchio bacia quella mamma così giovane?”
In Thailandia, commentando la fauna tipica di uomo in birkerstock con calzino di spugna bianco appaiato a giovane locale dalle unghie affilate.

“Sono stanco, spingimi sulla mia bici!!”
“Amore, mamma ha solo due manine, e sto spingendo Strega sul suo triciclo, lo sai che lei non e’ capace ad andare da sola”…
“Ehi, io ce l’ho una bella aidea!!! Io vuolo una mamma octopus (polipo)!!!”

“Di chi e’ quella maglietta nuova?” Chiede Buzz, guardando il pacchetto del suo negozio di vestiti preferito.
“E’ per un bimbo in Irlanda, un tuo amichetto di quando eri piccolo. Se ti piace te la prendo anche a te. Ti piace?”
“No… e’ troppo… troppo rigosa!”

martedì 2 giugno 2009

CENSURA

Ho vinto la censura e sono di nuovo online grazie ad una dritta su un proxy amico scovata su facebook.
Le cose da raccontare si sono accumulate e prossimamente mettero' in ordine le mie idee sulla Thailandia e un viaggio trascorso nel tentativo di fare rischiare la pelle ai due bimbi sgarrupini.
Il sentimento che prevale in questi giorni e' la malinconia e la nostalgia anticipata per questa Cina che - pare proprio - e' quasi giunto il momento di lasciare. Papa' Gambalunga ci ha fregato: ci abbiamo messo due anni e passa ad integrarci e a trovare una nostra routine a Suzhou, e ora che siamo tutti sereni si riaprono le casse del trasloco. Il piccolo Buzz, che piccolo e' ma non per questo scemo, sostiene che ci siano vari motivi per cui una sua partenza e' assolutamente inconcepibile:
1) gli piace la sua casa.
2) i giochini non ci stanno in valigia.
3) Vivian, la sua maestra del cuore, vive a Suzhou.
4) anche l'asilo e' a Suzhou.
5) Shanghai e' troppo lontana (lui pensa sia l'alternativa!)
6) costa troppo mettere l'ayi in albergo.
Io cerco di essere forte, ma nella mia testa continuo a mettere insieme liste di cose da fare, posti dove tornare un'ultima volta, quantita' di sushi da divorare prima di doverlo pagare 5 euro a rollo, amici da salutare, regali da comperare, ecc ecc ecc.
Odio lasciare le mie case, i miei amici, le mie vite. Ho quasi 32 anni e anche se fossi un gatto a questo punto sarei arrivata agli sgoccioli. Trascorro la maggior parte del mio tempo a sentire la mancanza di persone e luoghi e vivo come impanata in una pastella di nostalgia che a volte e' cosi' spessa che non mi fa apprezzare il presente fino al momento in cui si sta trasformando in passato. Mi riprometto di prendere la vita alla leggera, di non affezionarmi alle persone, di bastare a me stessa... ma poi come si fa? Come si fa a bastare a se stessi?
Come si fa a vivere una vita in cui la vita non e' tua, in cui veramente altro non sono che un criceto che gira sulla ruota e ogni tanto spostano la gabbietta alla luce o alla pioggia o in irlanda o a suzhou?
Domani mattina passa tutto, ma stasera ci sono troppe cose nella mia testa. Bagagli da preparare, cose da dare via, persone e luoghi di cui voglio riempirmi il cuore prima di andare via...

venerdì 8 maggio 2009

Horizon e l'Isola che Non c'e'.




La temperatura sale, i cinesi abbandonano le mutande di lana e, senza i soliti cinque strati di vestiti, sembrano ancora piu' magri del solito.


Io vivo con due bimbi perduti - ovvero la nuova trasformazione di Buzz e Streghetta che sono ormai allo stato brado tra laghetto e parco giochi nel fantastico mondo di Horizon.
Anche qui, mentre giriamo in tenuta da spiaggia, con tanto di pelle che sa di crema abbronzante e sacco di iuta contente i giochi da sabbia, incontriamo pirati, anche se assomigliano piu' a gang di ragazzetti finlandesi muniti di pericolose mitraglie a pallini. Poi ci sono le sirene, i sassi che trasmettono il telegiornale, i laghetti pieni di carpe colorate e decine di bambini molto piu' puliti di noi, che cerchiamo di spruzzare con un po' di polvere di fata perche' siamo sempre in cerca di nuove reclute. Io mi sento un po' Wendy e un po' disperata, a seconda che mi trovi grattare via lo sporco dalle ginocchia grasse di mia figlia che gattona tra uno scivolo e un parco di sabbia o che mi dondoli felice con le due bestie, mangiando un magnum mentre guardiamo le carpe nuotare leggere nel laghetto sotto casa.


La grande novita' della settimana e' che Streghetta va in bici. E' orgogliosa e si tiene forte forte con le manine e spinge con i piedi. Essendo una sorella minore non ha la bici di Barbie, ma si cucca quella azzurra con il gatto parlante che non parla piu'. Visto che la suddetta bicicletta e' appartenuta un tempo al piccolo Buzz e che ai tempo Papa' Gambalunga l'ha adattata togliendo il poggia piedi e il cerchio salva bambino, Strega si da' da fare alla meglio: un piede sulla barra e uno striciante. Ah, e che altra bambina a Suzhou ha una cintura salva bimbi della Denny Rose?


Mentre la piccola si da da fare, impara a stare in equilibrio da sola e tira fuori dentini che e' una meraviglia, il solito Buzz mi sorprende con effetti speciali.

Tralascero' la festa della mamma e la mancata colazione a letto (visto che il piccolo ha dormito piu' di me), il regalo, il brunch elegante allo Sheraton, il bagno nella piscina dello Sheraton IN MUTANDE e tutti i commenti del piccolo mostro a riguardo. Tralascero' anche l'ultimo litigio pre-nanna con PGL.

Ma alcune cose non riesco a tralasciarle:

1) BUZZ E' COMUNQUE UN UOMO

M: amore, ma non hai visto che ho fatto la pedicure? Ti piace il mio colore? Non mi fai mai piu' un complimento, com'e' che non mi dici piu' che belle scarpe, che bella borsa...?
B, guardandomi con un grosso punto interrogativo sopra la testina: ma che bello smaltoooo! E che bei piediniiii! E che bello tutto! E che bella maglietta, e che bella mammaaa!.. Contenta cosi'?


2) BUZZ E LA RIPRODUZIONE ESPONENZIALE.

Premetto che a Suzhou tutte sono sempre incinte. Nel nostro piccolo abbiamo moglie di collega di papa' incinta, amica di mamma incinta, mamma di amichetto di Buzz incinta, Dolly che ci porta a casa le verdure incinta. Siamo inoltre accompagnati da ulteriori donne expat che incinte non ci sono ma vorrebbero tanto rimanerci. A questo aggiungiamo una nuova maglietta rossa abbastanza scollata e indossata con un giusto reggiseno.

B: mamma, ma nella tua pancia c'e' un altro bimbo?
M: perche'? No, ovvio che no. Da dove ti vengon queste idee... saro' mica ingrassata?
B: ma, e' che mi sembra che tu sia piu' grande qui (e mi tocca il seno)... secondo me ce l'hai un altro baby. Come lo chiamiamo questo baby?
M: amore, ti assicuro che non c'e' nessun baby. Mamma ha finito con i baby in pancia.
B: ma perche' non lo vuoi piu' un altro baby?
M: facciamo cosi'; il prossimo lo andiamo a prendere gia' fatto al mercato, ok? Che in pancia piu' di due mamma non ce la fa a portarli.


3) EFFETTO EXPAT-LAND

Dopo un pomeriggio di giochi con il migliore amico di sempre, come al solito sono pianti e urla fino a casa.

M: topo, ma perche' piangi cosi' tanto, sai che lo rivediamo presto, il tuo Joshua...
B (piangendo): non piango per Joshua... e' che voglio anche io una casa con le scale e la piscina in giardino, mamma.
M: mah. Parlane con papa'...


4) CONFUSIONE INTERCONTINENTALE

Che i bambini si confondano a vivere come viviamo noi e' cosa certa. Ieri mattina ho incontrato un'amica slovena che tutti i suoi figli (3) li ha partoriti in Cina e che e' abbastanza stanziale a Suzhou, visto che - tra l'altro - ha due case di proprieta'. Apparentemente il figlio maggiore, di anni 5, si e' lamentato di dover sempre spostarsi da Suzhou alla Slovenia (tornano a casa una volta all'anno, non ogni mese). Yasha ha chiesto alla mamma perche' non la fanno finita e si trasferiscono in Slovenia. Quando gli e' stato risposto che non si poteva, che qua avevano casa e ayi, il piccolo ha messo giu' un piano perfetto: la casa la vendiamo e l'ayi viene con noi.
Semplice, no?

Io, nel mio piccolo, sto cominciando ad affrontare un prossimo trasferimento con Buzz.


PRIMO TENTATIVO: TRASFERIMENTO A TEMPO DETERMINATO

B: la maestra ha detto che nel campo estivo giochiamo con l'acqua.
M: amore, il campo estivo probabilmente tu non lo fai
B: ma io voglio farlo!
M: ma andiamo da nonna. Non sei contento di andare un po' da nonna!
Ci pensa.
B: ok, ho un'idea. Il campo estivo lo faccio all'asilo di Brescia cosi' mi vedo con il mio amico Paolo.

RISULTATO: positivo. A parte la memoria da elefante di Buzz che si ricorda ancora del nido che ha frequentato per due mesi all'eta' di due anni, mi e' parso un po' triste di saltare il campo estivo, ma in generale contento dell'idea di tornare in Europa.


SECONDO TENTATIVO: LASCIARE SUZHOU

M: amore, ma se papa' trova un lavoro in un altro posto e dobbiamo andare via?
B: in Cina?
M: non lo so... magari in Cina, ma anche in qualche altro posto.
B (lagnandosi): noooooo.
M: ma questa non e' la nostra casa per sempre, topo, un giorno ce ne dovremo andare a costruire una casa per sempre, sai?
B: beh, allora andiamo a Pechino, che ci sono i miei amici Josh e Sean cosi' poi vado all'asilo con loro.

RISULTATO: medio malino. Accetta un pseudo cambiamento, ma sempre in Cina e in luoghi in cui eventualmente conosce qualcuno.


TERZO TENTATIVO: LA CASA NUOVA

M: ma se andiamo in un altro posto magari abbiamo una casa con il giardino, e forse un cane?
B: ma questave' la mia casa! E il mio parco giochi, e la mia scuola e la mia maestra e il mio Bookworm, e i miei giochini, e i miei amici e..

RISULTATO: malino tanto. No comment.


QUARTO E ULTIMO TENTATIVO: DEFINIAMO LA PROPRIA NAZIONALITA'

Passante cinese: ma che bel bambino? Sei americano?
B: no, sono Suzhouese.
P (ridendo): ma noooo! Da dove vieni?
B: da Suzhou.
P: si, vabbe', ma dov'e' casa tua?
B (spazientito): La mia casa e' a Suzhou! Vengo da Suzhou!
P: E il tuo papa' e la tua mamma?
B (guardandolo come se fosse un povero pazzo): Se io vengo da Suzhou, ovviamente mamma e' Suzhouese, papa' e' Suzhouese. Anche mia sorella minore e' Suzhouese!

RISULTATO: e me lo chiedete ancora?


martedì 5 maggio 2009

Vivo nel mondo di Barbie

Your Home Chef oggi ha portato la cucina italiana in una delle scuole internazionali di Suzhou.
Mamma Lau e Zia Nutella sono partire da casa con la loro scatola di polistirolo, dimenticandosi i funghi per le crespelle ai funghi e con tanto tanto scetticismo per trascorrere un paio di ore in compagnia di 14 espatriate desiderose di conoscere i segreti per non far venire i grumi nella besciamella, che pare che all'estero venga preparata con l'aggiunta di buoni quantitativi di rum (eh si, non sono stordite di natura, le taitai suzhouesi! Si ubriacano con la besciamella! Ecco svelato l'arcano!).
Nella scuola di Barbie, le mamme Barbie arrivano tutte precise, unghie smaltate e sorrisi a trentadue denti. Smaglianti. Inconsapevoli. Piene di buona volonta' e voglia di cominciare una nuova esperienza che delizi un'altremodo noiosa mattinata di primavera.

"bene, allora, per le crespelle ci servono 6 uova, 240 g di latte"
"maestraaa?"
"dimmi, tu con le unghie fucsia"
"ma hai detto grammi? Stiamo parlando di latte, no? Il latte si pesa? Pensavo si calcolasse in ml"
"beh, il latte si pesa... anche tu ti pesi, no? Basta salire sulla bilancia!"
Coro di Barbie strabiliate:
"Oooohhh. Il latte si pesaaaa!!"
"E si, in effetti, ma io non ci avevo mai pensato"
"E quante cups (in America le ricette sono in tazze, cucchiaini da te' e cucchiai da minestra) ci stanno in 240 g?!"
Mostro la caraffa con le unita' di misura, che probabilmente se ne sta tutta impolverata nell'armadietto in alto a destra di ognuna delle loro cucine:
"240 g per il latte e' come dire 240 ml, un kg di latte pesa come un litro. Ah, e guardate qui, sulla caraffa potete vedere che una cup sono 25o ml, quindi per la ricetta ci serve piu' o meno una cup".
Coro di Barbie strabiliate:
"Oooh che interessante! Un litro pesa come un kg.... ma chi l'avrebbe mai detto!!!"
"Ma allora anche una cup di farina pesa 250 g?"
Ci riprovo:
"No, i solidi hanno pesi specifici diversi... se metti una tazza di farina e una tazza di piombo pesa di certo di piu' una tazza di piombo, no?"
Coro di Barbie strabiliate:
"Ma che bello! Ma quante cose interessanti!! Grazie, maestra!"

Vi risparmi particolari agghiaccianti, lasciandovi con una chicca della nostra Barbie doc: incinta e in perfetta forma al 7 figlio, con smalto in tinta con il sesso del nascituro:
"Certo, queste praline di cioccolato sono deliziose, ma a fare la palline ci si sporca tutte le dita. A casa ci provero' con il cucchiaio che serve a fare gli scoop di gelato. Ne ho uno piccolissimo (probabilmente acquistato per farsi mini gelati che non rovinino la sua linea - n.d.r. invidioso) preso in America che sembra fatto apposta.

Meravigliosa innocenza.
Fantastico mondo di Barbie, dove gli unici problemi paiono essere dove andare a farsi i capelli e se la seta piu' bella si trovi nel New District o in SIP. Dove le aiuole sono sempre perfette, gli inservienti ti fanno un inchino e l'omino che vende fiori aspetta ogni giorno sulla sua bici che passino clienti desiderosi di farsi perdonare dalla taitai di turno.
Se non sapessi che poi ognuna a casa si ritrova con le sue magagne, 7 bambini che non vogliono farsi il bagnetto, la nostalgia di casa e i water che si intasano alla velocita' del suono... beh, se non avessi questa certezza, mi sembrerebbe di trovarmi nella versione peggiorata del Truman Show.

venerdì 1 maggio 2009

Tutto e' relativo

Le porte scaccia fantasmi sono un buon repellente per i passeggini, che come i suddetti fantasmi fanno fatica a scavalcare pali di legno di una trentina di centimetri posti subito a ridosso di uno scalino. Per non parlare poi dei ponticelli bonsai a zigzag (gli spiriti vanno solo dritto), che la mia colossale e sgarrupata Loola non riesce proprio a vedere.

Uno dei miei piatti preferiti - jiucai con l'uovo sbattuto - e' un perfetto repellente per mio marito.

La puzza di cane/negozio d'animali cinese e' un afrodisiaco per Buzz, che oggi mi e' corso via urlando "mamma, aspetta, sento profumo di cani!", mentre entrava nel negozio.

Streghetta ciucia ogni scarpa puzzolenta riesca a portarsi alla bocca.

I cinesi svezzano i loro bambini con il rosso d'uovo e risetto.

Io non mi scompongo piu' di fronte ai vecchietti che giocano con l'aquilone, alle bambine con i tacchetti, ala gente che gira con pigiama felpato cum pecorella e tacco a spillo in scarpa verniciata. Non mi fanno quasi piu' sorridere le nonne che sembrano avere come sponsor Hello Kitty e quelle che come hobby danzano con spade e lunghe strisce di seta alla sei di mattina - quando le uniche occidentali a godersi questo spettacolo siamo io e Streghetta.

La Cina sorprende i neofiti e io neofita non lo sono piu' da un pezzo... pero' ci sono cose che mi lasciano ancora meravigliata dopo dieci anni di permanenza.
Per esempio, perche' i riti funebri durano cosi' tanto anche se non siamo piu' nel vecchio impero ma in un paese comunista? E soprattutto, perche' i monaci buddisti con gong e tamburi devono fare falo' e intonare canti spettrali sotto il mio balcone alle 3 di mattina? Perche'?

Se qualcuno me lo spiega, per lo meno ho perso l'ennesima notte di sonno per una buona causa.

Lo compro o no?




Mi sono innamorata. L'ho visto nell'antiquario dove ho ordinato il regalo di compleanno di Papa' Gambalunga e non ho saputo dire di no. Quindi ho detto mettimelo in parte fino a lunedi', e ora non ho il coraggio di proporlo a mio marito minimal-chic ma COME POSSO LASCIARMI SCAPPARE un baule degli anni settanta con ancora la carta da parati a peonie originale e l'indirizzo della persona di cui ha contenuto sogni e ricordi?
Come posso?
Posso?


Ditemelo voi. Entro lunedi'.


Vi aspetto numerosi e DI PARTE.




L

domenica 26 aprile 2009

Come va a Suzhou?

Weekend a Jinjihu. Buzz immerso nei colori di un bel giorno di primavera a Suzhou.
Un sorriso proprio magico.

Da Mario's ha aperto la terrazza fuori e noi ci godiamo una pizza tra ponticelli.

Silly ma figo. Sempre. Buzz.

la mia prima pizza!

Sabato mattina in piscina... e che piscina, la nostra di Suzhou!

In gita con l'amata maestra Vivian e gli amici Jonny e Stephanie.

Primo incontro con il vasetto.
Mamma che grosse le scarpe del papi.

Ho abbandonato il blog per un paio di giorni e gia' arrivano richieste e email di controllo salute mia e dei bimbi. NON PREOCCUPATEVI!!! Sono un po' a corto di vena letteraria, ma stiamo tutti benissimo. Ho trascorso la settimana con il naso in uno dei piu' bei libri ultimamente letti (Fiore di Neve e il Ventaglio Segreto di Lisa Lee) e facendo passeggiate con la prole. Siamo addirittura andati in gita con Buzz, trovandoci nell'unico giorno di pioggia della settimana a visitare il Suzhou Museum con una trentina di bambini di 3 e 4 anni.

Insomma, la vita continua stancante e vivace a Suzhou, con i due mostri che crescono e che si ripetono quotidianamente meravigliandomi pero' ogni volta con ragionamenti, giochi, pensieri e momenti di pura genialita'.

Streghetta ha una vita misurata di 51 cm e mangia a piu' non posso, pretendendo di fare tutto in modo indipendente e passando tra i 2 e i 5 cambi di vestiti quotidiani. E' bellissimo vedere come si appassiona per una fetta di pizza, un uovo strapazzato o un pezzetto di cotoletta di pollo. Affronta ogni piatto con entusiasmo e curiosita', non rifiuta nessun assaggio e stasera ha scoperto l'anguria! ... Dovreste vederci la mattina: lei tutta sola con la sua ciotola di cereali e io che imbocco quel pirone di suo fratello.

Buzz. Proprio lui. Che suo padre vorrebbe vedere ai giochi olimpici del 2016 e che invece si ritrova con due piedi sinistri e una fiacca addosso che ucciderebbe l'ultimo dei bradipi. L'entusiasmo c'e'. E anche i gadget: Buzz possiede - insieme all'orologio di Ben10 - anche i patitni verdi fosforescenti, la palla da calcio, la bici di Mickey, le scarpe da corsa di Ultraman... e tutto quello che fa e' sedersi sulla sabbia a fare buche e passarsi i sassolini tra le dita sussurrando formule magiche. Dice agli amichetti che lo invitano ad unirsi in corse mozzafiato di "aspettare un po' che e' stanco", fa due passi sugli skates e poi gli fanno male i piedini e ha bisogno di un cartone per stare meglio. Visto che il piccolo si sta inspessendo e apprezza i piaceri della tavola, temo diventi un bambinetto grassottello e lagnoso. PGL potrebbe morirne, lui che ha il movimento nel sangue, che poi dal suo sangue passa direttamente alle mie p..

Quando non incita Buzz a tenere a mente il traguardo olimpionico, mio marito cerca di mettergli in testa che e' un genio e pretende che ripeta l'alfabeto e rinneghi - soprattutto questo - che in fondo lui ai mostri preferisce ancora le Barbie.

Io compenso durante la settimana, e ci inventiamo storie, e si sceglie da solo mille combinazioni di vestiti e parliamo di avventure e desideri e colori mentre ci facciamo un caffe' (lui panna montata con una grattata di polvere di gioccolato fondente) da Starbucks.


Adoro fare la mamma ai miei figli. Non avrei mai pensato che fosse cosi' bello amare cosi' forte da star male. Da essere terrorizzate che qualcosa succeda ogni secondo. Da sognare futuri fioriti e non scocciarsi quando capita l'ennesimo disastro quotidiano. Da prendere ogni giorno come viene, soddisfacendo mille richieste e mettendo se stesse all'ultimo posto. Non aspettandosi nulla in cambio. Sorridendo per la gioia di poter condividere questi anni speciali con due piccole persone proprio speciali.

PS: nei miei momenti di amore materno amo persin di piu' mamma e nonne, pensando a quanto anche loro hanno provato tutto cio' nei miei confronti e a quanto provano ora nei confronti dei miei cuccioli.



























Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...