Giornata fredda. Molto fredda. Molta pioggia.
E cosa succede in casa sgarrupina quando piove?
1) si rompe il lettore dvd
2) torna un fulminante mal di denti alla mamma
3) Buzz e Ayi giocano a "jiandao-shitou-bu", che in effetti e' la morra cinese, qui uno sport nazionale con tanto di gare alla tv.
4) dopo dieci minuti mamma collassa dal ridere sentendo Ayi che - tutta spiritata - urla "MOLLA CI-NE-SE!!!"
5) ci riduciamo alla tv satellite. Danno la tata. Streghetta si illumina, punta un dito su Fran ed esclama convinta "MAMM"!
6) Buzz sostiene che da grande vuole avere una morosa identica a Fran, inclusi sberluccichini.
Ah, nel pomeriggio sono andata al mercato delle stoffe, dove per 85 euro sono riuscita a mettere insieme (incluse stoffe):
1) due federe per cuscino da gravidnza da cui non riesco a staccarmi.
2) un copriletto
3) operazioni di sartoria per un paio di pantoni, una gonna e due vestiti
4) 6 coprisedie per mia suocera.
5) un abito da geisha rivisitato in jeans.
Il sarto, tutto intento a prendermi le misure, sudava dall'emozione di poter toccare con mano una dama d'occidente. Io ho tremato quando:
1) mi e' stata rifiutata una scollatura e abbassato un orlo, in quanto a parere del sarto solo femmine scostumate fanno vedere tanto ben-di-dio
2) sono stati chiamati al raccolta una decina di vicini di baracchino (il mercto e' un capannone pieno di bancherelle) perche' nessuno poteva credere alla mia proporzione VITA-FIANCHI. Sono stata girata e rigirata come una sogliola in padella, guardata e riguardata, misurata e rimisurata. Che chi se ne frega se sanno tutti che parlo cinese ad un passo dalla madrelingua!
"hai visto? che vita piccola! e pare cosi' magra... "
"eh si, non lo diresti mai che ha quel culone li'"
"eh gia', ma pare che le australiane siano tutte cosi'. Vedi la sua amica canadese (di Npoli, ndr), quelle altre invece sono tutte tette..."
Un altra giornata come un'altra a Suzhou.
In fase di adattamento temporaneo, cercando un futuro che sia fatto per noi, stiamo a poco a poco amalgamandoci con gli autoctoni, e questo mi crea crisi di panico notturne.
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giovedì 15 aprile 2010
sabato 1 agosto 2009
Cinesi d'Italia
Ieri sera sono stata a cena in un ristorante giapponese a Desenzano. E cosa c'entra con il titolo di questo blog? - vi chiederete. C'entra. Perchè pare che i cinesi, svegli come sempre e consapevoli del fatto che l'involtino primavera ha fatto il suo tempo, ora si buttino su altre tradizioni gastronomiche orientali, che riproducono interpretandole.
Il Tokyo di Desenzano è un locale bello, in stile minimal-chic in cui si riconosce la mano wenzhouese nella scelta dei candelabri che fanno a pugni con le linee semplici degli arredi. Il menù è interessante e la rivisitazione del sushi in chiave italiana mi ha fatto sorridere: i rotolini di philadelphia e salmone non li avevo mai sentiti... ma niente male veramente!
Dopo una cena deliziosa in compagnia del mio dolce fratellone e della mia cognata preferita (hihi), mi è dispiaciuto constatare, poco dopo il rientro a casa, che in qualche modo il glutammato è andato a finire anche lì. Forse negli udon che tanto sapevano di chaomian. Spero non a cucchiaiate nel riso del sushi. Di sicuro non nel caffè, che abbiamo potuto scegliere caffettato o decaffettato, fra l'ilarità generale.
Comunque, la serata è stata interessante anche da un punto di vista culturale! Il proprietario del locale, in Italia dal '98, ci ha intrattenuto per una buona mezz'ora, una volta venuto a sapere che in Cina al momento ci vivo io...
"Per esempio, quanto costa un appartamento a Suzhou?"
"Beh, diciamo che un 150 mq in un posto carino l'ho visto fuori a 200mila euro"
"Oooohhh... al mio paese costa tutto di più. Devi capire che 100 rmb sono come 100 euro, quindi io - che torno a trovare la famiglia una volta ogni 5 anni - mi chiudo in casa per un mese e non dico a nessuno che sono lì perch' non posso offrire cene a 10 amici... sai quanti sono 1000 rmb?"
"Si, più o meno quello che mio fratello ha appena pagato per mangiare qui da te in tre".
"Non c'entra. Devi capire che in Cina si guadagna di meno, quindi 1000 rmb è come dire 1000 euro".
Sconvolta, ho cercato di cambiare discorso, evitando di ricordargli che lui guadagna in Italia, e probabilmente più che bene.
"E poi, tutto è più caro in Cina al giorno d'oggi"
"E si, sai quanto pago i cornflakes??"
"Scusa? Cosa sono i colnflakes!?"
Mattia "colazione, lo mangiano i bambini!"
"Non guardare i cornflakes... sii realista... tu quanto le paghi le zampe di gallina"
Cognatina "bleeeeeeeeeeeh"
"Beh, vedi, non è che io compri spesso..."
" Eh si! E' una vergogna! Costano più le zampe che le cosce!!!"
"Mi dispiace, ma eventualmente compra le cosce, che c'è più ciccio..."
Dopo lunghe spiegazioni su quanto buone sono le zampe di gallina - per non parlare di quelle di anatra - lui passa al cavallo di battaglia: "E hai notato che le lingue di oca hanno raddoppiato il prezzo? Costano almeno 50 rmb al mezzo chilo"
"E vabbè, ma quante lingue ci stanno in mezzo chilo?"
" I cinesi sono furbi, mettono cose dentro che le fanno pesare di più".
Il signor Tokyo ha così concluso il nostro incontro, mi ha detto di salutargli la Cina e ci ha lasciato con un sorriso e lo stomaco pieno ricordandoci che: "Il giapponese-cinese è molto meglio del giapponese-giapponese". E se lo dice lui!
Il Tokyo di Desenzano è un locale bello, in stile minimal-chic in cui si riconosce la mano wenzhouese nella scelta dei candelabri che fanno a pugni con le linee semplici degli arredi. Il menù è interessante e la rivisitazione del sushi in chiave italiana mi ha fatto sorridere: i rotolini di philadelphia e salmone non li avevo mai sentiti... ma niente male veramente!
Dopo una cena deliziosa in compagnia del mio dolce fratellone e della mia cognata preferita (hihi), mi è dispiaciuto constatare, poco dopo il rientro a casa, che in qualche modo il glutammato è andato a finire anche lì. Forse negli udon che tanto sapevano di chaomian. Spero non a cucchiaiate nel riso del sushi. Di sicuro non nel caffè, che abbiamo potuto scegliere caffettato o decaffettato, fra l'ilarità generale.
Comunque, la serata è stata interessante anche da un punto di vista culturale! Il proprietario del locale, in Italia dal '98, ci ha intrattenuto per una buona mezz'ora, una volta venuto a sapere che in Cina al momento ci vivo io...
"Per esempio, quanto costa un appartamento a Suzhou?"
"Beh, diciamo che un 150 mq in un posto carino l'ho visto fuori a 200mila euro"
"Oooohhh... al mio paese costa tutto di più. Devi capire che 100 rmb sono come 100 euro, quindi io - che torno a trovare la famiglia una volta ogni 5 anni - mi chiudo in casa per un mese e non dico a nessuno che sono lì perch' non posso offrire cene a 10 amici... sai quanti sono 1000 rmb?"
"Si, più o meno quello che mio fratello ha appena pagato per mangiare qui da te in tre".
"Non c'entra. Devi capire che in Cina si guadagna di meno, quindi 1000 rmb è come dire 1000 euro".
Sconvolta, ho cercato di cambiare discorso, evitando di ricordargli che lui guadagna in Italia, e probabilmente più che bene.
"E poi, tutto è più caro in Cina al giorno d'oggi"
"E si, sai quanto pago i cornflakes??"
"Scusa? Cosa sono i colnflakes!?"
Mattia "colazione, lo mangiano i bambini!"
"Non guardare i cornflakes... sii realista... tu quanto le paghi le zampe di gallina"
Cognatina "bleeeeeeeeeeeh"
"Beh, vedi, non è che io compri spesso..."
" Eh si! E' una vergogna! Costano più le zampe che le cosce!!!"
"Mi dispiace, ma eventualmente compra le cosce, che c'è più ciccio..."
Dopo lunghe spiegazioni su quanto buone sono le zampe di gallina - per non parlare di quelle di anatra - lui passa al cavallo di battaglia: "E hai notato che le lingue di oca hanno raddoppiato il prezzo? Costano almeno 50 rmb al mezzo chilo"
"E vabbè, ma quante lingue ci stanno in mezzo chilo?"
" I cinesi sono furbi, mettono cose dentro che le fanno pesare di più".
Il signor Tokyo ha così concluso il nostro incontro, mi ha detto di salutargli la Cina e ci ha lasciato con un sorriso e lo stomaco pieno ricordandoci che: "Il giapponese-cinese è molto meglio del giapponese-giapponese". E se lo dice lui!
martedì 15 maggio 2007
La mia Personal Trainer
Allora, in primo luogo voglio far presente che non scrivo da giorni perche' sulla mia casa si e' fermata la nuvola di Fantozzilin, che ha depositato vari virus e bacilli prima sul mio bambino (sempre piu' magro, attualmente si vedono solo i denti e il tatuaggio dei denti di tal compagno di scuola sul mento), indi sulla sottoscritta. Tomas ad un certo punto e' stato cosi' malato da portarmi a pensare ad un possibile rientro in patria: vomito, sonnolenza, pianti... Poi ieri si e' svegliato e ha cominciato a mangiare come un lupo e a saltare a destra e manca come suo solito.
I bambini si riprendono tanto velocemente quanto cadono malati, direbbe Lily.
Si, Lily. La mia personal trainer cinese.
Dovete capire il personaggio, che se avessi una foto la manderei, perche' gia' lo sguardo furbetto la dice lunga: questa ragazzona che mi supera di una spanna, dal fisico statuario e i lineamenti marcati che nulla tolgono al suo fascino quando sorride come se avesse cinque anni, entusiasta al massimo qualsiasi cosa accada, correndomi dietro con Tomas in braccio e la coda di cavallo che quasi le arriva al sedere, o insegnando questo mix di yoga e campo di concentramento comuinista munita di microfonino alla Spice Girls.
Svegliata da attacchi di maledizione di Montezuma-Lin dopo due giorni di nausee e vomitini (qui la chiamano La Du Zi, tiramenti di pancia, per intenderci), ho ingoiato mezza scatola di Imodium prima di portare Tomas all'asilo; quindi, resami conto che non avrei assolutamente potuto seguire la lezione privata sono corsa in palestra per disdire. Sean (Xiao Jin, Piccolo Dorato), il mio marketing assistant e babysitter di fiducia, un ragazzotto sui venti-ventidue anni, mi e' corso incontro tutto contento chiedendomi dove fosse Tommy. Ora, se fosse contento perche' aveva visto che Tommy in effetti non c'era e sapeva che la mattina e' di solito all'asilo, non lo so, ma conoscendo Doratino dubito. E' il tipo di persona che se ti incontra al mercato durante la sua ora di pranzo molla tutto e ti porta i sacchi fino a casa. Un amore.
Comunque, dopo esser stata accolta con calore, ho confessato di essere andata a disdire la mia lezione privata perche' non stavo molto bene. Immaginatevi un ragazzo di 20 anni italiano, sul fighetto visto la posizione etc, che comincia:
"Stai male? Hai ancora il vomito? Tomas sta bene, no?"
"Si, no, si, non e' vomito, ma non sto molto bene, non e' che possiamo disdire con Lily?"
"OH, Lily non e' ancora arrivata, ma aspetta qui. Sono le tue cose?"
"?!?!?@@@###!?!?! No, Doratino, non sono le mie cose"
"Allora, allora? Dimmi che cosa c'e'? Non hai dormito bene??"
"Ecco... "
IMBARAZZO TOTALE
"Ecco... e' tutta notte che ho La Du Zi, se possiamo spostare la lezione a domani e' meglio"
"Ahhhh"
Xiao Jin chiama Lily, che mi risponde tutta gaia dicendo di aspettarla, che sarebbe arrivata in un paio di minuti e al massimo poteva farmi vedere un po' di esercizi e poi li avremmo fatti la prossima volta. Cedo. Mi siedo e bevo un te' freddo al limone, sperando di reintegrare zuccheri.
Dopo una decina di minuti arriva Lily. Anzi no, non arriva... entra come un tornado saltando e cantando cosicche' tutti i membri e lo staff della palestra si rendono conto che c'e' e della sua posizione prima che, a distanza di cinque metri, lei mi fissi urlando" Laura buongiorno! Allora, c'hai il cagotto!!".
Per un momento mi e' sembrato di avere di nuovo 14 anni e di essere a Porta Nuova, con Zio franco a urlare "Ciao Cagona" (a sproposito, visto e considerato che quello che e' successo oggi e' stato un evento unico e irripetibile) a me adolescente piena di complessi mentre scendevo dal treno.
Comunque, altro non ho potuto fare che vedermi dal di fuori, farmi una risata amara e rispondere: "eggia', e ora lo sa tutta Suzhou!".
La lezione e' continuata con Lily stra presa nei suoi esercizi e io che dormivo in piedi per almeno una mezzora prima che lei si sia resa conto che era inutile provarci. Ultimo momento di ilarita' pre-rientro a casa e tracollo: "Si, va a riposare... sei un po' gialla".
Lily, vacca, tu sei cinese!!!
Lily mi aspetta giovedi' per una lezione di maso-yoga, quindi venerdi' pomeriggio ulteriore massacro. Spero che Montezumalin sia clemente e mi risparmi ulteriori dolori.
A presto.
L
I bambini si riprendono tanto velocemente quanto cadono malati, direbbe Lily.
Si, Lily. La mia personal trainer cinese.
Dovete capire il personaggio, che se avessi una foto la manderei, perche' gia' lo sguardo furbetto la dice lunga: questa ragazzona che mi supera di una spanna, dal fisico statuario e i lineamenti marcati che nulla tolgono al suo fascino quando sorride come se avesse cinque anni, entusiasta al massimo qualsiasi cosa accada, correndomi dietro con Tomas in braccio e la coda di cavallo che quasi le arriva al sedere, o insegnando questo mix di yoga e campo di concentramento comuinista munita di microfonino alla Spice Girls.
Svegliata da attacchi di maledizione di Montezuma-Lin dopo due giorni di nausee e vomitini (qui la chiamano La Du Zi, tiramenti di pancia, per intenderci), ho ingoiato mezza scatola di Imodium prima di portare Tomas all'asilo; quindi, resami conto che non avrei assolutamente potuto seguire la lezione privata sono corsa in palestra per disdire. Sean (Xiao Jin, Piccolo Dorato), il mio marketing assistant e babysitter di fiducia, un ragazzotto sui venti-ventidue anni, mi e' corso incontro tutto contento chiedendomi dove fosse Tommy. Ora, se fosse contento perche' aveva visto che Tommy in effetti non c'era e sapeva che la mattina e' di solito all'asilo, non lo so, ma conoscendo Doratino dubito. E' il tipo di persona che se ti incontra al mercato durante la sua ora di pranzo molla tutto e ti porta i sacchi fino a casa. Un amore.
Comunque, dopo esser stata accolta con calore, ho confessato di essere andata a disdire la mia lezione privata perche' non stavo molto bene. Immaginatevi un ragazzo di 20 anni italiano, sul fighetto visto la posizione etc, che comincia:
"Stai male? Hai ancora il vomito? Tomas sta bene, no?"
"Si, no, si, non e' vomito, ma non sto molto bene, non e' che possiamo disdire con Lily?"
"OH, Lily non e' ancora arrivata, ma aspetta qui. Sono le tue cose?"
"?!?!?@@@###!?!?! No, Doratino, non sono le mie cose"
"Allora, allora? Dimmi che cosa c'e'? Non hai dormito bene??"
"Ecco... "
IMBARAZZO TOTALE
"Ecco... e' tutta notte che ho La Du Zi, se possiamo spostare la lezione a domani e' meglio"
"Ahhhh"
Xiao Jin chiama Lily, che mi risponde tutta gaia dicendo di aspettarla, che sarebbe arrivata in un paio di minuti e al massimo poteva farmi vedere un po' di esercizi e poi li avremmo fatti la prossima volta. Cedo. Mi siedo e bevo un te' freddo al limone, sperando di reintegrare zuccheri.
Dopo una decina di minuti arriva Lily. Anzi no, non arriva... entra come un tornado saltando e cantando cosicche' tutti i membri e lo staff della palestra si rendono conto che c'e' e della sua posizione prima che, a distanza di cinque metri, lei mi fissi urlando" Laura buongiorno! Allora, c'hai il cagotto!!".
Per un momento mi e' sembrato di avere di nuovo 14 anni e di essere a Porta Nuova, con Zio franco a urlare "Ciao Cagona" (a sproposito, visto e considerato che quello che e' successo oggi e' stato un evento unico e irripetibile) a me adolescente piena di complessi mentre scendevo dal treno.
Comunque, altro non ho potuto fare che vedermi dal di fuori, farmi una risata amara e rispondere: "eggia', e ora lo sa tutta Suzhou!".
La lezione e' continuata con Lily stra presa nei suoi esercizi e io che dormivo in piedi per almeno una mezzora prima che lei si sia resa conto che era inutile provarci. Ultimo momento di ilarita' pre-rientro a casa e tracollo: "Si, va a riposare... sei un po' gialla".
Lily, vacca, tu sei cinese!!!
Lily mi aspetta giovedi' per una lezione di maso-yoga, quindi venerdi' pomeriggio ulteriore massacro. Spero che Montezumalin sia clemente e mi risparmi ulteriori dolori.
A presto.
L
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