E che bello sarebbe andare a prendermi un sacchetto di dimsum bollenti, con l'arietta fresca che tira oggi?
Sedersi nella piccola casa da te' con un'amica, infilzare le bacchette nel pacchettino pieno di carne di maiale e vedere l'olio colare fuori copioso. Morsicare piano piano l'involucro per non scottarsi, aspettando con ansia di poter addentare la carne cotta al vapore.
Bere un te' verde freddo e gettarsi in strada a fare shopping.
Fermare una vecchietta che vende lizhi e portarne a casa un sacchetto a Strega.
Lottare per trovare un taxi che mi riporti a casa in tempo per prendere i bimbi dall'asilo.
Sedermi nel parco giochi di sabbia fino alle 6 con un gelato in mano e due buone amiche pettegole.
Rientrare in ascensore e toglierci le scarpe piene di sabbia.
Gettarci in doccia, fare la pappa preparata gia' dal mattino con aiuto di Aiyi.
Aspettare papa' di fronte ad un cartone, chiacchierando al telefono con mamma o nonna.
Mmmm...
Invece pesca sugosa e yogurt magro mi fanno attorcigliare lo stomaco dai morsi della fame, quindi mi riempiro' di porcate prima di cena. Mi sto distruggendo di noia tra le incombenze d'ufficio, tra poco mi devo fare un'ora di strada per andare all'aeroporto, poi un'ora almeno al rientro.
Mangiamo unicamente surgelati, caprese, pasta al pesto. E porcate in abbondanza.
Faccio le pulizie a notte fonda. Innaffio e strappo erbacce alle 5.30 di mattino.
Mio marito non torna a casa.
Mai.
In fase di adattamento temporaneo, cercando un futuro che sia fatto per noi, stiamo a poco a poco amalgamandoci con gli autoctoni, e questo mi crea crisi di panico notturne.
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martedì 19 luglio 2011
sabato 15 maggio 2010
I bambini moderni
Dicono che non sanno che le patatine fritte vengono dalla patata.
Che non hanno mai visto una mucca dal vivo.
Che pensano che la carne venga direttamente dal supermercato.
Io invece mi dico, vedendo mio figlio che ogni volta che dobbiamo entrare al mercato fa una mezza scena di panico: a quattro anni non sarebbe meglio pensare che la carne e' una cosa bella e rossa che sta sotto il cellophane, invece di dover scegliere che pesce sacrificare da un grande acquario? Invece di sentire le galline che gracchiano quando gli si storce il collo e passare davanti al banco del macellaio, i cui piedi di porco tutti belli in fila creano incubi nelle notti del mio astronauta?
Riflessioni di un sabato Suzhouese.
Che non hanno mai visto una mucca dal vivo.
Che pensano che la carne venga direttamente dal supermercato.
Io invece mi dico, vedendo mio figlio che ogni volta che dobbiamo entrare al mercato fa una mezza scena di panico: a quattro anni non sarebbe meglio pensare che la carne e' una cosa bella e rossa che sta sotto il cellophane, invece di dover scegliere che pesce sacrificare da un grande acquario? Invece di sentire le galline che gracchiano quando gli si storce il collo e passare davanti al banco del macellaio, i cui piedi di porco tutti belli in fila creano incubi nelle notti del mio astronauta?
Riflessioni di un sabato Suzhouese.
mercoledì 5 maggio 2010
Quelli della notte... a Suzhou
VENERDI’ SERA HO PREPARATO UN POST MAI SPEDITO (qui sotto).Essendo che ho una mamma che mi riesce anche a sgridare perche' non scrivo (e tanti auguri mammotta!), eccovi qui:
Non uscivo fino a quest'ora da prima di frequentare mio marito, e questa sera sono stata colta in fallo da un'amica gnoma e piena di vita sociale.
E' stata una nottata folle, partita a rilento, conclusa con me seduta sul divano in mutande, a scrivere questo post, pregando di svegliarmi fresca come un fiore domani mattina e che PGL non si svegli quando entro in stanza.
In piu' odio quest'odore di sigaretta che mi porto appresso, ma non ho assolutamente voglia di andare a lavarmi i capelli alle due di notte.
Proprio come ai vecchi tempi…
La serata - molto cinese - mi ha acceso nel cuore mille lampadine: la scena notturna non e' cambiata, negli ultimi 7 anni, e cosi' neanche le canzoni: West Virginia, Country Mama! e' sempre nella hit parade cinese.
Non pensavo che ci fossero cosi' tanti occidentali in giro a Suzhou, soprattutto italiani.
Gli italiani li noti dalle magliette un po' piu' aderenti, dalla felpa allacciata in vita e dal taglio di capelli. I non italiani hanno i capelli o lunghi o rasati alla militare, mentre gli italiani devono avere una parvenza di taglio pensato, anche a Suzhou... e poi sono i piu' scatenati in pista, soprattutto visto e considerato che il nostro livello di alcol in corpo e' solitamente meno della meta' di quello dell'americano medio.
I protagonisti della mia serata – oltre a Zia Nutella e le sue ernie - sono stati:
1) amica gnoma organizzatrice della festa
2) amica cicciotta (accasata con svizzero che produce cioccolato) e molto amata dalla sottoscritta
3) puerpera fuori fino all'alba e in forma perfetta a due mesi dal parto
4) amica stecchino che si e' subito accaparrata l'occidentale - probabile crucco arrapato
5) crucco arrapato, un po' gobbo e tanto disorientato
6) capo del marito di david Gnoma, molto ubriaco e lanciato
7) amica cinese tettona che ha ipnotizzato il capo fino a farlo addormentare appoggiato al seno sulla pista da ballo
8) hobbit, collega del marito di David Gnoma, che ci ha provato con me tutta la sera, pur arrivandomi alla spall a(ok. ero taccata).
Il luogo del misfatto, quello grande: discoteca INPUB di Suzhou.
Se ci passate fatevi un giro. Candelabri in stile Versailles, cesti di frutta con stelle filanti e spiedini di zampe di gallina. La donna cubo e' persino russa e tutta ricoperta di vaselina e sberluccichini.
Ne vale la pena.
Beata gioventu'... come si sente che sono passati quasi dieci anni dall'ultima volta...
Leggelo con un po’ di spirit da Bacio Perugina, questo mio post. Perce’ un po’ da Bacio Perugina e’ la vita di noi espatriati e anche delle piccole donne alla ricerca di un grande futuro, che da noi sono diverse per il colore e il passato, ma uguali perche’ sognano un futuro grande.
Con il senno del poi:
1) Il capo megagalattico e’ solitamente cosi’ timido che non ti guarda neanche in volto quando ti saluta. Venerdi’ aveva cominciato la serata gia’ ubriaco – per sciogliersi (???)
2) L’amica tettona e’ segretamente (mica tanto) innamorata del grande capo da MESI. E’ stata lei a concupirlo mentre era sotto I fumi dell’alcol – lui non ci avrebbe mai provato, ritenendola una storia senza future, visto che lei parla 10 parole di inglese.
3) Un gran numero di attuali spose cinesi con mariti occidentali hanno cominciato la carriera di spose con molto meno di 10 parole di inglese.
4) L’arrapato e’ in effetti austriaco, pare essere molto misterioso e forse pericoloso.
5) La maggior parte delle cinesi crede ancora che il brutto diavolo occidentale possa mettere strane polverine nei propri drink.
6) L’amica stecchino sta attraversando un brutto divorzio.
Questo per dire che nulla e’ mai quello che sembra, soprattutto dopo un paio di margarita… di troppo.
Ah, per chi se lo chiedesse... il mattino seguente sono stata svegliata alle 6 dai miei xiaobaobao (tesorini) e poi subito rispedita a letto per un paio di ore dal mio dabaobao (tesorone).
Quest'ultimo si e' ovviamente svegliato al mio rientro e mi ha interrogato amabilmente sulla serata. Non ha fatto commento sul mio odore di fumo e margarita se non un paio di giorni dopo e mi ha coccolato per tutto il weekend.
Mi ripetero', ma ultimamente e' troppo buono, PGL... quando fa cosi' ha qualcosa in mente. Spero non sia un prossimo trasferimento in Kazakstan!
Non uscivo fino a quest'ora da prima di frequentare mio marito, e questa sera sono stata colta in fallo da un'amica gnoma e piena di vita sociale.
E' stata una nottata folle, partita a rilento, conclusa con me seduta sul divano in mutande, a scrivere questo post, pregando di svegliarmi fresca come un fiore domani mattina e che PGL non si svegli quando entro in stanza.
In piu' odio quest'odore di sigaretta che mi porto appresso, ma non ho assolutamente voglia di andare a lavarmi i capelli alle due di notte.
Proprio come ai vecchi tempi…
La serata - molto cinese - mi ha acceso nel cuore mille lampadine: la scena notturna non e' cambiata, negli ultimi 7 anni, e cosi' neanche le canzoni: West Virginia, Country Mama! e' sempre nella hit parade cinese.
Non pensavo che ci fossero cosi' tanti occidentali in giro a Suzhou, soprattutto italiani.
Gli italiani li noti dalle magliette un po' piu' aderenti, dalla felpa allacciata in vita e dal taglio di capelli. I non italiani hanno i capelli o lunghi o rasati alla militare, mentre gli italiani devono avere una parvenza di taglio pensato, anche a Suzhou... e poi sono i piu' scatenati in pista, soprattutto visto e considerato che il nostro livello di alcol in corpo e' solitamente meno della meta' di quello dell'americano medio.
I protagonisti della mia serata – oltre a Zia Nutella e le sue ernie - sono stati:
1) amica gnoma organizzatrice della festa
2) amica cicciotta (accasata con svizzero che produce cioccolato) e molto amata dalla sottoscritta
3) puerpera fuori fino all'alba e in forma perfetta a due mesi dal parto
4) amica stecchino che si e' subito accaparrata l'occidentale - probabile crucco arrapato
5) crucco arrapato, un po' gobbo e tanto disorientato
6) capo del marito di david Gnoma, molto ubriaco e lanciato
7) amica cinese tettona che ha ipnotizzato il capo fino a farlo addormentare appoggiato al seno sulla pista da ballo
8) hobbit, collega del marito di David Gnoma, che ci ha provato con me tutta la sera, pur arrivandomi alla spall a(ok. ero taccata).
Il luogo del misfatto, quello grande: discoteca INPUB di Suzhou.
Se ci passate fatevi un giro. Candelabri in stile Versailles, cesti di frutta con stelle filanti e spiedini di zampe di gallina. La donna cubo e' persino russa e tutta ricoperta di vaselina e sberluccichini.
Ne vale la pena.
Beata gioventu'... come si sente che sono passati quasi dieci anni dall'ultima volta...
Leggelo con un po’ di spirit da Bacio Perugina, questo mio post. Perce’ un po’ da Bacio Perugina e’ la vita di noi espatriati e anche delle piccole donne alla ricerca di un grande futuro, che da noi sono diverse per il colore e il passato, ma uguali perche’ sognano un futuro grande.
Con il senno del poi:
1) Il capo megagalattico e’ solitamente cosi’ timido che non ti guarda neanche in volto quando ti saluta. Venerdi’ aveva cominciato la serata gia’ ubriaco – per sciogliersi (???)
2) L’amica tettona e’ segretamente (mica tanto) innamorata del grande capo da MESI. E’ stata lei a concupirlo mentre era sotto I fumi dell’alcol – lui non ci avrebbe mai provato, ritenendola una storia senza future, visto che lei parla 10 parole di inglese.
3) Un gran numero di attuali spose cinesi con mariti occidentali hanno cominciato la carriera di spose con molto meno di 10 parole di inglese.
4) L’arrapato e’ in effetti austriaco, pare essere molto misterioso e forse pericoloso.
5) La maggior parte delle cinesi crede ancora che il brutto diavolo occidentale possa mettere strane polverine nei propri drink.
6) L’amica stecchino sta attraversando un brutto divorzio.
Questo per dire che nulla e’ mai quello che sembra, soprattutto dopo un paio di margarita… di troppo.
Ah, per chi se lo chiedesse... il mattino seguente sono stata svegliata alle 6 dai miei xiaobaobao (tesorini) e poi subito rispedita a letto per un paio di ore dal mio dabaobao (tesorone).
Quest'ultimo si e' ovviamente svegliato al mio rientro e mi ha interrogato amabilmente sulla serata. Non ha fatto commento sul mio odore di fumo e margarita se non un paio di giorni dopo e mi ha coccolato per tutto il weekend.
Mi ripetero', ma ultimamente e' troppo buono, PGL... quando fa cosi' ha qualcosa in mente. Spero non sia un prossimo trasferimento in Kazakstan!
venerdì 5 marzo 2010
Tassisti

La categoria dei tassisti e' molto frequentata dalle "expat di serie B" (quelle senza autista). Io in Cina ci sono partita in "C1", che vuol dire che quasi ho rischiato di sposarmelo, il tassista di turno. Poi sono passata ai riscio', ma solo fino a che ho trovato lavoro remunerato.
A Pechino avevano tutti la Xiali - auto dal colore, forma e odore indescrivibili - e costava 1,20 yuan al km. Ai tempi giravano gia' anche alcune VW, ma al prezzo strepitoso di 1,60 yuan, per me potevano girare quanto volevano. Ricordo ore sotto la pioggia, o al freddo pungente degli inverni nella capitale, l'attesa, il riconoscimento della lucina che indica che la vettura e' libera, la frustrazione di vederla sfrecciare di fronte ai tuoi occhi, perche' - chissa' - ai tempi i nasi lunghi facevano ancora paura.
A Pechino avevano tutti la Xiali - auto dal colore, forma e odore indescrivibili - e costava 1,20 yuan al km. Ai tempi giravano gia' anche alcune VW, ma al prezzo strepitoso di 1,60 yuan, per me potevano girare quanto volevano. Ricordo ore sotto la pioggia, o al freddo pungente degli inverni nella capitale, l'attesa, il riconoscimento della lucina che indica che la vettura e' libera, la frustrazione di vederla sfrecciare di fronte ai tuoi occhi, perche' - chissa' - ai tempi i nasi lunghi facevano ancora paura.
I miei anni a Shanghai sono stati migliori... Dalla "C1" sono passata in "B2" (esiste?), e ho cominciato a saltare sul primo taxi di passaggio, che spesso doveva essere conquistato a pedate e ginocchiate in bocca a concorrenti in armi. Questo succede tutt'ora, ma con il super passeggino ho aggiunto l'arma letale del pestaggio piede, ancor meglio se la ruota e' infangata.
Il primo viaggio in taxi con PGL, la sera del nostro primo incontro, e' un ricordo dolce, di lui - che eventualmente avrebbea nche potuto essere un maniaco a chiedermi di andare a casa sua per un caffe' alle 3 di mattino - e di me che lo mollo in mezzo ad una strada e - ahime' - mi tocca pagare la corsa. Lui qui obietterebbe che l'aveva pagata in anticipo, ma la verita' si e' dispersa per sempre in quella notte e in quel taxi.
A Suzhou l'esperienza taxi e' sempre stata un po' piu' traumatica... spesso non capiscono, molto piu' spesos fanno finta di non capire. C'e' da dire che essendoci 4 strade che si incrociano perpendicolarmente, senso di orientamento o meno, li sgami comunque, i furbacchioni.
Nei taxi suzhouesi ho perso un paio di passeggini, PGL una borsa piena di vestiti e una paio di scarpe nuove. Che poi chiami il numero verde e ti ridono dietro, tutto cio' che di tuo e' stato recuperato gia' nella pila degli "affari" per il mercatino di fine anno.
A Shanghai abbiamo perso un moonboot ti Buzz, il giorno in cui e' cominciata la grnade nevicata, due giorni prima di partire per la settimana bianca in Giappone... Il bimbo e' tornato a casa in treno conun piee in una sportina di plastica, ma - essendo la mia Shanghai una citta' civile - con la ricevuta siamo riusciti a contattare la societa' dei taxi e a farci rispedire la scarpa in tempo utile per la vacanza nipponica.
... Ed e' proprio a Shanghai che - durante la mia giornatina sotto la pioggia di ieri - e' capitato il nuovo aneddoto pseudo-sventuroso, da aggiungere alla lista di avventure tassinare cinesi.
Giunta alla stazione, faccio la fila. Tutto e' ordinato, civile, pulito. Il mio taxi e' caldo, i coprisedile assolutamente bianchi, l'omino gentile e cordiale. Gli do la mia destinazione e lui comincia ad armeggiare con un GPS.
"Shushu (zietto), non sai dov'e' Xintiandi?"
"Ce ne sono 5, il mio tomtom dice 5... in che distretto?"
"Ce ne sono 5, il mio tomtom dice 5... in che distretto?"
"Oddio, non mi ricordo il nome del distretto, ma e' dietro a piazza del Popolo, a circa 300 metri dal Bund... li' sono sicura che ce ne e' solo uno".
"Ok, ok, ce l'ho".
Passa un po' di tempo, poi: "Ma in che via e'?"
"Non e' una via, e' una zona. Tutti la conoscono, dai! E' possibile che non sai? Comunque dovrebbe essere all'angolo con Huahai Road"
"Ok ok, ce l'ho".
"Non e' una via, e' una zona. Tutti la conoscono, dai! E' possibile che non sai? Comunque dovrebbe essere all'angolo con Huahai Road"
"Ok ok, ce l'ho".
Passa altro tempo, il tassimetro sale, lui suda, fuori piove.
Io mi guardo attorno e scopro aree di Shanghai completamente nuove. Hutong mai esplorati da alcun occidentale, palazzi in stile coloniale... aspetta... ma intorno a Xintiandi non abbiamo ville cosi'...
Io mi guardo attorno e scopro aree di Shanghai completamente nuove. Hutong mai esplorati da alcun occidentale, palazzi in stile coloniale... aspetta... ma intorno a Xintiandi non abbiamo ville cosi'...
"Shushu, puoi per cortesia ammettere che non sai dove sei? Ho un appuntamento di lavoro 10 minuti fa, sai com'e'.."
"Ma no, mancano 300 metri, guarda il mio Tomtom!"
"No, tesoro, guarda fuori tu! Su quel cartello il Bund lo danno a 3 km... mi dispiace, ma io scendo".
"No, tesoro, guarda fuori tu! Su quel cartello il Bund lo danno a 3 km... mi dispiace, ma io scendo".
E cosi' abbandono l'ennesimo shushu, e salgo su un taxi freddo e sporco, con alla guida un uomo d'aspetto abbastanza inquietante, il naso rosso dal freddo o dall'alcol (non si puo' mai sapere cosa tengono nel boccione da viaggio) che ascolta le mie indicazioni e scatarra fuori dal finestrino con tutto il suo ardore.
Ma a Xintiandi mi ci porta in meno di dieci minuti, masticando semi di zucca e ascoltandosi l'opera alla radio.
Conclusione: mai credere ai tassisti puliti, soprattutto se il taxi e' nuovo e hanno il GPS. E' assolutamente probabile che voi siate i primi clienti non della giornata, ma della loro carriera!
martedì 2 giugno 2009
CENSURA
Ho vinto la censura e sono di nuovo online grazie ad una dritta su un proxy amico scovata su facebook.
Le cose da raccontare si sono accumulate e prossimamente mettero' in ordine le mie idee sulla Thailandia e un viaggio trascorso nel tentativo di fare rischiare la pelle ai due bimbi sgarrupini.
Il sentimento che prevale in questi giorni e' la malinconia e la nostalgia anticipata per questa Cina che - pare proprio - e' quasi giunto il momento di lasciare. Papa' Gambalunga ci ha fregato: ci abbiamo messo due anni e passa ad integrarci e a trovare una nostra routine a Suzhou, e ora che siamo tutti sereni si riaprono le casse del trasloco. Il piccolo Buzz, che piccolo e' ma non per questo scemo, sostiene che ci siano vari motivi per cui una sua partenza e' assolutamente inconcepibile:
1) gli piace la sua casa.
2) i giochini non ci stanno in valigia.
3) Vivian, la sua maestra del cuore, vive a Suzhou.
4) anche l'asilo e' a Suzhou.
5) Shanghai e' troppo lontana (lui pensa sia l'alternativa!)
6) costa troppo mettere l'ayi in albergo.
Io cerco di essere forte, ma nella mia testa continuo a mettere insieme liste di cose da fare, posti dove tornare un'ultima volta, quantita' di sushi da divorare prima di doverlo pagare 5 euro a rollo, amici da salutare, regali da comperare, ecc ecc ecc.
Odio lasciare le mie case, i miei amici, le mie vite. Ho quasi 32 anni e anche se fossi un gatto a questo punto sarei arrivata agli sgoccioli. Trascorro la maggior parte del mio tempo a sentire la mancanza di persone e luoghi e vivo come impanata in una pastella di nostalgia che a volte e' cosi' spessa che non mi fa apprezzare il presente fino al momento in cui si sta trasformando in passato. Mi riprometto di prendere la vita alla leggera, di non affezionarmi alle persone, di bastare a me stessa... ma poi come si fa? Come si fa a bastare a se stessi?
Come si fa a vivere una vita in cui la vita non e' tua, in cui veramente altro non sono che un criceto che gira sulla ruota e ogni tanto spostano la gabbietta alla luce o alla pioggia o in irlanda o a suzhou?
Domani mattina passa tutto, ma stasera ci sono troppe cose nella mia testa. Bagagli da preparare, cose da dare via, persone e luoghi di cui voglio riempirmi il cuore prima di andare via...
Le cose da raccontare si sono accumulate e prossimamente mettero' in ordine le mie idee sulla Thailandia e un viaggio trascorso nel tentativo di fare rischiare la pelle ai due bimbi sgarrupini.
Il sentimento che prevale in questi giorni e' la malinconia e la nostalgia anticipata per questa Cina che - pare proprio - e' quasi giunto il momento di lasciare. Papa' Gambalunga ci ha fregato: ci abbiamo messo due anni e passa ad integrarci e a trovare una nostra routine a Suzhou, e ora che siamo tutti sereni si riaprono le casse del trasloco. Il piccolo Buzz, che piccolo e' ma non per questo scemo, sostiene che ci siano vari motivi per cui una sua partenza e' assolutamente inconcepibile:
1) gli piace la sua casa.
2) i giochini non ci stanno in valigia.
3) Vivian, la sua maestra del cuore, vive a Suzhou.
4) anche l'asilo e' a Suzhou.
5) Shanghai e' troppo lontana (lui pensa sia l'alternativa!)
6) costa troppo mettere l'ayi in albergo.
Io cerco di essere forte, ma nella mia testa continuo a mettere insieme liste di cose da fare, posti dove tornare un'ultima volta, quantita' di sushi da divorare prima di doverlo pagare 5 euro a rollo, amici da salutare, regali da comperare, ecc ecc ecc.
Odio lasciare le mie case, i miei amici, le mie vite. Ho quasi 32 anni e anche se fossi un gatto a questo punto sarei arrivata agli sgoccioli. Trascorro la maggior parte del mio tempo a sentire la mancanza di persone e luoghi e vivo come impanata in una pastella di nostalgia che a volte e' cosi' spessa che non mi fa apprezzare il presente fino al momento in cui si sta trasformando in passato. Mi riprometto di prendere la vita alla leggera, di non affezionarmi alle persone, di bastare a me stessa... ma poi come si fa? Come si fa a bastare a se stessi?
Come si fa a vivere una vita in cui la vita non e' tua, in cui veramente altro non sono che un criceto che gira sulla ruota e ogni tanto spostano la gabbietta alla luce o alla pioggia o in irlanda o a suzhou?
Domani mattina passa tutto, ma stasera ci sono troppe cose nella mia testa. Bagagli da preparare, cose da dare via, persone e luoghi di cui voglio riempirmi il cuore prima di andare via...
domenica 22 aprile 2007
Domenica di pioggia
Partiamo male con il primo posting, visto che e' domenica pomeriggio, Tommy ha il raffreddore e piove a dirotto dalle 9 di mattina quindi siamo bloccati a casa senza giochi, amichetti, colori e soprattutto medicine. Ovviamente il papa' non e' rintracciabile, visto che questa disastrosa giornata coincide con il BMW Opening (golf) a Shanghai... responsabilita' guardami le spalle mentre scappo a rotta di collo!
La casa e' carina, molto vuota e ancora in scosse di assestamento (fino a ieri avevo un bagno intasato, ieri sera abbiamo fatto il raddoppio e ora siamo bloccati in casa SENZA BAGNO FUNZIONANTE!!!), ma a poco a poco sono sicura che la renderemo accogliente.
Il posto dove abitiamo (Horizon Resort, Suzhou) e' pieno di famiglie occidentali e nel parco giochi e' facile incontrare mamme e bimbi nel tardo pomeriggio. Tommy ed io ci appostiamo come cacciatori nella savana e cerchiamo di fare amicizia con tutti, ma per ora pare che la nostra tecnica non abbia successo.
Non ci scoraggiamo, comunque.
Per ora ringrazio il cielo per la padrona di casa folle che fa irruzione a tutte le ore. Non ci fosse lei non avrei nessun interlocutore sopra i 17 mesi e mezzo per giorni e giorni di fila. E poi la signora Liu ha diecimila agganci, mi porta dal parrucchiere, mi cucina zuppa di sputo di rondine e passa toblerone di contrabbando, che va a finire un triangolo a Tommy e tre a mamma nel tentativo di stimolare l'endorfina.
Ah, dettaglio simpatico: essendo nell'anno del porco qualsiasi supellettile per la casa, dal cestino per la spazzatura al portasapone, e' adornato da simpatici maialini... almeno nel mio budget di prezzo! Almeno quando ero a Shanghai c'era l'Ikea per sbizzarrirmi!
Lau
La casa e' carina, molto vuota e ancora in scosse di assestamento (fino a ieri avevo un bagno intasato, ieri sera abbiamo fatto il raddoppio e ora siamo bloccati in casa SENZA BAGNO FUNZIONANTE!!!), ma a poco a poco sono sicura che la renderemo accogliente.
Il posto dove abitiamo (Horizon Resort, Suzhou) e' pieno di famiglie occidentali e nel parco giochi e' facile incontrare mamme e bimbi nel tardo pomeriggio. Tommy ed io ci appostiamo come cacciatori nella savana e cerchiamo di fare amicizia con tutti, ma per ora pare che la nostra tecnica non abbia successo.
Non ci scoraggiamo, comunque.
Per ora ringrazio il cielo per la padrona di casa folle che fa irruzione a tutte le ore. Non ci fosse lei non avrei nessun interlocutore sopra i 17 mesi e mezzo per giorni e giorni di fila. E poi la signora Liu ha diecimila agganci, mi porta dal parrucchiere, mi cucina zuppa di sputo di rondine e passa toblerone di contrabbando, che va a finire un triangolo a Tommy e tre a mamma nel tentativo di stimolare l'endorfina.
Ah, dettaglio simpatico: essendo nell'anno del porco qualsiasi supellettile per la casa, dal cestino per la spazzatura al portasapone, e' adornato da simpatici maialini... almeno nel mio budget di prezzo! Almeno quando ero a Shanghai c'era l'Ikea per sbizzarrirmi!
Lau
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Non so se sono capace
Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...
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Piccolo Post da mamma sconvolta: Tomas si e' innamorato dei Teletubbies... e non ha neanche mai visto il cartone (ok, glielo ho comprato...
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Mi sono innamorata. L'ho visto nell'antiquario dove ho ordinato il regalo di compleanno di Papa' Gambalunga e non ho saputo dire...
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Se non fosse che quando leggo notizie come quelle del Corriere di ieri ( http://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_07/biancaneve-ninfomane...