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mercoledì 27 luglio 2011

Comunismo

In macchina parte Gaber proprio mentre vado a dividere i miei mille sacchetti di spazzatura tra plastica, carta etc. Sono le otto meno un quarto e vado di pilota automatico.

"Mamma, che cos'e' il comunismo?"

Oddio. Hai cinque anni. Cinque anni e io come te lo spiego il comunismo?
Con le feste popolari e la mortadella italiana, Don Camillo e Peppone o tutti i disastri che ha fatto nel mondo?

Ovviamente scelgo la terza opzione, cominciando con noi 4 a Pechino quando nevicava e camminavamo nel palazzo imperiale, per arrivare ai campi di lavoro e alla poverta' della gente che dormiva per strada.

Silenzio. Forse ho esagerato.

"Mamma?"
"Dimmi, tesoro"
"Lo sai che cosa penso? Che ci hanno creduto troppo in questo comunismo, i cinesi".

Almeno parte di loro, vorrei rispondere.

"E Mao non era cattivo, all'inizio".
"No, ma il potere rovina le persone. Il comunismo era bello sulla carta, ma non funziona, secondo me".

"Ma noi invece siamo liberi in Italia?"
Qui tentenno, poi mi dico che ha cinque anni e rispondo quello che vuole sentire.

martedì 19 luglio 2011

Polpenaze Town e nostalgia canaglia

Ho trovato un mini cosmo di stranieri in patria, "perche' le bresciane escono solo con le bresciane, cara mia, e tu di bresciano non hai niente", come dice l'amica L.


Io di bresciano ho ricordi, amici di infanzia, luoghi e profumi... ma forse e' vero che la mia immagine e' stata cristallizzata nell'immaginario collettivo ad una Laura 18enne che non sono piu' da tanto tempo. Lotto per farmi capire Laura2011, ma mi sembra spesso di rimbalzare contro muri di gomma.


Allora esco con mamme hostess che viziano i loro piccoli comprando pacioccate tra scali a Toronto e notti passate nel Ghana, quando si addormentano odiando il pensiero del proprio bimbo abbracciato all'aupair. 
Ho una mamma veneta con un papa' milanese che vive a Roma da due anni. 
Una mamma toscana che mi mette musica nelle orecchie e piccoli inglesi la cui nonna si e' trasferita in fondo alla nostra via per dar via libera alla carriera di wedding planner di una mamma biondissima, dolce  e solare - che se la conosci non le chiedi solo di organizzarti il matrimonio ma anche di infondere un po' di zucchero nei tuoi confetti. 
In ufficio parlo inglese tutto il giorno perche' la mia "compagna di banco" e' di Bristol.
Oggi pomeriggio, poi, viene a trovarmi un'amica - sorella con cui ho condiviso il primo anno di vita del mio piccolo eroe a Dublino.


Ho una vita internazionale in Polpenazze Town, eppure mi mancano le piccole cose, della mia Cina. Quelle piccole cose che fanno la differenza.
Mi mancano le pesche enormi, insipide e dure, perche' odio tutto il succo che cola da quelle nostrane, tutte zuccherine e polpose.
Mi manca una buona pedicure, che i miei piedi sono rovinati.
Mi manca una sera a ballare con la vicina di casa pazza. L'amica British che si imbarazza di fronte ad approcci di marmocchi studentelli in discoteca, le folli latino-americane e i monsoni che ti inondano e ti bloccano sotto tettoie cadenti negli angoli piu' sporchi della citta'. Vivo con  la felpa, in quest'Italia freddina, mentre gli autoctoni professano "caldi boia" e si lamentano di continuo. Sono pazza? Forse... ma non so che darei per un po' di monsoni, umidita', pavimenti che trasudano acqua e quei caffe' interminabili sempre con Vicina Pazza quando non si riesce ad uscire neanche per andare a prendere il latte. Mi manca persino il latte fresco, che qui vado avanti a uth da dodici litri a settimana.
E la sera sto a fissare la superfucie della piscina sperando di scorgere la prima goccia. Aspettando che lavi tutto via.

venerdì 22 aprile 2011

In ricostruzione

Cari miei,

mi scuso per l'assenza prolungata, per la mancanza d'ispirazione, per la primavera incasinata... e' da un po' di giorni che ho in mente di ricominciare a scrivere, ci ho riprovato ingenuamente da un hotel di Canton la scorsa settimana, dimenticandomi dopo mesi di liberta' della censura cinese.

Ho detto Canton?
Ho detto Canton.

Eh si, perche' alla fine ANCORA CINA e' uno stile di vita, e Mamma-Lau-Donna-In-Corriera non puo' assentarsi troppo a lungo, no?
Ho cominciato a lavorare.... e mi piace!
Sto imparando tantissimo, sbagliando un po', viaggiando come ho sempre desiderato fare.
Ci sono pero' un paio di problemini, in questa mia ripresa di carriera:

PROBLEMA NO 1:
Mio marito. O non-marito, come i non-compleanni di Alice.... perche' PGL e' in Australia, e ci stara' per un sacco di mesi. A noi manca un papa' e a me manca qualcuno con cui dividere le magagne giornaliere, soprattutto visto e considerato che da un mese a questa parte abbiamo un...

PROBLEMA NO 2:
Abbiamo comprato casa. Anzi, non casa, ma "Perfect House", per gli amici PH.
Un problema questo? Assolutamente no, se non fosse che:
1) ci metto un'ora ad arrivare al lavoro perche' PH e' in un bellissimo villaggio sul lago di Garda, a 30 km dalla citta'.
2) PH e' enorme e non ho una ayi.
3) PH ha un giardino enorme e io non so usare la macchina tagliaerba e, non funzionando l'impianto di irrigazione, mi devo svegliare alle 5 di mattina per innaffiare.
4) PH e' piena di scatoloni che mi devo smazzare da sola - vedi PROBLEMA NO 1.

Le cose positive sono: una famiglia sempre presente, internet e skype per parlare con PGL, la famiglia di PGL che viaggia su e giu' per supportare, l'aria buona che fa crescere il mio bimbo grande senza piu' tutte le crisi d'asma che ci hanno accompagnato negli ultimi anni.

Il bilancio e' per cui positivo, e la vita incasinata nutre la mente, quindi state pronti a una ri-partenza di questo blog, con Buzz e Strega forse meno cinesi di un anno fa, ma sempre pronti a farvi sorridere!

venerdì 29 ottobre 2010

Bookworm, un covo di cervelli

A Suzhou c'era il Bookworm (http://www.suzhoubookworm.com/) dove scaldarsi nelle infinite notti cinesi.
Nato a Pechino nel lontano 2002 (io c'ero anche quella volta li') come stanzino in cui scambiarsi libri "occidentali" e, a volte, censurati, e' poi cresciuto fino ad aprire diversi punti-Cina.

Biblioteca in cui ogni expat di ritorno lascia con il cuore i libri che non stanno negli scatoloni, il Bookworm e' anche una libreria "non troppo commerciale", in cui trovare tutto e di piu' sulla Cina, i suoi artisti, la sua storia e la sua cultura... insieme all'ultimo bestseller, un libro per i bimbi o i 365 modi di cuocere con il wok.
E se il libro non c'e', dalla Cina con Furore ti viene ordinato e consegnato nel giro di un paio di settimane. Ultimamente si trovano anche riviste in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Va da se' che gli italiani devono impararsi le lingue!

Ogni sera Bookworm apre le porte per eventi piu' o meno artistici, concedendo uno spazio a chi vuole suonare nell'Open Mic, aprendo cervelli con la Quiz Night, realizzando sogni con i festival della letteratura.
Negli ultimi anni ho ascoltato alcuni dei miei autori preferiti, ho conosciuto Tess Johnston (http://www.tessinshanghai.com/), sono riuscita ad ascoltare punti diversi grazie all'intervento di giornalisti e scrittori importati da Australia, Giappone, India... E a giovani artisti - cinesi e stranieri - vengono spesso concessi muri in prestito, come una porta verso il mondo.

Ci si puo' persino passare per un panino persino a pranzo - nel weekend, con il club del libro per i bambini, che tutte le domeniche supplicano di poter andare dalla maestra Marika a leggere e disegnare.

E a Brescia?

Se qualcuno mi desse lo spazio, lo comincio io!

venerdì 22 ottobre 2010

Adattamento - ancora

Il periodo d'adattametno continua e vengo sorpresa con effetti speciali dai nani semi-cinesi, che ancora non si sono adeguati ad usi e costumi locali.
1) In Cina nessuno si fa i fatti propri. A Torino si.
A casa della bisnonna per il weekend, ancora in fase di scarico auto, Buzz si era gia' autoinvitato dalla vicina, di cui conosceva: nome dei due cani, verdure coltivate nell'orto, armadietto in cui la signora nasconde i bombom per il suo nipote di due anni. Dopo 9 mesi d'attesa (quasi una gravidanza) ho dovuto, prima di abbracciare la mia nonna, trascorrere mezzora con la vicina.
2) In Cina viene rispettata l'essenzialita' del bisogno primario.
Ma il bresciano medio non apprezza vedere pisellini volanti in corso Zanardelli. Buzz, bloccato con la mano che abbassava la cerniera, mi ha detto - candidamente: "ma insomma, mi scappa la pipi'".
Forse e' colpa mia e del mio essermi adeguata all'andazzo cinese, ma non siamo riusciti a trovare un accordo. Per Buzz non ha assolutamente senso che a Brescia non si faccia cosi'.
3) In Cina le bambine bionde ricevono almeno 4 giochini al MacDonald.
Al centro commerciale il Leone, di sabato a pranzo, e' tanto se non te lo tirano dietro, l'Happy Meal.
4) In Cina le mamme vivono per i bimbi.
In Italia le mamme devono tirar su casa, cercare lavoro, fare la lavatrice, fare il bagnetto ai pupi senza funghi atomici di pupi e giochi nel suddetto bagnetto...
5) In Cina le mamme, quando i bimbi dormono, si guardano un sacco di film e scrivono i blog.
In Italia le mamme, quando i bimbi dormono, devono tirar su casa, cercare lavoro, fare la lavatrice, tirare su i disastri post bagnetto atomico...
6) In Cina siamo sempre noi tre.
A Brescia "ma quante zie ho, in definitiva?". "Se tu dici no, io chiedo a nonna, che e' capo in questa casa". "Chi andiamo a trovare oggi, mamma?".
A Brescia Strega si fa toccare, coccolare, parla con la gente, non ringhia piu' al prossimo come ha fatto da quando ha imparato a ringhiare.
A Brescia Buzz adora andare a fare la spesa e non piange di fronte al mercato puzzolente pieno di zampe di porco sanguinolente, pesci affettati vivi e polli sgozzati di fronte al pubblico.

Ci stiamo adeguando. Solo, ho poco tempo per raccontarlo.
Ma pare che a qualcuno i miei racconti facciano sorridere... e MARTEDI' SERA SONO SU TELETUTTO, alle 21.00, QUESTIONI DI GUSTO... Ho gia' prenotato il parrucchiere!

domenica 19 settembre 2010

I GRILLI DOMESTICI E STRANI REGALI DI COMPLEANNO

POST NON POTUTO POSTARE IL 2 SETTEMBRE 2010

Non avrei mai dovuto commentare l’ennesima combinazione profumo-libro dell’anno scorso, anche perche’ di solito PGL non fa regali del cavolo. Insomma, di difetti ne ha un’enciclopedia, ma negli anni mi ha anche sorpreso con effetti speciali e pensieri veramente pensati.




Probabilmente in ansia da prestazione – unita quest’anno ad un’estrema avversione verso tutto cio’ che possa aumentare il cubimetraggio della nostra vita, PGL e’ riuscito a toppare alla grande.



TOPPA NO.1) PGL e’ tornato dalla missione acquisto nel momento stesso in cui io stavo uscendo con Principessa, quindi ho sgamato il regalo scazzato il giorno prima il mio compleanno – cosa questa positiva, visto che la mancanza di aspettative salva da molte delusioni.



TOPPA NO.2) PGL, che ha cercato di spacciare per regalo mio un orribile manufatto di assoluta inutilita’ che lui desiderava da anni, ha anche portato a casa 3 grilli da compagnia, ognuno nella propria scatola per grilli intarsiata e munita di mangiatoia in miniatura.



Lasciamo stare che regalare uno pseudo animale da compagnia a Buzz 4 giorni prima della partenza e’ assurdo visto che i grilli non possono viaggiare economy, ma Ello ha anche cercando si salvarsi in corner ha provato a riesumare i mobili acquistati a fine luglio come regalo anticipato. Visto pero’ che dalla lista ha subito escluso un paio di favorite, il salvataggio non e’ ASSOLUTAMENTE da ritenere andato in porto.



Nota al lettore: nel silenzio delle nove di sera, guardando la televisione sul mio fu-divano-bianco mi sono trovata a gioire della compagnia delle piccolo bestiole. “Pare di stare sotto una veranda, alla luce delle stele”, mi sono detta, tutta sognatrice, passando oltre alle pile di scatoloni intorno a me.

Alle 3 di mattina il continuo CRICRICRICRIIIIIIIIIIIIIIIIII non mi pareva piu’ cosi’ poetico. Avro’ dormito si e no 45 minuti.

Al risveglio del consorte, la mattina del mio compleanno, ho fatto notare che non e’ molto gentile togliere il sonno alla propria moglie ormai 33enne, quindi ho preso da parte il piccolo Buzz e gli ho spiegato che mamma e’ allergica ai grilli e non voleva mica lui che a mamma scoppiasse la testa? I grilli stanno meglio sotto nell’erba, proprio come in Bug’s Life, e lui puo’ andarli a trovare come per le sue rane.

Problema abbandono animale domestico risolto… ma devo fare tutto io?

venerdì 17 settembre 2010

Suzhou-land

Un paio di giorni fa siamo stati a Manchester a fare un giro e ci siamo persi nelle 4 stradine che costituiscono la Chinatown locale. A meno di due settimane dalla partenza dalla Cina, Buzz ed io ci ritroviamo a fissare estasiati i biscotti con cui "siamo cresciuti" e ho speso un'assurdita' in caramelle alla frutta secca e biscotti pallina.
Pur essendo contentissimo di aver trovato una "Suzhouland" anche qui in Inghilterra, Buzz ha sollevato un problema che dedica un minuto di riflessione: perche' gli inglesi hanno rinchiuso tutti i cinesi in un quartiere? Sono autorizzati a uscire, se vogliono? E dove sta il quartiere degli italiani?
Per un secondo mi e' parso di tornare al periodo dei ghetti tramite gli occhi del mio bambino, che stupisce sempre con effetti speciali.

mercoledì 5 maggio 2010

Quelli della notte... a Suzhou

VENERDI’ SERA HO PREPARATO UN POST MAI SPEDITO (qui sotto).Essendo che ho una mamma che mi riesce anche a sgridare perche' non scrivo (e tanti auguri mammotta!), eccovi qui:

Non uscivo fino a quest'ora da prima di frequentare mio marito, e questa sera sono stata colta in fallo da un'amica gnoma e piena di vita sociale.
E' stata una nottata folle, partita a rilento, conclusa con me seduta sul divano in mutande, a scrivere questo post, pregando di svegliarmi fresca come un fiore domani mattina e che PGL non si svegli quando entro in stanza.
In piu' odio quest'odore di sigaretta che mi porto appresso, ma non ho assolutamente voglia di andare a lavarmi i capelli alle due di notte.

Proprio come ai vecchi tempi…

La serata - molto cinese - mi ha acceso nel cuore mille lampadine: la scena notturna non e' cambiata, negli ultimi 7 anni, e cosi' neanche le canzoni: West Virginia, Country Mama! e' sempre nella hit parade cinese.

Non pensavo che ci fossero cosi' tanti occidentali in giro a Suzhou, soprattutto italiani.
Gli italiani li noti dalle magliette un po' piu' aderenti, dalla felpa allacciata in vita e dal taglio di capelli. I non italiani hanno i capelli o lunghi o rasati alla militare, mentre gli italiani devono avere una parvenza di taglio pensato, anche a Suzhou... e poi sono i piu' scatenati in pista, soprattutto visto e considerato che il nostro livello di alcol in corpo e' solitamente meno della meta' di quello dell'americano medio.

I protagonisti della mia serata – oltre a Zia Nutella e le sue ernie - sono stati:

1) amica gnoma organizzatrice della festa
2) amica cicciotta (accasata con svizzero che produce cioccolato) e molto amata dalla sottoscritta
3) puerpera fuori fino all'alba e in forma perfetta a due mesi dal parto
4) amica stecchino che si e' subito accaparrata l'occidentale - probabile crucco arrapato
5) crucco arrapato, un po' gobbo e tanto disorientato
6) capo del marito di david Gnoma, molto ubriaco e lanciato
7) amica cinese tettona che ha ipnotizzato il capo fino a farlo addormentare appoggiato al seno sulla pista da ballo
8) hobbit, collega del marito di David Gnoma, che ci ha provato con me tutta la sera, pur arrivandomi alla spall a(ok. ero taccata).

Il luogo del misfatto, quello grande: discoteca INPUB di Suzhou.
Se ci passate fatevi un giro. Candelabri in stile Versailles, cesti di frutta con stelle filanti e spiedini di zampe di gallina. La donna cubo e' persino russa e tutta ricoperta di vaselina e sberluccichini.
Ne vale la pena.

Beata gioventu'... come si sente che sono passati quasi dieci anni dall'ultima volta...


Leggelo con un po’ di spirit da Bacio Perugina, questo mio post. Perce’ un po’ da Bacio Perugina e’ la vita di noi espatriati e anche delle piccole donne alla ricerca di un grande futuro, che da noi sono diverse per il colore e il passato, ma uguali perche’ sognano un futuro grande.

Con il senno del poi:
1) Il capo megagalattico e’ solitamente cosi’ timido che non ti guarda neanche in volto quando ti saluta. Venerdi’ aveva cominciato la serata gia’ ubriaco – per sciogliersi (???)
2) L’amica tettona e’ segretamente (mica tanto) innamorata del grande capo da MESI. E’ stata lei a concupirlo mentre era sotto I fumi dell’alcol – lui non ci avrebbe mai provato, ritenendola una storia senza future, visto che lei parla 10 parole di inglese.
3) Un gran numero di attuali spose cinesi con mariti occidentali hanno cominciato la carriera di spose con molto meno di 10 parole di inglese.
4) L’arrapato e’ in effetti austriaco, pare essere molto misterioso e forse pericoloso.
5) La maggior parte delle cinesi crede ancora che il brutto diavolo occidentale possa mettere strane polverine nei propri drink.
6) L’amica stecchino sta attraversando un brutto divorzio.

Questo per dire che nulla e’ mai quello che sembra, soprattutto dopo un paio di margarita… di troppo.

Ah, per chi se lo chiedesse... il mattino seguente sono stata svegliata alle 6 dai miei xiaobaobao (tesorini) e poi subito rispedita a letto per un paio di ore dal mio dabaobao (tesorone).
Quest'ultimo si e' ovviamente svegliato al mio rientro e mi ha interrogato amabilmente sulla serata. Non ha fatto commento sul mio odore di fumo e margarita se non un paio di giorni dopo e mi ha coccolato per tutto il weekend.
Mi ripetero', ma ultimamente e' troppo buono, PGL... quando fa cosi' ha qualcosa in mente. Spero non sia un prossimo trasferimento in Kazakstan!

giovedì 29 aprile 2010

DONAZIONE

Solitamente non faccio propaganda e non mando notizie di questo genere online... ma ora c'e' questa bambina di nove mesi che sta per morire nell'orfanotrofio di Tiger Hill.
Si chiama Yeye e deve urgentemente fare un'operazione allo stomaco (abdomen shunt - non so spiegare bene...). L'operazione costa 2000 euro, e anche il piu' piccolo aiuto e' benvenuto.

Se ci fosse qualcuno interessato, contattatemi pure sul mio indirizzo di posta privato: lauramagliano@hotmail.com.

Grazie.

martedì 27 aprile 2010

Il mio lavoro

Il mio lavoro e' a volte interessante, non in quanto lavoro, ma come esperienza interculturale.
In questi giorni sto facendo una ricerca di mercato abbastanza impegnativa, soprattutto da un punto di vista interculturale.

Succederebbe mai in Europa che un fornitore ti mandasse email del genere:

1) Miss Laura, buongiorno! Non ci parliamo da un sacco di giorni e mi manchi...

2) Mia cara Miss, come stai in questa mattina di primavera?

3) la farfalla dice: c'e' un mondo, c'e' l'erba, se fai attenzione a quello che cerchi non avrai problemi nella vita. Il mondo e' pieno d'amore, la felicita' esistera' sempre se userai il tuo cuore.
NDR: questa in effetti ha fatto un po' paura anche a me. Penso fosse sotto acidi forti. Usano acidi nella produzione di plastica?

4)siamo sempre cosi' impegnati nella vita, ma i miei auguri per te, o amica straniera, dureranno per sempre. Ti auguro un buon business, una buona giornata e buona fortuna.
NDR: si, con il prossimo fornitore...

5)come stai? spero che tu sia circodata da cose belle... montange maestose e valli verdi con acqua cristallina e cosi' blu, che spero il mio desiderio s'avveri per tu!
NDR: questa e' la stessa che al no. 3.
NDR2:vivo nella zona industriale di Suzhou, per la cronaca. L'acqua e' blu solo nel Gatorade, le montagne le possiamo al massimo fare di sabbia al parco giochi.

Badate bene che sono solo una manciatina di esempi delle ultime 24 ore, che arrivano da fornitori diversi, uomini e donne di ogni eta'... E poi mi chiedono come faccio a essere sempre un po' esaurita...

sabato 24 aprile 2010

Primavera in Cina

Il sole e’ tiepido sui miei piedini appena usciti dalla pedicure.
Mezzora per scegliere la tonalita’ di rosso giusta, scura ma non troppo, con un tocco di marrone.
La mia amica ne ha scelta una totalmente diversa, di tonalita’: luminosa ma non troppo, con un tocco di violetto.
Ora che camminiamo una in parte all’altra e ci osserviamo gli alluci notiamo che non c’e’ assolutamente differenza.

Un’altro scherzetto cinese?

Ma non importa!

Il sole splende, il basilico e il prezzemolo sono stati seminati, oggi e’ giorno di foto di famiglia vestiti da cinesi (ah ah, vedrete) in Pingjianglu e – tada’ – hanno addobbato il negozietto sotto casa con delle bellissime bandierine rosse.
Con su Babbo Natale. Che fa: ho ho ho!

Primavera in Cina.

Parrucchiere Cinese

Il parrucchiere di Horizon offer due prezzi per la piega, a seconda dell’abilita’ dello stilista.
Dopo settimane di tentativi ed osservazione mi sono resa conto che:
- Gli stilisti da 2 euro e 80 hanno esperienza come magutti e/o almeno 6 mesi di curriculum nel lavaggio piatti per baracchino di strada e/o vendita di frutta al dettaglio.
- Gli stilisti da 3 euro e 80 hanno lavorato almeno due mesi al lavaggio cani prima di passare alle teste delle fate di Lala-land.
Il mio stilista ha gli occhialini di tendenza, il taglio di Mirko dei Beehive e una faccia che si capisce benissimo che non sa cosa farne, delle mie fluenti ciocche. Le gira e le rigira, le tira e le molla, mi guarda e cerca approvazione che io prontamente gli do. Tutto pur di uscire indenne dall’esperienza coiffeur.
In ascensore mi aggiusto la riga, che e’ ovviamente storta.
Perche’ non cambio parrucchiere?
L’ho cambiato quando sono passata a questo. Spesso torno sui miei passi e vado dal vecchio Peter, con la sua depressione in atto, il coniglio bianco che defeca sui piedi di me – unica cliente – e la moglie assolutamente antipatica. La piega la fa bene, Peter, ma riesco a gestire I suoi sbalzi ormonali solo in momenti di pace dei sensi.
E poi il parrucchiere di Horizon fa schifo, ma ti lava I capelli mentre te ne stai sdraiata su un lettino, per circa una mezzora. Io porto I miei prodotti italiani e mi faccio massaggiare dal suo piccolo aiutante tinto di biondo, che dopo aver raspato e strizzato mi guarda soddisfatto: prude ancora?
E che posso rispondere se non un WOOF BAU BAU! dal profondo del cuore?

giovedì 15 aprile 2010

Il punto della situazione

Giornata fredda. Molto fredda. Molta pioggia.
E cosa succede in casa sgarrupina quando piove?
1) si rompe il lettore dvd
2) torna un fulminante mal di denti alla mamma
3) Buzz e Ayi giocano a "jiandao-shitou-bu", che in effetti e' la morra cinese, qui uno sport nazionale con tanto di gare alla tv.
4) dopo dieci minuti mamma collassa dal ridere sentendo Ayi che - tutta spiritata - urla "MOLLA CI-NE-SE!!!"
5) ci riduciamo alla tv satellite. Danno la tata. Streghetta si illumina, punta un dito su Fran ed esclama convinta "MAMM"!
6) Buzz sostiene che da grande vuole avere una morosa identica a Fran, inclusi sberluccichini.

Ah, nel pomeriggio sono andata al mercato delle stoffe, dove per 85 euro sono riuscita a mettere insieme (incluse stoffe):
1) due federe per cuscino da gravidnza da cui non riesco a staccarmi.
2) un copriletto
3) operazioni di sartoria per un paio di pantoni, una gonna e due vestiti
4) 6 coprisedie per mia suocera.
5) un abito da geisha rivisitato in jeans.
Il sarto, tutto intento a prendermi le misure, sudava dall'emozione di poter toccare con mano una dama d'occidente. Io ho tremato quando:
1) mi e' stata rifiutata una scollatura e abbassato un orlo, in quanto a parere del sarto solo femmine scostumate fanno vedere tanto ben-di-dio
2) sono stati chiamati al raccolta una decina di vicini di baracchino (il mercto e' un capannone pieno di bancherelle) perche' nessuno poteva credere alla mia proporzione VITA-FIANCHI. Sono stata girata e rigirata come una sogliola in padella, guardata e riguardata, misurata e rimisurata. Che chi se ne frega se sanno tutti che parlo cinese ad un passo dalla madrelingua!
"hai visto? che vita piccola! e pare cosi' magra... "
"eh si, non lo diresti mai che ha quel culone li'"
"eh gia', ma pare che le australiane siano tutte cosi'. Vedi la sua amica canadese (di Npoli, ndr), quelle altre invece sono tutte tette..."

Un altra giornata come un'altra a Suzhou.

mercoledì 14 aprile 2010

Le vie della Cina sono infinite

Tutto e' replicabile. Tutto si puo' comprare.

La mia membership per la palestra e' intestata a tal YU MIN, che io la faccia d Yu Min proprio non ce l'ho... e l'altro giorno, per esempio, se ne e' accorta anche la signorina che controlla le cartine in entrata:

Yu Min? Tu? Questa non e' la tua carta!
Si che e' la mia carta, l'ho comprata.
Come ti chiami?

Momento di panico visto che non mi sono mai curata di imparare il mio nome - la carta e' stata rilevata sottobanco da un membro che l'ha venduta alla ragazza del marketing che l'ha rivenduta a me.

Mmmm... che c'e' scritto li'? Mi chiamo come c'e' scritto li', ovvio!
Ma scrivimelo un po' il tuo nome....

Cinque minuti a spiegare che quello era il mio nome cinese, e che chiamasse Heidi dai pascoli del quinto piano, che la carta l'avevo avuta da lei!

La gente qui si compra carte, abbonamenti, visti, anche identita' nuove. Ieri sono andata a trovare una vicina di casa rumena che ha appena partorito, e mi sono ritrovata nello stesso orario di visita di una sua amica turca sposata con filippino.
I discorsi sono stati molto fuori di testa, dal fatto che lei ha mentito sulle carte dichiarando il figlio cattolico perche' purtroppo i musulmani hanno un brutta fama nel mondo a discorsi ben piu' delicati.

... Ma tu hai il passaporto cinese?
No, ho quello italiano.
Perche'?
Beh, perche' sono italiana.
Si, ma sei qui da tanti anni...
Ma la salsa di soia non mi ha ancora modificato geneticamente...

Io il passaporto cinese ce l'ho. Sai e' stato un po' complicato perche' lho comprato sottobanco, e poi mi hanno fermato un paio di volte all'areoporto...

Beh, non sembri molto cinese, magari tuo marito...

... E alla fine ho rinunciato al passaporto turco e mi sono tenuto quello cinese cosi' non pago i visti.

Si ma non e' un casino viaggiare, tornare a casa dai tuoi?

Un po', ma ogni tanto uso ancora il passaporto turco. Il problema e' stato far prendere cittadinanza turca a mio figlio che e' nato qui da una cinese e da un filippino...

Miiii... e io che pensavo che la mia vita fosse complicata!
L'amica turca mi ha anche rivelato che e' molto comune per gli stranieri di "serieB" (non sponsorizzati da grandi aziende) prendersi il passaporto cinese. Ha amici russi e kazaki che lo hanno fatto - e fino a li' posso capire... ma poi ha sostenuto che anche un'amica canadese ora sia cinese... Qui devo verificare. Mi sembra che la valanga sia cresciuta un po' troppo...

giovedì 1 aprile 2010

Le notizie del giorno

In Cina:
1) l'olio e' cancerogeno.
2) il latte ha la melamina, ancora oggi.
3) il sale e' pieno di alluminio.
4) assolutamente no ai pesci grossi per i bambini perche' pieni di metalli pesanti.
5) il pollo e' inlfuenzato.
6) il maiale pieno di magagne.
7) le mucche di sicuro svitate e piene di antibiotici.
8) i fagiolini tossici.
9) le fragole piene di pesticidi.
10) e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Questo, insieme a notizie terrificanti riguardo:
1) bambini morti gettati nel fiume
2) camere della morte negli orfanotrofi locali
3) censura e mancanza di diritti umani
4) tempo irreparabilmente avverso all'esistenza di esseri umani

Mi chiedo che senso abbia continuare un'esperienza che mi ha donato molto, ma si verifica in un posto non salubre per la mia famiglia e di cui SOPRATTUTTO non condivido i principi.

Allora, le soluzioni sono varie e molteplici... ma comincio a capire perche' la gastrite mi sia venuta ora e non in Irlanda, per esempio.

Se non rientriamo presto in Europa, mi tocchera' vivere di pane (casalingo), amore e fantasia. Al prossimo giro mi vedrete velina!

L

venerdì 26 febbraio 2010

Considerazioni




A seguito della mia prima giornata da street fighter, dopo il mio primo corso di body combact:
1) Ho passato dieci anni alla ricerca del nirvana, sottoponendo il mio corpo ad incroci inverosimili, non rendendomi conto di che dia, invece, prendere a pugni e calci un nemico immaginario per un buon 40 minuti.
2) Ho finalmente incontrato un autoctono che mi potrebbe far ribollire il sangue nelle vene. Peccato che abbia probabilmente meno di vent’anni e molte frustrate a seguito, tutte a tirare pugni a vuoto alle 10 di mattina.
3) I propositi per il nuovo anno messi in atto alla fine di febbraio non sono indice di pigrizia e noncuranza. Qui tutti fanno propositi per l’anno nuovo a febbraio, visto che nell’anno nuovo ci siamo da meno di due settimane!

lunedì 16 marzo 2009

La vita nel mondo di Barbie

Della vita nel mondo di Barbie parlo spesso. Qui ci sono giardini in cui non si lascia appassire neanche un fiore, neanche in pieno inverno, che una schiera di giardinisti si fionda al recupero dell'equilibrio totale. I viottoli del compound sono lustri e d'estate i bambini si aggirano a piedi nudi fra un parco giochi ed un laghetto. Le guardie camminano e perlustrano ogni angolo senza interruzione e si comunicano con radiolina qualsiasi "sospetto" nell'arco delle 24 ore. Gli occidentali sono trattati con piu' veemenza (almeno da noi. Se si va in un residence senza ristoranti e negozi bisogna dare l'indirizzo della persona che si intende visitare e ci si mette in contatto prima di acconsentire all'accesso), ma i cinesi devono mostrare ID ed aver il permesso del management per entrare nei muri dorati di Horizon. Le ayi sono tutte registrate all'ufficio di amministrazione: devono portare carta d'identita' e certificato medico.
In questa gabbietta dorata, in cui alle dieci di sera posso passeggiare nel boschetto al buio piu' completo senza sussultare se avverto una presenza dietro di me (e' sempre lui, lo shushu protettore), ieri sera si e' verificato l'ennesimo "miracolo".
Immaginate l'Italia. Domenica sera alle nove e mezza. Una porta di casa che - per magia - non ha chiave ma un codice segreto che permette l'entrata. Immaginate noi, la famiglia Sgarrupina, che torna dalla pizza settimanale con bimbi stanchi ed esagitati e - tada' - amico americano di Papa' Gambalunga invitato per cena, gia' dirottato su un ristorante visto che c'era il sole e non avevo voglia di cucinare, quindi invitato a casa per un bicchiere di vino (portato da lui) prima di rientrare in quel di Changshu. Arriviamo davanti alla porta di casa.
"'More, il codice".
"Ma non lo sai ancora? E'..."
"No, certo che lo so, lo faccio venti volte al giorno. Solo, non funziona".
"Impossibile" l'ingegnere si fa avanti, "faccio io, guarda. Ah, non funziona!"
Ci crede ma non ci crede. Lo ripete all'incirca una sessantina di volte, lucine rosse e verdi si alternano a terrificanti beep, l'americano decide di andare a casa, il vicino di casa esce in soccorso e offre bicchieri d'acqua, e io... io prendo Buzz, e decido che di ingegneri che digitano, vanno a casa e offrono acqua non me ne faccio nulla. Andiamo dagli shushu del cancello che, essendo maschi, cominciano anche loro: "ma non ti ricordi il codice?" Si, me lo ricordo, ma non funziona. "ah, e dov'e' la chiave?" se avessi la chiave l'avrei usata da tempo, stordito.... Dopo un paio di minuti di convenevoli mi dicono che una soluzione ci sarebbe, ma costa sui 15 euro e non sanno se siamo d'accordo a pagare. Ho due bimbi piccolissimi fuori di casa dal mattino, sono le dieci di sera e ho i tacchi che ormai hanno provocato di sicuro un paio di stigmate al tallone, secondo te preferisco la notte all'addiaccio che spendere 15 euro? Chiama lo scassinatore di fiducia, shushu.
Lo scassinatore arriva in 10 minuti, profesisonalissimo con diecimila attrezzi. Apre casa senza danneggiare la cassetta del codice e ci consiglia di non usare pile cinesi, che fanno schifo. Lui compra solo Duracell.
Con quest'ennesima chicca di saggezza orientale e considerando che forse in Italia sarei ancora all'addiaccio, vi auguro una buona settimana...

lunedì 7 maggio 2007

Laura in carriera

Oggi primo gg di asilo di Tomas e io ho festeggiato con mezzora di fancazzismo a Starbucks rovinato da tipa belga (e qui vedo che un filo di seta connette me e le mie amiche) che si e' seduta a chiacchierare quando avevo chiaramente il giornale aperto + libro da tradurre sotto il naso!!!!
Anyway, finito il caffe' ho avuto 2 colloqui!
Uno per Dragonfly www.dragonfly.net.cn, super mega spa che ha sedi in Cina e sta cominciando ad espandersi in occidente. Io sono arrivata con la faccia di una che di un massaggio e una lustratina ha proprio bisogno, ma sono piaciuta al capo carino canadese che mi ha detto che parla con il suo socio e mi fa sapere. Non hanno budget per prendermi a tempo pieno ma magari posso fare consulenze marketing-pr vista mia precedente esperienza a Pechino.
Mentre aspettavo che canadese si liberasse per parlarmi sono entrata in nuova clinica singaporegna aperta settimana scorsa e ho chiacchierato un minuto con padrone/dottore singaporegno per chiedergli se secondo lui delle bollicine che tomas ha sulle spalle potrebbero essere eczema. Beh, e' saltato fuori che ho un background medico per esperienza a Pechino (e chi lo avrebbe detto che tanto sfacchinamento in clinica mi sarebbe mai servito... quanti weekend a fare first aid ai ricchi, io povera lavanderina, mentre tutti gli altri si riposavano...) e mi ha detto di contattarlo che magari non a tempo pieno perche' attivita' e' ancora in piccolo ma avrebbe bisogno di consulenze.
Laura in carriera da Suzhou, con amore.

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...