venerdì 25 dicembre 2009

Rispetto

Quest'anno le feste hanno un retrogusto amaro, nonostante le cucchiaiate di dolcissimo pudding inglese e il guardaroba nuovo regalatomi dal Papi. Forse sto invecchiando, forse capita quando si hanno bambini, probabilmente l'attacco al Papa la notte della Vigilia ha contribuito a questa nausea alla bocca dello stomaco. Mi viene da urlare che manca il rispetto, che anche se non si e' d'accordo con una persona non lo si puo' prendere a souvenir in testa, non me ne frega nulla se Tizio e' di sinistra, se Caia era repubblicana e Sempronia islamica; e' questione di mero rispetto per l'uomo, per la vita, per le tradizioni e per le istituzioni. Manca il rispetto per la vita, le idee, il sacro e per la gente.

Inoltre, tutta la plastica, gli imballaggi e le cartacce dei pacchetti regalo influiscono sul futuro dei miei figli. Se e' bello vederli aprire doni su doni, alla fine ha un senso? Hanno bisogno di 20 maglioni per l'inverno, i bambini? E di 300 libri da leggere, a 4 e 2 anni?
Eravamo cosi' anche noi, 30 anni fa?
Non ricordo. Non so. Probabilmente avevo altri vari, a 2 e 4 anni.


Quest'anno a Natale mi e' stata ragalata una ferita nel cuore, e spero tanto che gli abbracci di mamma e l'aria di casa e un paio di fette di pandoro possano aiutarne la guarigione.
Per ora, l'unico sorriso sincero, l'unica speranza per un futuro migliore, e' stata come al solito recapitato dal piccolo Buzz...

Premetto che i miei figli la chiesa l'hanno vista poche volte: Buzz ha frequentato la Chiesa dei Rinati Cristiano - o come si chiamano - a Suzhou per un po' di mesi, prima che tutta la messinscena mi facesse venire il mal di testa. Streghetta non e' neanche battezzata, e con i tempismi miei e di mio marito probabilmente non lo sara' fino alla maggiore eta'.
Ieri mattina PGL ed io abbiamo preparato i bimbi per portarli a vedere il presepe in Chiesa ed eventualmente per stare per la Messa (brutta brutta idea...).
Buzz ha cominciato a passare in rassegna i suoi doni alla ricerca di trovarne uno per Baby Jesus, prima di giungere alla conclusione che di sicuro ci sarebbe stata abbastanza gente al suo party e che probabilmente non aveva bisogno di altri regali.
Arrivati davanti a St. Peter, il mio piccolo cosmopolita ha cominciato a guardarsi intonro:
"Amore, che c'e'?"
"Non trovo il posto per le scarpe".
"In questa Chiesa le teniamo su..."
"Ma spiegami: in Cina le tolgo, in Tailanda le tolgo, in Nuova Zelanda dai Maori le tolgo: perche' da Gesu' no?"
"Perche' in Inghilterra fa freddo, Gesu' non vuole che ti prenda il raffreddore no?".
Mi guarda non convinto, poi si avvicina all'altare, ai cui piedi c'e' un presepe sgarrnupino, senza neanche una luce e in cui manca l'asinello - a conferma che qui con le feste proprio non ci stanno dentro...
"Gioia, di una preghierina al bambin Gesu'".
A questo punto il mio piccolo uomo giunge le manine e le avvicina alla fronte - seguito dalla sorella - e comincia a fare inchini e kotau di fronte al presepe.
Papa' Gambalunga sorride imbarazzato, io trattengo una risata e ci avviciniamo all'ultima fila in attesa della Messa.
Non esistono confini, non esistono preconcetti. I bambini sono il nostro futuro e possono crescere diversi... sta a noi non chiudere orizzonti, non creare scatole, non ammazzare cuori.

Buzz si gira verso la statua di S. Pietro, poi mi guarda dubbioso:
"Mamma com'e' che Gesu' e la sua mamma e il suo papa' e anche 'sto signore qui hanno tutti il cerchio in testa?"
"Non e' un cerchio, e' un'aureola?"
"E che fa l'aureola?"
"Dio te la da se sei molto ma molto buono. E poi si illumina al buio e puoi vedere e ti protegge..."
"Come un boomerang che lo tiri?"
"Tipo..."
Mi guarda di nuovo, un grande punto interrogativo sul suo capino.
"Mamma?"
"Eh?"
"Com'e' che tu non ce l'hai l'aureola?"
Usciamo dalla Chiesa ridacchiando, la Messa non l'abbiamo quasi sentita, ma ne e' valsa la pena...

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