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giovedì 23 dicembre 2010

Arriva il Natale

Come tutti gli anni, tra corse per i regali che ci si era promessi di non fare, litigi tra parenti, neve copiosa e chili che si accumulano tra un cioccolatino e una mince pie, sta arrivando NATALE.
Ebbene si, [erche' anche quest'anno ha vinto l'Inghilterra e - giustamente - mi preparo a mangiare cavolini di bruxelles e fette di tacchino, a scoppiare crackers (ne portero' un po' a casa perche' i bambini ne vanno matti) e a bere porto con limonata insieme a mia suocera.

Ma voglio confidarvi una cosa: dopo mesi di corse, scelte, non scelte, stress da ricerca di casa, stress da ricerca di lavoro, signora quanto gliene faccio due etti e pirli di ogni colore e accompagnati da ogni sorta di stuzzichino... beh, un Natale inglese ci sta.
Ci sta il freddo, la tranquillita' estrema oriunda, l'andare a letto alle otto e mezza con i bimbi, lo shopping per decorazioni per i miei dolci, la neve (tanta). Ci sta la pausa inglese, quest'anno in cui so che poi il rientro e' a casa. Ci stanno i carols cantati per strada, le stranezze, il sidro caldo e il mercatino di Natale di Manchester. Ci sta tutto, fa piacere ai bimbi e anche a me.

Ci fosse nonna Sgarrup sarebbe perfetto, e anche lo ZioPaz... ma l'anno prossimo se siamo fortunati si fara' tutto a casa mia, e sara' il Natale piu' bello e goloso del mondo.

A tutti voi che mi seguite, oggi sono dolce come una caramella, non ho neanche un po' di irriverenza, ma con tutto il cuore auguro a tutti che il 2011 sia THE YEAR OF YOUR LIFE.

venerdì 17 settembre 2010

Suzhou-land

Un paio di giorni fa siamo stati a Manchester a fare un giro e ci siamo persi nelle 4 stradine che costituiscono la Chinatown locale. A meno di due settimane dalla partenza dalla Cina, Buzz ed io ci ritroviamo a fissare estasiati i biscotti con cui "siamo cresciuti" e ho speso un'assurdita' in caramelle alla frutta secca e biscotti pallina.
Pur essendo contentissimo di aver trovato una "Suzhouland" anche qui in Inghilterra, Buzz ha sollevato un problema che dedica un minuto di riflessione: perche' gli inglesi hanno rinchiuso tutti i cinesi in un quartiere? Sono autorizzati a uscire, se vogliono? E dove sta il quartiere degli italiani?
Per un secondo mi e' parso di tornare al periodo dei ghetti tramite gli occhi del mio bambino, che stupisce sempre con effetti speciali.

giovedì 16 settembre 2010

Hilltop Hospital

http://www.youtube.com/watch?v=qtVNcEka5YM

Dopo mezzora di avanti-indietro dalla cucina alla sala, mi e' sorto spontaneo chiedere a mio figlio che razza di cartone stesse guardando, un susseguirsi di gambe rotte e letti di ospedale. Ebbene, in Inghilterra c'e' Grey's Anatomy versione nani di pongo: Hill Top Hospital. E che ci posso fare?
"Buzz, quando schiatta 'sto cane verde andiamo a fare il riposino, va'".
"Non muove mamma, gli fanno subito l'emocromo".
O.MIO.DIO.

lunedì 2 agosto 2010

Metri cubi e scatoloni

Ci sono dentro fino al collo, anzi, molto piu' dentro di quanto pensassi di esserci dentro.

Stamattina e' venuta la prima azienda per il trasloco, tanto per capire quanto siano lievitati i 5 metri cubi importati dall'Irlanda. Essendo io molto ottimista e probabilmente un po' ingenua, non capendone poi molto di numeri e volumi, mi sono detta: arriveremo a 7. L'ho anche detto al trasportatore ".ma si, massimo saranno 6 o 7". "E le bici?" mi fa lui. Ovvio che le bici dei bimbi vengono. "E in cucina non hai nulla?". Ma si, cosa vuoi che tenga il Bimbi, e un po' di tazze, e il servizio da te' giapponese, le tazze da sake', le ceramiche tailandesi... "I libri?", saranno due casse, no? "Facciamo 8".

Pare che io sia lievitata e triplicata in tre anni. Ho 15 metri cubi di roba e tanta voglia di piangere.

In piu' - come mi piace ricordare a tutti voi - non ho ancora una destinazione. O forse rifiuto di ammettere che la destinazione c'e' e a me non piace per niente. Non mi va di vivere in Inghilterra, non voglio neanche provarci. Sono stanca di provare e riprovare e ambientarmi in un mondo che comunque non e' mai "casa". Mi si spezza il cuore al pensiero che io a casa non tornero' mai, che saro' sempre straniera in terra straniera, che aspettero' le vacanze trepidante ogni volta per sentire l'odore dell'Italia, per annusare l'espresso dell'areoporto.
Questo non mi va giu', piu' di tutto il resto, anche se - come un mantra - continuoa ripetermi che l'Inghilterra e' piu' vicina della Cina, che sono compromessi, che.

Sono stufa di compromessi.
Se devo abbandonare la mia vita di qua, devo farlo per lo meno con la speranza di un qualcosa di meglio all'orizzonte, dove invece c'e' solo nebbia e pioggia, pare.

Sopportatemi, vi assicuro che di questi post ne arriveranno a gogo' nel prossimo periodo.

giovedì 18 marzo 2010

Tutto e' relativo

Ieri parlavo con la mamma di Raperonzolo, da cui sono andata con cappello da gondoliere e mandolino per fare serata italiana con pizza casalinga.

"la mia ayi e' inutile, devo dirle sempre che cosa pulire, sa sola non capisce".
"eh, si, anche la mia e' cosi', ma mi bacio i gomiti perche' e' bravissima con Buzz e Strega".
"si, ma blablablabla...e forse tra un po' dobbiamo trasferirci in Scozia".
"mmm... tu hai mai vissuto fuori dalla Cina?".
"No".
"Tu sai, vero, che se fossimo in Europa avremmo 2 bambini da seguire - tu anche senza tua mamma, un lavoro a tempo pieno e nessuno che fa i lavori in casa?".
"E come fa la gente, in Europa?"

Come fa, cara mia. Come fa. Tremo al pensiero di come fa.

Buona giornata ai supereroi veri.

venerdì 25 dicembre 2009

Rispetto

Quest'anno le feste hanno un retrogusto amaro, nonostante le cucchiaiate di dolcissimo pudding inglese e il guardaroba nuovo regalatomi dal Papi. Forse sto invecchiando, forse capita quando si hanno bambini, probabilmente l'attacco al Papa la notte della Vigilia ha contribuito a questa nausea alla bocca dello stomaco. Mi viene da urlare che manca il rispetto, che anche se non si e' d'accordo con una persona non lo si puo' prendere a souvenir in testa, non me ne frega nulla se Tizio e' di sinistra, se Caia era repubblicana e Sempronia islamica; e' questione di mero rispetto per l'uomo, per la vita, per le tradizioni e per le istituzioni. Manca il rispetto per la vita, le idee, il sacro e per la gente.

Inoltre, tutta la plastica, gli imballaggi e le cartacce dei pacchetti regalo influiscono sul futuro dei miei figli. Se e' bello vederli aprire doni su doni, alla fine ha un senso? Hanno bisogno di 20 maglioni per l'inverno, i bambini? E di 300 libri da leggere, a 4 e 2 anni?
Eravamo cosi' anche noi, 30 anni fa?
Non ricordo. Non so. Probabilmente avevo altri vari, a 2 e 4 anni.


Quest'anno a Natale mi e' stata ragalata una ferita nel cuore, e spero tanto che gli abbracci di mamma e l'aria di casa e un paio di fette di pandoro possano aiutarne la guarigione.
Per ora, l'unico sorriso sincero, l'unica speranza per un futuro migliore, e' stata come al solito recapitato dal piccolo Buzz...

Premetto che i miei figli la chiesa l'hanno vista poche volte: Buzz ha frequentato la Chiesa dei Rinati Cristiano - o come si chiamano - a Suzhou per un po' di mesi, prima che tutta la messinscena mi facesse venire il mal di testa. Streghetta non e' neanche battezzata, e con i tempismi miei e di mio marito probabilmente non lo sara' fino alla maggiore eta'.
Ieri mattina PGL ed io abbiamo preparato i bimbi per portarli a vedere il presepe in Chiesa ed eventualmente per stare per la Messa (brutta brutta idea...).
Buzz ha cominciato a passare in rassegna i suoi doni alla ricerca di trovarne uno per Baby Jesus, prima di giungere alla conclusione che di sicuro ci sarebbe stata abbastanza gente al suo party e che probabilmente non aveva bisogno di altri regali.
Arrivati davanti a St. Peter, il mio piccolo cosmopolita ha cominciato a guardarsi intonro:
"Amore, che c'e'?"
"Non trovo il posto per le scarpe".
"In questa Chiesa le teniamo su..."
"Ma spiegami: in Cina le tolgo, in Tailanda le tolgo, in Nuova Zelanda dai Maori le tolgo: perche' da Gesu' no?"
"Perche' in Inghilterra fa freddo, Gesu' non vuole che ti prenda il raffreddore no?".
Mi guarda non convinto, poi si avvicina all'altare, ai cui piedi c'e' un presepe sgarrnupino, senza neanche una luce e in cui manca l'asinello - a conferma che qui con le feste proprio non ci stanno dentro...
"Gioia, di una preghierina al bambin Gesu'".
A questo punto il mio piccolo uomo giunge le manine e le avvicina alla fronte - seguito dalla sorella - e comincia a fare inchini e kotau di fronte al presepe.
Papa' Gambalunga sorride imbarazzato, io trattengo una risata e ci avviciniamo all'ultima fila in attesa della Messa.
Non esistono confini, non esistono preconcetti. I bambini sono il nostro futuro e possono crescere diversi... sta a noi non chiudere orizzonti, non creare scatole, non ammazzare cuori.

Buzz si gira verso la statua di S. Pietro, poi mi guarda dubbioso:
"Mamma com'e' che Gesu' e la sua mamma e il suo papa' e anche 'sto signore qui hanno tutti il cerchio in testa?"
"Non e' un cerchio, e' un'aureola?"
"E che fa l'aureola?"
"Dio te la da se sei molto ma molto buono. E poi si illumina al buio e puoi vedere e ti protegge..."
"Come un boomerang che lo tiri?"
"Tipo..."
Mi guarda di nuovo, un grande punto interrogativo sul suo capino.
"Mamma?"
"Eh?"
"Com'e' che tu non ce l'hai l'aureola?"
Usciamo dalla Chiesa ridacchiando, la Messa non l'abbiamo quasi sentita, ma ne e' valsa la pena...

giovedì 24 dicembre 2009

Personal Shopper

Dopo mesi di assenza dovuti alla censura cinese, riprendo in mano il racconto della mia vita, sperando che i ricordi e le avventure vissute nell'ultimo periodo riaffiorino alla mente, tra uno Snowball e l'altro (NB: lo Snowball e' un coktail alcolicissimo che mia suocera mi offre a profusione in questo periodo natalizio. Scalda l'anima e le guance.)

L'oggetto della giornata e' Papa' Gambalunga, a cui il Natale e le crisi familiari - con la sua famiglia - danno l'ispirazione per riempire di affetto e doni e attenzioni quella che - sempre a causa di solita lite natalizia con la sua famiglia - e' riconfermata la sua unica e vera compagna di vita. La fortunella, anche sotto le tormente di neve inglesi, sono proprio IO!

Ieri mattina Papa' Gambalunga/Richard mi ha trascinato fuori di casa abbandonando due pargoli senza quasi salutare e siamo andati in citta', per acquistare un paio di vestiti nuovi per il nostro 2010 incerto, nella speranza che l'abito faccia il monaco!


"Wow, guarda H&M!"
"No, passiamo oltre, ci torniamo dopo"
"Da Next hanno gia' i saldi..."
"Si, ma Next e' solo cosi' cosi"
"Ma insomma, mi porti a fare shopping e non posso entrare neanche in un negozio?"


In quel momento siamo arrivati da Monsoon, da anni l'ombelico dei miei desideri fashion da high street. PGL mi ha indicato la porta e ha cominciato a tirare su roba da ogni stendino. Dopo un paio di minuti e' arrivata Diana Sassinelli, mancuniana sposata a barese e regina della moda e degli abbinamenti furiosi, mia personal shopper per la mattinata.
Tutti e tre ci siamo affaccendati a trovare pezzi e pezzetti, ognuno creando abbinamenti e sognando una MammaLau tutta sua, tutta diversa, assolutamente non sgarrupina. PGL si e' sistemato su un divano e io ho dovuto sfilare per 3 ore avanti e indietro, vedendo bocciato quasi ogni singolo capo scelto da me e MOLTO PRATICO e promosso quasi singolo capo DIFFICILISSIMO e FANTASTICO scelto da mio marito.


Sono uscita diversa e molto gnocca, con all'attivo:


- un cappotto invernale


- un trench rosso per la primavera


- un vestito di maglia che a me pareva grigio ma ovviamente non e', pare che esistano colori di cui non ho mai sentito parlare, mannaggia! Va con delle calzamaglie viola. O-MIO-DIO.


- un vestitino di maglia spessa grigio antracite, da abbinare ad una sciarpina bianca e nera


- un tubino blu navy con la sua sciarpina e uno scaldacuore molto peloso, grigio perla.


- un abito lungo nero e sberluccichino che - giuro - mi fa assomigliare in tutto e per tutto a J Lo


- un completo pantalone grigio, dolcevita e cardigan stranissimo ma figo


- camicetta nera a pois sminchiati bianchi e cardigan molto piratesco nero


- camicetta bianca e gilet nero che a me pareva da cameriera ma dicono sia sexy


- una collana bellissima che andava abbinata ad un altro vestito da sera che alla fine era un po' rovinato ed e' stato abbandonato. Non so come PGL sia riuscito a recuperare la collana dal mucchio del "no, quando e' troppo e' troppo".


Ora mancano calzamaglie colorate e scarpe, poi dovro' reinventarmi una vita, perche' stare seduta sul tappeto a giocare con i bambini o in cucina a spadellare non va molto d'accordo con questo nuovo guardaroba. Nessuno sa di casting per diventare un'attrice. Il primo vestito per il tappeto rosso e' gia' nel mio armadio, o per lo meno in valigia!

lunedì 29 dicembre 2008

A Natale tutti piu' buoni


Siamo in Inghilterra. Dopo la follia delle feste in Italia, con spostamenti in carovana da una citta' all'altra, corse di shopping con marito indeciso, rimpatriate e momenti di malinconia estrema. Dopo una misera fetta di pandoro (Buzz e P.G. se lo sono divorato) e due palle di neve. Dopo che il mio maglione e' stato riciclato per la zia perche' a me intanto stava grande. Dopo che stavo quasi per rendermi conto che ero finalmente a casa, non lo sono gia' piu'. O per lo meno, sono nella "nostra" casa inglese. Con famiglia inglese. Abitudini inglesi. Cibo inglese. Freddo nelle ossa da clima umido inglese. Clima festivo che solo gli inglesi riescono a percepire, etc.

Buzz si e' subito integrato; parla con accento marcato, ha ritrovato i suoi trenini, il nonno adorato e l'ulteriore pila di regali. Io prego ogni secondo che non gli venga un attacco d'asma dovuto alla moquette e lo lascio a godersi i nonni. L'angioletto. Quello che stamattina l'hanno portato in chiesa ed e' stato bravissimo, pare. A parte che saltava i banchi come ostacoli, e' venuto fuori. O che ha fatto il diavolo a quattro per aver soldi per le candeline e poi le spegneva cantando "Happy Birthday, Dear Jesus", mi e' stato riferito.
Vorrei tanto sapere che cosa ha detto di fronte al presepe, ma pare che sia un segreto di stato. Temo si stiano attrezzando per un esorcismo. Il presepe di casa, intanto, continua a subire alterazioni. Una mezzora fa, durante il mio ultimo passaggio, Maria e Giuseppe erano sdraiati sul tetto della grotta a guardare le stelle insieme, mentre un paio di pastorelli si erano imboscati dietro le cartoline natalizie della nonna.


Anche Streghetta sta cominciando a rivelarsi alla famiglia, e lo fa lasciando traccia! A cena ha afferrato il bicchiere di vino rosso di suo zio e lo ha rovesciato sulla moquette color panna della sala da pranzo. Con grande autocontrollo, suocera e cognata si sono gettate con panni e prodotti smacchianti a fare il possibile per riparare al danno. Io, constatando che anche le sedie/poltroncine eco-scamosciate erano state spruzzate di Barbera, ho preso Buzz sporco di vino sotto il braccio e mi sono chiusa in bagno a ridere. Ops.


Meno male che a Natale siamo tutti piu' buoni: Mamma Lau che ride per non piangere, Nonna K che non si arrabbia per i disastri continui, Streghetta che assolutamente sua sponte (ah ah) divide i suoi giochini con Buzz. Buzz. Il piu' buono di tutti. Quello che, quando stasera gli e' stato spiegato che cosa e' un orfanatrofio, ha fatto una faccina tutta triste al pensiero dei bambini senza mamma e senza papa'. Poi mi ha guardato serio serio, "mandiamo Streghetta al trofio, mamma?".

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...