Visualizzazione post con etichetta donne. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta donne. Mostra tutti i post

venerdì 13 maggio 2011

Una sera come un'altra

Oggi me lo ero riproposta: raccatto i bambini dalla nonna e corro a casa per lavare l'auto di PGL, che quando c'era qui lui era uno splendore (d'altronde, quando di fa una cosa, nella vita, la si puo' fare anche bene, no?) e invece ora sopravvive alla polvere che da fine marzo si accumula sui tappetini nuovi e sulla bella carrozzeria color argento.

Invece:

Strega e' stata recuperata vomitante all'asilo dalla Nonna.

Ho dovuto mollare il lavoro di fretta e furia, avvertendo il mio capo che domani probabilmente avrei portato la bambina in ufficio. "Al prossimo giro, per come va qua dentro, apro un asilo!"

La maestra di Buzz mi ha fermato per spiegarmi quanto e' difficile interagire con mio figlio perche' e' iperattivo. Mi sono scusata.

Sono stata fermata dalla rappresentante di classe che mi ha ingaggiata per essere il COLORE ARANCIO nella recita scolastica di fine anno. Spero di non essere invece in fiera a Monaco in quei giorni...

Buzz ha incontrato Gablilele e non si e' scollato dai suoi Gormiti fino alle 5 di pomeriggio.

Stanno rifacendo la strada sui tornanti per arrivare al nostro ameno paesino lacustre, per cui sono stata mezzora ferma in coda a cantare - novita' novita' - Bella Ciao con Buzz.

La mia sala e la mia cucina sono invase dalle formiche, che ho cercato di combattere a colpi di sgrassatore e spugna (chissa' perche').

Ho deciso di ritirare le 2 lavatrici stese all'alba e di metterne su un'altra.

Mentre ero in lavanderia sono stata chiamata dagli urli di Buzz. Arrivata in sala ho constatato che le formiche nuotavano nel vomito di mela grattuggiata di Strega, ora in lacrime e zozza. Il suddetto vomito - della qualita' "a getto", ha ricreato un motivo pseudo impressionista sul mio nuovo divano blu.

Ho preso Strega, le ho fatto il bagno e l'ho buttata sul divano (l'altro) con il fratello a guardare un cartone.

Ho raccolto vomito e passato disinfettante. Intanto che c'ero ho lavato tutta la sala e la cucina.

Mentre per terra c'era bagnato, ho deciso di risettare l'irrigazione - non ce ne vengo fuori - e di dare l'acqua ai vasi in giardino.

Ho preparato e consumato cena coi poppi.

Ho lavato la cucina e fatto partire la lavastoviglie.

Ho raccolto i vestiti vomitati di Strega dal bagno e deciso che tanto valeva pulire entrambi i bagni e passare l'anticalcare ovunque.

Ho tirato su la biancheria lavata e ne ho messo un'altro giro in lavatrice.

Mi sono fatta un pezzo di uovo di Pasqua (di nascosto per evitare ulteriori vomiti/capricci) e un bicchiere di malvasia.

Ho lavato, impigiamato, dato medicine, letto storie e messo a letto i miei bimbi.

Ora scrivo mentre sta bollendo un pentolino di te', dovrei stirare le due lavatrici di ieri e lavorare un po'. La macchina non e' stata lavata, cosi' come non ho depennato nessuno degli altri "mestieri" in lista. Ripenso a quello che mi ha detto oggi la mia amica di sempre: " non ti sembra, a volte, che stiamo buttandola nel cesso, la nostra vita?".
A volte si.
Ma poi arriva la sera, e c'e' sempre la speranza del domani, e la soddisfazione per qualcosa che e' successo oggi. Anche se piccolo e irrilevante agli occhi di tutti.

Mi sa che non stiro.

Buona notte, donne "ordinarie", con vite speciali e movimentate. Guerriere del quotidiano, come un po' mi sento io, questa sera.

lunedì 13 luglio 2009

L'Italia delle diversità

Ogni volta il rientro è strano. Ogni volta diverso.

Mercoledì sono stata all'Auchan con mamma e pargoli e sono rimasta scioccata dalla taglia media delle donne italiane! Vedete, anche se io faccio autocritica continua - soprattutto da quando sono arrivati Sophie e l'Hashimoto - sono abituata ad essere circondata da un'esercito di fatine taglia 36, tutte senza fianchi e seno. All'Auchan di Suzhou vendono mutande per creare l'effetto del sedere mancante, i reggiseni sono imbottiti all'inverosimile e sulle cosce asiatiche non si trova un grammo di cellulite neanche al microscopio. Persino il piede asiatico è minuscolo, e chiedere una scarpa numero 38 crea attimi di ilarità tra le commesse.
Ecco... all'Auchan di Brescia è tutto diverso. Forse di solito sono troppo concentrata a individuare prfumi e a scoprire deliziose mercanzie di cui ho sentito la mancanza nei mesi di espatrio, forse d'estate - con le cannottiere e le cosce nude - è più facile guardarsi in giro. In definnitiva: che gioia vedere che ognuno è diverso, che ci sono culetti e culoni, pancette, tartarughe ninja ma anche maniglie dell'amore!... Uno si sente di nuovo normale nel mezzo di tanta diversità, si scompare in quanto diversi in un mare di diversi e non più unica eccezione tra una miriade di teste nere, calzette di nylon, braccina diafane e ombrellini prendisole.
Tutto questo, dopo mesi di depressione nera dopo ogni lezione di yoga in cui, più che Mamma in Forma, mi sento come l'Orso Yogi in mezzo a una selva di giunchi.

A parte le dimensioni medie della popolazione, e il fatto che ad ogni rientro scopro con piacere che siamo più "colorati" e cosmopoliti, non è ancora successo nulla di eclatante. Aspetto con tutto il cuore gli amici di sempre, che mancano quotidianamente nella mia vita fuori porta e che poco riesco a godermi ora che non si è più una manciata di cuori colla chitarra.
Ognuno ha la sua vita. C'è da fare la spesa. Gli impegni fino a dopo cena. Il corso prematrimoniale. I bimbi in arrivo e i denti che pungono. Il lavoro e la famiglia.

Nella mia Italia delle diversità, in cui tutto ogni volta è diverso e diversa sono anche io, ogni volta, ricerco disperatamente un po' di quella leggerezza di cuore del"prima della Cina", quando mi sentivo fresca e il mondo non potva che stupirmi con sorprese meravigliose.

Cercando cercando, si annullano di fronte a me i problemi del bel paese, la pattumiera e la crisi economica. Non mi importa nulla di politica, non capisco niente di raccolta differenziata...
Io torno per il cielo ed i campi verdi che respiro a fondo per colorare le giornate grigie della mia vita quotidiana. Torno per sentire l'odore della mia terra amata.
Torno per trovare un pezzettino di cuore che si è perso tanto tempo fa e senza il quale a volte mi pare di non riconoscermi più allo specchio.

"C'è un buco al centro del mio cuore,
proprio dove un tempo c'eri tu.
Un buco che non so colmare,
perchè la chiave l'hai con te".

venerdì 16 novembre 2007

Post Educativo per Donne

Scusate scusate. Mi faccio sentire una volta al mese e solo per mandare "catene". Questa e' di Sara, e non ce la faccio a cancellare l'email fino a che non copio tutto qui cosi' che rimane per i posteri.
Un abbraccio.

tramite Distratta di professione di Monica il 01/11/07
Ho ricevuto una simpatica mail da un ex collega: forse molti di voi già conoscono questi contenuti, ma io li ho letti per la prima volta e, pensando poi al personaggio in questione, ne ho riso davvero tanto.
Condivido quindi con voi il "Manifesto di ribellione degli uomini", da diffondere il più possibile presso il pubblico femminile per... educarlo!
1. Le tette sono fatte per essere guardate ed è per questo che lo facciamo. Non c'è modo di modificare questo comportamento.
2. Imparate ad usare la tavoletta del cesso. Siete ragazze robuste: se è su, tiratela giù. A noi serve su, a voi serve giù. Noi non ci lamentiamo mai quando la lasciate giù.
3. Domenica = sport. E' un evento naturale come la luna piena o il cambiamento delle maree. Lasciatelo così.
4. Fare la spesa NON si può considerare sport.
5. Piangere è un ricatto.
6. Se volete qualcosa, chiedetelo. Cerchiamo di essere chiari: "Sottili" sottintesi non funzionano. "Forti" sottintesi non funzionano. "Ovvi" sottintesi non funzionano. Semplicemente DITELO!
7. "Sì" e "No" sono risposte perfettamente adeguate a praticamente tutte le domande.
8. Sottoponeteci un problema solo se vi serve aiuto per risolverlo. Serviamo a questo. Per la solidarietà ci sono le vostre amiche.
9. Un mal di testa che dura da 17 mesi è un problema. Fatevi vedere da un medico.
10. Qualunque cosa abbiamo detto 6 mesi fa non è utilizzabile in una discussione. Più precisamente: il valore di qualunque affermazione scade dopo 7 giorni.
11. Se pensate di essere grasse, probabilmente lo siete. Non chiedetecelo!
12. Se qualcosa che abbiamo detto può essere interpretata in due modi e uno dei due vi fa arrabbiare o vi rende tristi, intendevamo l'altro.
13. Potete chiederci di "fare qualcosa" o dirci "come volete che sia fatta". Non tutte e due le cose contemporaneamente. Se poi sapete il modo migliore per farla, potete benissimo farvela da sole.
14. Quando possibile, parlate durante la pubblicità.
15. Cristoforo Colombo non aveva bisogno di qualcuno che gli indicasse la rotta. Noi nemmeno...
16. TUTTI gli uomini vedono in 16 colori, come le impostazioni base di Windows. "Pesca", per esempio, è un frutto, non un colore. Anche "melone" è un frutto. "Malva" non abbiamo la più pallida idea di cosa sia.
17. Se chiediamo cosa c'è che non va e voi rispondete "niente", ci comporteremo esattamente come se non ci fosse nulla che non va. Sappiamo perfettamente che state mentendo, ma così ci risparmiamo un sacco di fastidi.
18. Se ponete una domanda a cui non volete una risposta... aspettatevi una risposta che non volevate sentire.
19. Quando dobbiamo andare da qualche parte, tutto quello che indossate è bellissimo. Davvero!
20. Non domandateci mai a cosa stiamo pensando, a meno che non siate pronte a sostenere un dialogo su: sesso, sport, automobili.
21. I vestiti che avete sono più che sufficienti...
22. Le scarpe, invece, sono troppe
23. Noi siamo perfettamente in forma: "tondo" è una forma.

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...