Ci sono dentro fino al collo, anzi, molto piu' dentro di quanto pensassi di esserci dentro.
Stamattina e' venuta la prima azienda per il trasloco, tanto per capire quanto siano lievitati i 5 metri cubi importati dall'Irlanda. Essendo io molto ottimista e probabilmente un po' ingenua, non capendone poi molto di numeri e volumi, mi sono detta: arriveremo a 7. L'ho anche detto al trasportatore ".ma si, massimo saranno 6 o 7". "E le bici?" mi fa lui. Ovvio che le bici dei bimbi vengono. "E in cucina non hai nulla?". Ma si, cosa vuoi che tenga il Bimbi, e un po' di tazze, e il servizio da te' giapponese, le tazze da sake', le ceramiche tailandesi... "I libri?", saranno due casse, no? "Facciamo 8".
Pare che io sia lievitata e triplicata in tre anni. Ho 15 metri cubi di roba e tanta voglia di piangere.
In piu' - come mi piace ricordare a tutti voi - non ho ancora una destinazione. O forse rifiuto di ammettere che la destinazione c'e' e a me non piace per niente. Non mi va di vivere in Inghilterra, non voglio neanche provarci. Sono stanca di provare e riprovare e ambientarmi in un mondo che comunque non e' mai "casa". Mi si spezza il cuore al pensiero che io a casa non tornero' mai, che saro' sempre straniera in terra straniera, che aspettero' le vacanze trepidante ogni volta per sentire l'odore dell'Italia, per annusare l'espresso dell'areoporto.
Questo non mi va giu', piu' di tutto il resto, anche se - come un mantra - continuoa ripetermi che l'Inghilterra e' piu' vicina della Cina, che sono compromessi, che.
Sono stufa di compromessi.
Se devo abbandonare la mia vita di qua, devo farlo per lo meno con la speranza di un qualcosa di meglio all'orizzonte, dove invece c'e' solo nebbia e pioggia, pare.
Sopportatemi, vi assicuro che di questi post ne arriveranno a gogo' nel prossimo periodo.
In fase di adattamento temporaneo, cercando un futuro che sia fatto per noi, stiamo a poco a poco amalgamandoci con gli autoctoni, e questo mi crea crisi di panico notturne.
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lunedì 2 agosto 2010
lunedì 16 marzo 2009
La vita nel mondo di Barbie
Della vita nel mondo di Barbie parlo spesso. Qui ci sono giardini in cui non si lascia appassire neanche un fiore, neanche in pieno inverno, che una schiera di giardinisti si fionda al recupero dell'equilibrio totale. I viottoli del compound sono lustri e d'estate i bambini si aggirano a piedi nudi fra un parco giochi ed un laghetto. Le guardie camminano e perlustrano ogni angolo senza interruzione e si comunicano con radiolina qualsiasi "sospetto" nell'arco delle 24 ore. Gli occidentali sono trattati con piu' veemenza (almeno da noi. Se si va in un residence senza ristoranti e negozi bisogna dare l'indirizzo della persona che si intende visitare e ci si mette in contatto prima di acconsentire all'accesso), ma i cinesi devono mostrare ID ed aver il permesso del management per entrare nei muri dorati di Horizon. Le ayi sono tutte registrate all'ufficio di amministrazione: devono portare carta d'identita' e certificato medico.
In questa gabbietta dorata, in cui alle dieci di sera posso passeggiare nel boschetto al buio piu' completo senza sussultare se avverto una presenza dietro di me (e' sempre lui, lo shushu protettore), ieri sera si e' verificato l'ennesimo "miracolo".
Immaginate l'Italia. Domenica sera alle nove e mezza. Una porta di casa che - per magia - non ha chiave ma un codice segreto che permette l'entrata. Immaginate noi, la famiglia Sgarrupina, che torna dalla pizza settimanale con bimbi stanchi ed esagitati e - tada' - amico americano di Papa' Gambalunga invitato per cena, gia' dirottato su un ristorante visto che c'era il sole e non avevo voglia di cucinare, quindi invitato a casa per un bicchiere di vino (portato da lui) prima di rientrare in quel di Changshu. Arriviamo davanti alla porta di casa.
"'More, il codice".
"Ma non lo sai ancora? E'..."
"No, certo che lo so, lo faccio venti volte al giorno. Solo, non funziona".
"Impossibile" l'ingegnere si fa avanti, "faccio io, guarda. Ah, non funziona!"
Ci crede ma non ci crede. Lo ripete all'incirca una sessantina di volte, lucine rosse e verdi si alternano a terrificanti beep, l'americano decide di andare a casa, il vicino di casa esce in soccorso e offre bicchieri d'acqua, e io... io prendo Buzz, e decido che di ingegneri che digitano, vanno a casa e offrono acqua non me ne faccio nulla. Andiamo dagli shushu del cancello che, essendo maschi, cominciano anche loro: "ma non ti ricordi il codice?" Si, me lo ricordo, ma non funziona. "ah, e dov'e' la chiave?" se avessi la chiave l'avrei usata da tempo, stordito.... Dopo un paio di minuti di convenevoli mi dicono che una soluzione ci sarebbe, ma costa sui 15 euro e non sanno se siamo d'accordo a pagare. Ho due bimbi piccolissimi fuori di casa dal mattino, sono le dieci di sera e ho i tacchi che ormai hanno provocato di sicuro un paio di stigmate al tallone, secondo te preferisco la notte all'addiaccio che spendere 15 euro? Chiama lo scassinatore di fiducia, shushu.
Lo scassinatore arriva in 10 minuti, profesisonalissimo con diecimila attrezzi. Apre casa senza danneggiare la cassetta del codice e ci consiglia di non usare pile cinesi, che fanno schifo. Lui compra solo Duracell.
Con quest'ennesima chicca di saggezza orientale e considerando che forse in Italia sarei ancora all'addiaccio, vi auguro una buona settimana...
In questa gabbietta dorata, in cui alle dieci di sera posso passeggiare nel boschetto al buio piu' completo senza sussultare se avverto una presenza dietro di me (e' sempre lui, lo shushu protettore), ieri sera si e' verificato l'ennesimo "miracolo".
Immaginate l'Italia. Domenica sera alle nove e mezza. Una porta di casa che - per magia - non ha chiave ma un codice segreto che permette l'entrata. Immaginate noi, la famiglia Sgarrupina, che torna dalla pizza settimanale con bimbi stanchi ed esagitati e - tada' - amico americano di Papa' Gambalunga invitato per cena, gia' dirottato su un ristorante visto che c'era il sole e non avevo voglia di cucinare, quindi invitato a casa per un bicchiere di vino (portato da lui) prima di rientrare in quel di Changshu. Arriviamo davanti alla porta di casa.
"'More, il codice".
"Ma non lo sai ancora? E'..."
"No, certo che lo so, lo faccio venti volte al giorno. Solo, non funziona".
"Impossibile" l'ingegnere si fa avanti, "faccio io, guarda. Ah, non funziona!"
Ci crede ma non ci crede. Lo ripete all'incirca una sessantina di volte, lucine rosse e verdi si alternano a terrificanti beep, l'americano decide di andare a casa, il vicino di casa esce in soccorso e offre bicchieri d'acqua, e io... io prendo Buzz, e decido che di ingegneri che digitano, vanno a casa e offrono acqua non me ne faccio nulla. Andiamo dagli shushu del cancello che, essendo maschi, cominciano anche loro: "ma non ti ricordi il codice?" Si, me lo ricordo, ma non funziona. "ah, e dov'e' la chiave?" se avessi la chiave l'avrei usata da tempo, stordito.... Dopo un paio di minuti di convenevoli mi dicono che una soluzione ci sarebbe, ma costa sui 15 euro e non sanno se siamo d'accordo a pagare. Ho due bimbi piccolissimi fuori di casa dal mattino, sono le dieci di sera e ho i tacchi che ormai hanno provocato di sicuro un paio di stigmate al tallone, secondo te preferisco la notte all'addiaccio che spendere 15 euro? Chiama lo scassinatore di fiducia, shushu.
Lo scassinatore arriva in 10 minuti, profesisonalissimo con diecimila attrezzi. Apre casa senza danneggiare la cassetta del codice e ci consiglia di non usare pile cinesi, che fanno schifo. Lui compra solo Duracell.
Con quest'ennesima chicca di saggezza orientale e considerando che forse in Italia sarei ancora all'addiaccio, vi auguro una buona settimana...
domenica 22 aprile 2007
Domenica di pioggia
Partiamo male con il primo posting, visto che e' domenica pomeriggio, Tommy ha il raffreddore e piove a dirotto dalle 9 di mattina quindi siamo bloccati a casa senza giochi, amichetti, colori e soprattutto medicine. Ovviamente il papa' non e' rintracciabile, visto che questa disastrosa giornata coincide con il BMW Opening (golf) a Shanghai... responsabilita' guardami le spalle mentre scappo a rotta di collo!
La casa e' carina, molto vuota e ancora in scosse di assestamento (fino a ieri avevo un bagno intasato, ieri sera abbiamo fatto il raddoppio e ora siamo bloccati in casa SENZA BAGNO FUNZIONANTE!!!), ma a poco a poco sono sicura che la renderemo accogliente.
Il posto dove abitiamo (Horizon Resort, Suzhou) e' pieno di famiglie occidentali e nel parco giochi e' facile incontrare mamme e bimbi nel tardo pomeriggio. Tommy ed io ci appostiamo come cacciatori nella savana e cerchiamo di fare amicizia con tutti, ma per ora pare che la nostra tecnica non abbia successo.
Non ci scoraggiamo, comunque.
Per ora ringrazio il cielo per la padrona di casa folle che fa irruzione a tutte le ore. Non ci fosse lei non avrei nessun interlocutore sopra i 17 mesi e mezzo per giorni e giorni di fila. E poi la signora Liu ha diecimila agganci, mi porta dal parrucchiere, mi cucina zuppa di sputo di rondine e passa toblerone di contrabbando, che va a finire un triangolo a Tommy e tre a mamma nel tentativo di stimolare l'endorfina.
Ah, dettaglio simpatico: essendo nell'anno del porco qualsiasi supellettile per la casa, dal cestino per la spazzatura al portasapone, e' adornato da simpatici maialini... almeno nel mio budget di prezzo! Almeno quando ero a Shanghai c'era l'Ikea per sbizzarrirmi!
Lau
La casa e' carina, molto vuota e ancora in scosse di assestamento (fino a ieri avevo un bagno intasato, ieri sera abbiamo fatto il raddoppio e ora siamo bloccati in casa SENZA BAGNO FUNZIONANTE!!!), ma a poco a poco sono sicura che la renderemo accogliente.
Il posto dove abitiamo (Horizon Resort, Suzhou) e' pieno di famiglie occidentali e nel parco giochi e' facile incontrare mamme e bimbi nel tardo pomeriggio. Tommy ed io ci appostiamo come cacciatori nella savana e cerchiamo di fare amicizia con tutti, ma per ora pare che la nostra tecnica non abbia successo.
Non ci scoraggiamo, comunque.
Per ora ringrazio il cielo per la padrona di casa folle che fa irruzione a tutte le ore. Non ci fosse lei non avrei nessun interlocutore sopra i 17 mesi e mezzo per giorni e giorni di fila. E poi la signora Liu ha diecimila agganci, mi porta dal parrucchiere, mi cucina zuppa di sputo di rondine e passa toblerone di contrabbando, che va a finire un triangolo a Tommy e tre a mamma nel tentativo di stimolare l'endorfina.
Ah, dettaglio simpatico: essendo nell'anno del porco qualsiasi supellettile per la casa, dal cestino per la spazzatura al portasapone, e' adornato da simpatici maialini... almeno nel mio budget di prezzo! Almeno quando ero a Shanghai c'era l'Ikea per sbizzarrirmi!
Lau
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