lunedì 29 giugno 2009

Il puerperio - 月子Yue zi.



Che appena una partorisca abbia diritto sacrosanto ad un po’ di riposo e’ un dato di fatto. Che il suddetto riposo non sia proponibile almeno fino a dopo la laurea del poppo e’ cosa risaputa.
Che i cinesi debbano essere complicati anche in questo non e’ neanche da chiedere.

Forse molti di voi non sanno che uno dei riti tutt’oggi più seguiti in questo paese, che si autodefinisce “Tutto sotto il cielo”, e’ quello dello 月子Yue zi, ovvero il puerperio: un periodo di 40 giorni dalla data del parto, in cui mamma e bebè devono osservare una serie di regole millenarie, allo scopo di proteggersi da spiriti malvagi e malattie.

La mia amica Dolly Fatina ha appena avuto un bimbo. Un folletto adorabile, di una bellezza sorprendente in un neonato, ma non in questo, visto che il suo papà – se non proprio un’aquila – e’ il ragazzo cinese più bello che io abbia incontrato a Suzhou.

Ma Luke Falco non e’ il soggetto di questa nostra chiacchierata.

Il soggetto e’ Dolly Fatina, che arranca da mesi nel tentativo di seguire le usanze occidentali, al punto che quando le ho suggerito – visto che a due settimane dal parto andava ancora in giro in motorino senza casco – di proteggersi la testa con un elmetto, si e’ presentata tutta orgogliosa con un cappello di paglia rosa porcello a tesa molto larga. Non ricordandomi come si dicesse casco, le avevo spiegato che avrebbe dovuto mettere un cappello protettivo contro le cadute. Chissa’ come ha pensato fossero strane, le usanze occidentali!

Per quanto possa far sorridere che in una terra lasciata senza Dio la gente creda ancora fermamente agli spiriti, ridere non fa la povera Dolly Fatina.
Di per sé Cristiana, di un cristianesimo che ancora non riesco ad decifrare – canti di chiesa invece della suoneria del cellulare e via dicendo – lei agli spiriti non ci crede.
Assolutamente.
Purtroppo lo stesso non vale per il sopramenzionato Luke Falco e soprattutto per la sua mamma, che si e’ prontamente trasferita a casa di Dolly per aiutarla ad attraversare tutti i riti di passaggio dello Yuezi.
E pensare che la mia povera amica era riuscita a sfuggire alla propria, di famiglia, che aveva cercato di chiuderla in casa durante l’ultima visita al paese natio: a circa 12 di ore di autobus a dieci giorni dal termine!

Il mantra di Nonna Falco recita:


E’ necessario proteggere madre e figlio e ogni contravvenzione potrebbe essere fatale!

Mentre alcuni dei precetti possono essere assimilati al buon senso comune (non fare esercizio fisico), altri sono – al mio occhio – piuttosto bizzarri:

Tre giorni dopo il parto nessuno puo’ visitare la mamma, che e’ al colmo della propria vulnerabilità: tutti i pori sono aperti ed e’ meglio che si trattenga all’interno della propria stanza per tutto il puerperio, con l’unico lavoro di riprendersi e prendersi cura del proprio bebè.

Il freddo e gli spifferi sono dannosissimi, la camera va sigillata e pulita a forza di ramazza in ogni suo angolo.

La mamma dovrebbe indossare una fascia per capelli e lavarsi lo stretto necessario, evitando accuratamente piedi e capelli, per favorire il circolo del sangue. Non farsi la doccia per 40 giorni pare eviti l’artrite reumatoide in vecchiaia… e per quanto la riprova dell’assurdità di questa regola sia ben visibile in vecchietta curva che si incontri per strada, molte donne tappano il naso e rispettano la tradizione.

La dieta deve essere noiosa e ipercalorica e tutto il cibo deve essere consumato CALDO: pesce, carne, spezie propizie e dilatanti, zuppe unte e teste di pesce.
Pare vadano evitati come la morte i lychee e l’anguria, che secondo la medicina tradizionale cinese infuocano la donna e rendono il latte cattivo.

Pur con la suocera alle calcagna, Dolly e’ riuscita a lavarsi pressoché quotidianamente aspettando che questa uscisse per la passeggiata mattutina.
La Fatina ha anche avuto il permesso di uscire, anche se sempre scortata dal marito. Che Nonna Zheng pensi che essendo Luke Falco un bel pezzo di figliolo possa spaventare gli spiriti cattivi? Non so. E non lo sa neanche Dolly, che oggi a pranzo mi ha confessato che domani e’ l’ultimo giorno di Yuezi e lei non vede l’ora di riacquisire la propria libertà.
Certo che dover vestirsi di tre strati di vestiti e bere solo acqua bollente nel luglio suzhouese deve proprio mettere alla prova la sua fede! Oggi mi faceva pena, mentre guardava tutti noi che gustavamo una fetta d’anguria mentre sorseggiava acqua calda.

In piu’ ha avuto a che fare con me, che ho fatto si che tradisse alcune delle regole piu’ importanti, quali il non far complimenti al neonato per non attirare l’astio dei fantasmi e il non scattare fotografie che potrebbero rubare l’anima. Scusa, Fatina Dolly. Scusa, mio adorato Baby Noah.

PS: pare anche che chi nasce senza fretta e soprattutto via cesareo sia propenso a causare grandi mal di testa ai genitori per tutta la durata della propria vita. Guardo i miei figli e forse comincio a credere alle credenze popolari. Spero tanto che sia valida anche quella che sostiene che se il bebè ha molti capelli sarà per sempre baciato dalla fortuna. Evvai Streghetta!

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