In tutto cio', in questo tripudio di colori, odori e sapori... e ovviamente RUMORI, PGL rimane impassibile. Magico aplomb britannico, non si lascia sfuggire neanche un mezzo sorriso sarcastico. Saluta con dignita' colleghi e parenti, poi mi prende in parte e, tutto cospiratore:
"si, perche' in effetti quella e' alla ricerca di un passaporto..."
"Baby, mica tutti vogliono il passaporto irlandese. Non essere sempre cosi' negativo!"
"noooo... tu non capiiiisciiii... lei e' in-cin-ta! Di quasi 5 mesi!"
"Baby, non e' per dire, ma anche io ero in-cin-ta, di circa 5 mesi, quando ci siamo sposati noi".
Mi guarda meravigliato. Fa due conti mentali, l'ingegnere...
Ohoh. Mi ero scordata che nel magico mondo di Oz e' ancora in voga la divina concezione!
In fase di adattamento temporaneo, cercando un futuro che sia fatto per noi, stiamo a poco a poco amalgamandoci con gli autoctoni, e questo mi crea crisi di panico notturne.
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lunedì 22 marzo 2010
domenica 21 marzo 2010
Matrimonio Cinese
Buzz con il suo bottino - la mattina dopo.
Mi rendo conto che, ultimamente, il mio essere mamma "universale" prevale sul mio essere mamma "in Cina".
Probabilmente vivo in Asia da troppi anni, tanto che ormai sia la mia famiglia che io stessa siamo un po' ibridi: persone che camminano all'indietro dandosi pacche sulle spalle, vecchiette che fanno taichi all'alba, signori che cantano preghiere buddhiste offrendo pesci da liberare nelle acque luride del lago Jinjihu in cambio dell'assoluzione per le loro malefatte... tutto e' normale.
Tutto mi scivola addosso come salsa di soia.
Ieri, pero', sono stata al mio primo matrimonio cinese... che anche se la coppia era mista non fa niente, visto che ci ho messo 10 anni per poter assistere ad un evento di questa portata! (mdr: persino la mia mamma e le mie amiche di Brescia sono state ad un matrimonio cinese prima di me, visto che il mio caro amico Lin ha deciso di sposarsi in Italia durante uno dei miei primi soggiorni in Estremo Oriente - tempismo perfetto!).
Lo show - perche' di uno show si tratta - e' cominciato settimane fa, quando i futuri sposi si sono sottoposti al rito del book nuziale in Pingjianglu. Immersi nell'atmosfera romantica della citta' vecchia, che si snoda tra canali (chi si ricorda il bagno pasquale di PGL?) e tetti a pagoda, gli abiti e le acconciature dei protagonisti del book sono totalmente diversi da quelli che verranno scelti dagli stessi per il giorno del ricevimento... e questo continuo cambio di abito - principessa, concubina, Lady Diana, Mulan, Jessica Rabbit - l'ho invidiato molto alla giovane Bao... che se avesse avuro una personal shopper forse c'avrebbe azzeccato un po' di piu' con le scarpe, ma chi sono io per dare giudizi, visto che secondo Papa' Gambalunga commetto un crimine ogni volta che mi infilo le mie Crocs azzurre?
Alle sei di mattina di sabato partono i fuochi artificiali.
"Ma porco cane, non era finito il Capodanno?"
"Amore, il mio collega abita nel palazzo di fianco, mi sa che cominciano per il suo matrimonio".
"Amore, il mio collega abita nel palazzo di fianco, mi sa che cominciano per il suo matrimonio".
In Cina ogni motivo e' buono per far casino.
Ci alziamo, si alzano i bambini, e tutta la giornata passa tra preparativi.
Ci alziamo, si alzano i bambini, e tutta la giornata passa tra preparativi.
Scendiamo per una boccata d'aria e vediamo inserviente vecchietto sul solito triciclo, questa volta colmo fino all'orlo di scatoloni di fuochi artificiali.
Buzz fa persino un disegno che inseriamo nella busta rossa. Ci viene detto che il regalo piu' apprezzato e' il denaro, che deve essere in multipli di 8.
PGL gira per tutti i negozietti limitrofi alla ricerca di banconote nuove di zecca (sono piu' fortunate) per la busta degli sposi. Alla fine decide che 888 e' un numero troppo difficile da realizzare nella vita reale, e va di cifra tonda.
Al ricevimento arriviamo puntualissimi, tutti eleganti, circondati da parenti della sposa in tuta da ginnastica o - ancora peggio - tentativo di eleganza in stile cinese: un tripudio di colori, forme, stili.
QQ, giovane concubina di un ingegnere tedesco, sfoggia coscette da pollo avviluppate in stivali di latex che sfiorano il ginocchio. Due centimetri di pelle nuda, e poi bermuda in jeans scolorito e camiglia a quadri.
PER INTENDERCI.
QQ, giovane concubina di un ingegnere tedesco, sfoggia coscette da pollo avviluppate in stivali di latex che sfiorano il ginocchio. Due centimetri di pelle nuda, e poi bermuda in jeans scolorito e camiglia a quadri.
PER INTENDERCI.
Gli sposi ci accolgono di fronte alla sala, di fronte ad una loro gigantografia a Pingjianglu.
Miss Bao contraccambia la nostra busta con due bustine piene di spiccioli per i bambini, che sono subito entusiasti di questo matrimonio cinese.
Arriviamo al nostro tavolo passando sotto ad un enorme arco di plexiglass a forma di cuore, decorato con rose rosa confetto.
Tutta la sala e' un tripudio di rose: cestini appoggiati su colonnine di svaroski che si illuminano di mille lucine azzurre stile discoteca, mazzi appesi ai drappeggi sul palcoscenico, bouquet da cui escono palloncini rosa porcello in mezzo ai tavoli, che sono invece tutti rosso e oro.
Tutta la sala e' un tripudio di rose: cestini appoggiati su colonnine di svaroski che si illuminano di mille lucine azzurre stile discoteca, mazzi appesi ai drappeggi sul palcoscenico, bouquet da cui escono palloncini rosa porcello in mezzo ai tavoli, che sono invece tutti rosso e oro.
L'effetto finale farebbe impallidire Las Vegas, ma la somma di tante cattive scelte porta il buonumore.
Viene da sorridere.
I bambini sono esaltatissimi.
Gli sposi entrano sul sottofondo della musica con rullo di tamburi che c'e' all'inizio di tutti i dvd della Disney, si promettono amore eterno sotto una doccia di bolle di sapone e rovesciano champagne in un susseguirsi di bicchierini che si illuminano di blu non appena vengono bagnati.
Lo sposo deve portare la sposa sulle spalle, lei con il capo coperto da un drappo rosso, a memoria delle vecchie cerimonie imperiali.
Ad un certo punto, non chiedetemi perche', lui deve anche tirare con l'arco. Non ho notato alcun bersaglio se non un signore con una brutta tinta ai capelli e una divisa di Mao, seduto al tavolo di fronte. I tentativi sono stati cosi' tremendi che non c'era pericolo lo prendesse, neanche per sbaglio.
La cena e' stata inframezzata da exploit di animazione, con Strega terrorizzata dal tono di voce del presentatore (non sapeva piu' dove nascondersi, povero amore) e Buzz nel suo elemento naturale...
Quando e' cominciato il giro di karaoke ci abbiamo messo un secondo a realizzare che "Twinkle twinle little star" non poteva essere un classico da matrimonio cinese, seppur misto con sposo Irish. Mio
figlio, sul palco, di fronte a 160 persone, ha cantato a squarciagola 2 canzoni. Si e' fermato solo perche'rimosso a forza da PGL piegato in due dalle risate.
Siamo tornati a casa pieni di doni,
con 16 bomboniere
e un'altra esperienza ILLUMINANTE!
Progetti

"Ma quando sono grande che cosa divento?"
"Non so amore, che cosa vuoi diventare?"
"Intendo dire, divento un papa'?"
"Si, se avrai dei bambini diventerai un papa'."
"E papa', che cosa diventa quando io divento un papa'?"
"Beh, papa' diventa un nonno."
"E cosa succede ai nonni?"
"Succede che hanno dei bei nipotini..."
"Oh... e Strega, che diventa Strega?"
"Beh, lei sara' zia... e intanto che ci siamo: io divento nonna!"
"Eh no, eh, tu rimani la mia mamma!!!"
Poi lo sento parlare in bagno con suo padre:
"Papa', quando io divento papa', tu poi sei un nonno... ah ah ah!!!"
"Si, Buzz, ma non e' un po' troppo presto, vabbe' che ti vuoi sposare a 5 anni..."
"Beh, no, avrei cambiato idea: mi sposo a 10 anni, perche' se non so i numeri non mi danno i soldi in banca.
Ma senti, sai che i miei bambini staranno nella pancia di Raperonzolo? Ah ah ah!!"
PGL cerca di cambiare discorso: "E quanti bambini vuoi?"
"Un maschio che chiamo Nicholas e una femmina che chiamo Bella. Senti come suona bene: Bella, come here!"
"Anche i nomi... non e' che c'entra tua mamma?"
Ovviamente io non c'entro, e lui lo sa.
Come se ci fosse bisogno di imboccarlo, Buzz.
Come se ci fosse bisogno di imboccarlo, Buzz.
"Un'altra cosa, papa'..."
"Dimmi..." (esasperato)
"Ma quando io mi sposo, tu dove vai a vivere?"
"Buzz, il discorso e' dove vai a vivere tu, dove sto io sono fatti miei!"
"Allora, ti spiego: i miei bambini li voglio italiani, quindi devono nascere in Italia. Poi io sto in questa casa, la mamma deve stare con me... ma tu dove ti mettiamo???"
"Maaaaaaaaaaaaaaaammmmmmmmaaaaaaaaa!!!"
Io non c'entro. Lo giuro. Non c'entro.
domenica 3 gennaio 2010
Una finestra sul passato
Oggi s'è sposato uno dei miei migliori amici, di quelli con cui chitarra e bicchieri di vino a guardare le stelle. Di quelli che ti hanno visto con i brufoli e riversa sul gabinetto con la peggiore delle sbornie. Di quelli che sanno che se ti portano al cinema dormi e non importa, basta stare insieme. Di quelli che non vedi tutti i giorni ma sai che ci sono sempre, a un metro o diecimila chilometri. Uno di quelli, insomma, a cui si augura di cuore che la vita sia buona e rosa e piena di lieto-fine. Tanto più che il mio amico si è sposato con la donna della sua vita, che si capisce da come due si guardano che deve essere lei la sua mezza mela, perchè io non l'ho mai visto così felice, lui.
Chiusa la parentesi romantico-speranzosa, voglio invece aprirne una sul fatto che il matrimonio di un amico può a volte diventare una finestra sul passato degli invitati.
Non parlo solo di me, che tornando in occidente ritrovo sempre con gioia gli amici di sempre - quelli che si contano sulle dita delle mani e per cui combatteresti draghi o ti getteresti nel fuoco, ma che sono a volte partita con pagine scritte a metà e cassetti lasciati socchiusi... Ragazzi, il matrimonio è un ricettacolo di storia personale!
Tu, invitato, hai tenuto legami forti con gli sposi, come di sicuro anche altre persone che hai perso o lasciato lungo il tuo cammino o che semplicemente aspiri a non rivedere mai più. A volte ti rendi conto che chi danza al tuo fianco si gira di scatto per vedere o evitare una persona. Al tuo fianco un'amica è stufa di collezionare bouquet, mentre l'amico scapolone si chiede se non sia meglio una vita di pannolini, e perchè non ce la fa, lui, a mettere la testa a posto.
All'uscita dalla chiesa, scoprendo che uno degli invitati era un ex-amore finito male e con cui non mi sono mai detta addio in modo appropriato, mi sono sentita invasa da sensazioni spiacevoli e - inspiegabilmente - sono entrata in panico all'idea di dover anche solo salutare il suddetto e l'attuale consorte.
Il momento del confronto è stato invece - grazie al Cielo ed ai miei amici/scudo - indolore e così veloce che ora mi chiedo come ho fatto a temerlo per anni.
A fine serata, scarpe in mano e capelli sciolti sulle spalle, bevo uno spumante delizioso, ballo ridendo a crepapelle e la musica scalda il cuore. Guardo i miei amici, sono fortunata: sono sì una finestra sul passato, ma un passato che voglio con me ogni giorno presente e futuro.
Torno a casa innamorata della vita e assolutamente vincente... e così mi auguro che si sentano anche tutti gli altri personaggi per cui oggi si sono riaperte pagine scritte a metà.
Amici cari, grazie per i balli, per gli abbracci, per le parole di questa sera magica. Di cuore.
Grazie.
Chiusa la parentesi romantico-speranzosa, voglio invece aprirne una sul fatto che il matrimonio di un amico può a volte diventare una finestra sul passato degli invitati.
Non parlo solo di me, che tornando in occidente ritrovo sempre con gioia gli amici di sempre - quelli che si contano sulle dita delle mani e per cui combatteresti draghi o ti getteresti nel fuoco, ma che sono a volte partita con pagine scritte a metà e cassetti lasciati socchiusi... Ragazzi, il matrimonio è un ricettacolo di storia personale!
Tu, invitato, hai tenuto legami forti con gli sposi, come di sicuro anche altre persone che hai perso o lasciato lungo il tuo cammino o che semplicemente aspiri a non rivedere mai più. A volte ti rendi conto che chi danza al tuo fianco si gira di scatto per vedere o evitare una persona. Al tuo fianco un'amica è stufa di collezionare bouquet, mentre l'amico scapolone si chiede se non sia meglio una vita di pannolini, e perchè non ce la fa, lui, a mettere la testa a posto.
All'uscita dalla chiesa, scoprendo che uno degli invitati era un ex-amore finito male e con cui non mi sono mai detta addio in modo appropriato, mi sono sentita invasa da sensazioni spiacevoli e - inspiegabilmente - sono entrata in panico all'idea di dover anche solo salutare il suddetto e l'attuale consorte.
Il momento del confronto è stato invece - grazie al Cielo ed ai miei amici/scudo - indolore e così veloce che ora mi chiedo come ho fatto a temerlo per anni.
A fine serata, scarpe in mano e capelli sciolti sulle spalle, bevo uno spumante delizioso, ballo ridendo a crepapelle e la musica scalda il cuore. Guardo i miei amici, sono fortunata: sono sì una finestra sul passato, ma un passato che voglio con me ogni giorno presente e futuro.
Torno a casa innamorata della vita e assolutamente vincente... e così mi auguro che si sentano anche tutti gli altri personaggi per cui oggi si sono riaperte pagine scritte a metà.
Amici cari, grazie per i balli, per gli abbracci, per le parole di questa sera magica. Di cuore.
Grazie.
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