Domani partorisco. O, per essere piu' precisi, mi fanno partorire.
Arriva Noah, dopo un estate di sudori simil-menopausa e tante tribolazioni.
Arriva Noah insieme ai temporali, e questa e' la conferma di aver scelto il nome giusto.
Sono un po' tesa, un po' triste (ma non dovrebbero venire dopo i baby blues?), un po' impaurita.
Mi sento molto molto sola, anche se il mio telefono squilla di continuo.
E' uno di quei momenti, nella vita, in cui una donna e' veramente sola.
Possono tenerti la mano in diecimila, ma alla fine ci sei tu e solo tu ad affrontare la situazione.
E non puoi scappare. Non puoi posticipare. Non puoi chiedere aiuto a nessuno.
Stasera ho dato un bacino ai miei bimbi e alla Stella, che vanno a stare dalla nonna, essendo l'appuntamento all'ospedale per le sette di mattino.
Vorrei tanto poterli avere qui con me... i bimbi, Stella e anche la nonna.
Questo silenzio di da spazi per pensare, che e' l'unica cosa che vorrei fare, adesso.
Lau
In fase di adattamento temporaneo, cercando un futuro che sia fatto per noi, stiamo a poco a poco amalgamandoci con gli autoctoni, e questo mi crea crisi di panico notturne.
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