lunedì 22 giugno 2009

Mamma Lau gia’ nel ruolo di suocera


A casa nostra si parla costantemente di Stephanie. Stephanie qui, Stephanie li’. Cosa hai fatto oggi? “Ho giocato a Ben10 con Stephanie, lei era Gwen”. Come mai sei triste? Stephanie ha dato la manina a Jonny mentre stavamo in fila”. Cosa c’e’ che non va? “Stephanie si e’ seduta vicino a Finley a pranzo e io mi sono arrabbiato. Lei dice che possiamo sederci tutti e due vicino a lei, ma io la voglio solo per me”.

Capito? A tre anni e mezzo, il mio piccolo Buzz Siciliano e’ innamorato.

Innamorato in modo puro e totale di questa squinzetta che e’ piu’ vecchia di un anno e gli arriva si e no al mento, con i suoi occhioni a mandorla e i capelli rossicci pari pari a quelli del suo papa’ scozzese!

Sono mesi che la piccola Stephanie viene nominata nella Casa Sgarrupata, ma non vi ho dato mai piu’ di tanto peso. Poi siamo stati a scuola per il giorno dei genitori e il mio piccoletto ha voluto solo e unicamente foto con Stephanie e il suo aquilone. Siamo stati in gita ed e’ stato seduto per mezzora a raccontarsi segreti nell’orecchio con Stephanie. Al concerto di fine anno ha rifiutato di sedersi a tavola con mamma, sorella e zia Nutella e si e’ fatto adottare dalla famiglia di Stephanie… insomma, mi sono resa conto che le cose si stavano facendo serie!

L’altro giorno stavo cercando di convincere Buzz a vestirsi da solo, e…

“Non sono capace! Come vanno questi pantaloni?? Aiutaaaamiii!!!”

“Amore, si che sei capace. Lo dice sempre la tua maestra. Allora la maestra dice le bugie?!”
“Sii… non sono capace, ti prego, aiutami..”

“Ti aiuto se all’asilo mi spieghi come fai quando vai a fare la pipi’.”
“Beh, Stephanie mi aiuta a lavare le manine e mi chiude i pantaloni.”

Ambe’!

L’altra mattina, poi, stavamo discutendo del rientro in Italia per vedere la nonna…

“E allora la nonna me lo prendera’ un altro gatto del LIKEA?”

“Penso di si. Ma ne hai bisogno? Da quando l’abbiamo scordato in Thailandia dormi lo stesso, no? E con che cosa dormi all’asilo?”
“Ma mamma! All’asilo dormo con Stephanie, no? E dalla nonna mica c’e’ Stephanie”.

Gli piacera’ anche lo smalto, ma a tre anni e mezzo uno cosi’ e’ l’orgoglio di ogni papa’.

Vedendo che le cose si stavano sviluppano in modo esponenziale, la maestra Fatina mi ha telefonato, la scorsa settimana, per dirmi che Stephanie voleva che Tomas andasse a casa sua, e se poteva passare il mio numero di telefono a sua mamma. La quale mi ha telefonato, e sono tre giorni che facciamo a turno per tenere i bambini, che dopo scuola vanno a casa dell’uno o dell’altra.

E’ assurdo, lo so. Ma scalda il cuore vedere quanto amore esce da questi folletti che insieme non arrivano a 40 chili. Si abbracciano e camminano per manina. Si sussurrano segreti nell’orecchio e inventano storie. Si travestono e sognano di crescere camminando uno di fianco all’altra… e chissa’ che non possa succedere, visto che la Scozia dal paese natio di Papa’ Gambalunga non e’ cosi’ lontana!

Nell’andare verso il parco giochi, la mia futura nuora mi ha preso per mano e, con occhi sognanti mi ha confessato:
“Sai, a scuola Buzz mi abbraccia e mi bacia sempre”

“Bene, vi volete bene, siete amici, si?”
“Non proprio amici… sai, quando io saro’ grande e lui sara’ grande, beh, noi ci sposeremo. Lo dice anche la mia maestra”.

O.MIO.DIO.

martedì 9 giugno 2009

Rapporti inter-generazionali

Buzz e Papà Gambalunga stanno attraversando un periodo di relazione difficile e io non posso che sperare che non sia un preludio molto anticipato dell’adolescenza. Che Buzz sia un bimbo molto vivace e’ noto e risaputo, ma non e’ neanche un segreto che PGL sia una persona assolutamente ingestibile. Aggiungi a questo che il poverino e’ anche straniero in casa sua, dove pizza e “Sapore di Sale” cantato a squarciagola vanno per la maggiore…
“Buzz, siediti immediatamente. Siamo al ristorante e i bambini stanno seduti e fanno conversazione. Si chiama ‘avere delle buone maniere’”.
Alle sei di sera di una domenica in cui il piccolo e’ stato sottoposto a:
1) almeno venti vasche in puzzolente piscina cinese
2) un pranzo al volo senza neanche un cartone
3) la solita visita al giardino Ming di turno
4) una scarrozzata tra gli hutong alla ricerca di poster della rivoluzione culturale
… beh, alle suddette sei di sera, per un bambino italiano medio le “buone maniere” possono riassumersi nel non prendere a ceffoni il papà colpevole. Buzz si rialza dal tavolo e ricomincia a raccogliere sassolini.
“(Urlando e digrignando i denti) Ti ho detto di sederti, s-u-b-i-t-o!!!!! Uno, due…”
“Tre, quattro… te non conti giusto, intanto. Ah, e non sei mio amico. Non più”.
“(Tutto arrabbiato) Neanche tu sei mio amico!”.
Al che mi inserisco io, cercando di spiegare a PGL che non ha tre anni, lui. Per tutta risposta ottengo un “Ha cominciato lui”, che mi convince a lasciar cadere la discussione.
Il mio piccolo uomo e’ convinto che noi si possa cambiare papà. Sostiene che questo lo si possa lasciare nella pattumiera, che ci pensano i leoni.
Quando li vedo abbracciati sul divano a guardare la Pantera Rosa in TV non mi sembra possibile che siano le stesse persone!

Ma Buzz, come ho detto, e’ un mostro di imprevedibilità e astuzia, che cento ne fa e mille ne pensa, e poi le racconta pure. In questi giorni mi segue urlandomi dietro “mamma, io ce l’ho una bella aidea!!” e snocciola chicche di saggezza, che – Grazie a Dio – sono quasi sempre riportate in italiano. Io tremo al pensiero che tra tre settimane sarò a Brescia e ci capiranno tutti… comincerò a parlargli in inglese!

“Mamma, perché quel signore vecchio bacia quella mamma così giovane?”
In Thailandia, commentando la fauna tipica di uomo in birkerstock con calzino di spugna bianco appaiato a giovane locale dalle unghie affilate.

“Sono stanco, spingimi sulla mia bici!!”
“Amore, mamma ha solo due manine, e sto spingendo Strega sul suo triciclo, lo sai che lei non e’ capace ad andare da sola”…
“Ehi, io ce l’ho una bella aidea!!! Io vuolo una mamma octopus (polipo)!!!”

“Di chi e’ quella maglietta nuova?” Chiede Buzz, guardando il pacchetto del suo negozio di vestiti preferito.
“E’ per un bimbo in Irlanda, un tuo amichetto di quando eri piccolo. Se ti piace te la prendo anche a te. Ti piace?”
“No… e’ troppo… troppo rigosa!”

martedì 2 giugno 2009

CENSURA

Ho vinto la censura e sono di nuovo online grazie ad una dritta su un proxy amico scovata su facebook.
Le cose da raccontare si sono accumulate e prossimamente mettero' in ordine le mie idee sulla Thailandia e un viaggio trascorso nel tentativo di fare rischiare la pelle ai due bimbi sgarrupini.
Il sentimento che prevale in questi giorni e' la malinconia e la nostalgia anticipata per questa Cina che - pare proprio - e' quasi giunto il momento di lasciare. Papa' Gambalunga ci ha fregato: ci abbiamo messo due anni e passa ad integrarci e a trovare una nostra routine a Suzhou, e ora che siamo tutti sereni si riaprono le casse del trasloco. Il piccolo Buzz, che piccolo e' ma non per questo scemo, sostiene che ci siano vari motivi per cui una sua partenza e' assolutamente inconcepibile:
1) gli piace la sua casa.
2) i giochini non ci stanno in valigia.
3) Vivian, la sua maestra del cuore, vive a Suzhou.
4) anche l'asilo e' a Suzhou.
5) Shanghai e' troppo lontana (lui pensa sia l'alternativa!)
6) costa troppo mettere l'ayi in albergo.
Io cerco di essere forte, ma nella mia testa continuo a mettere insieme liste di cose da fare, posti dove tornare un'ultima volta, quantita' di sushi da divorare prima di doverlo pagare 5 euro a rollo, amici da salutare, regali da comperare, ecc ecc ecc.
Odio lasciare le mie case, i miei amici, le mie vite. Ho quasi 32 anni e anche se fossi un gatto a questo punto sarei arrivata agli sgoccioli. Trascorro la maggior parte del mio tempo a sentire la mancanza di persone e luoghi e vivo come impanata in una pastella di nostalgia che a volte e' cosi' spessa che non mi fa apprezzare il presente fino al momento in cui si sta trasformando in passato. Mi riprometto di prendere la vita alla leggera, di non affezionarmi alle persone, di bastare a me stessa... ma poi come si fa? Come si fa a bastare a se stessi?
Come si fa a vivere una vita in cui la vita non e' tua, in cui veramente altro non sono che un criceto che gira sulla ruota e ogni tanto spostano la gabbietta alla luce o alla pioggia o in irlanda o a suzhou?
Domani mattina passa tutto, ma stasera ci sono troppe cose nella mia testa. Bagagli da preparare, cose da dare via, persone e luoghi di cui voglio riempirmi il cuore prima di andare via...

venerdì 8 maggio 2009

Horizon e l'Isola che Non c'e'.




La temperatura sale, i cinesi abbandonano le mutande di lana e, senza i soliti cinque strati di vestiti, sembrano ancora piu' magri del solito.


Io vivo con due bimbi perduti - ovvero la nuova trasformazione di Buzz e Streghetta che sono ormai allo stato brado tra laghetto e parco giochi nel fantastico mondo di Horizon.
Anche qui, mentre giriamo in tenuta da spiaggia, con tanto di pelle che sa di crema abbronzante e sacco di iuta contente i giochi da sabbia, incontriamo pirati, anche se assomigliano piu' a gang di ragazzetti finlandesi muniti di pericolose mitraglie a pallini. Poi ci sono le sirene, i sassi che trasmettono il telegiornale, i laghetti pieni di carpe colorate e decine di bambini molto piu' puliti di noi, che cerchiamo di spruzzare con un po' di polvere di fata perche' siamo sempre in cerca di nuove reclute. Io mi sento un po' Wendy e un po' disperata, a seconda che mi trovi grattare via lo sporco dalle ginocchia grasse di mia figlia che gattona tra uno scivolo e un parco di sabbia o che mi dondoli felice con le due bestie, mangiando un magnum mentre guardiamo le carpe nuotare leggere nel laghetto sotto casa.


La grande novita' della settimana e' che Streghetta va in bici. E' orgogliosa e si tiene forte forte con le manine e spinge con i piedi. Essendo una sorella minore non ha la bici di Barbie, ma si cucca quella azzurra con il gatto parlante che non parla piu'. Visto che la suddetta bicicletta e' appartenuta un tempo al piccolo Buzz e che ai tempo Papa' Gambalunga l'ha adattata togliendo il poggia piedi e il cerchio salva bambino, Strega si da' da fare alla meglio: un piede sulla barra e uno striciante. Ah, e che altra bambina a Suzhou ha una cintura salva bimbi della Denny Rose?


Mentre la piccola si da da fare, impara a stare in equilibrio da sola e tira fuori dentini che e' una meraviglia, il solito Buzz mi sorprende con effetti speciali.

Tralascero' la festa della mamma e la mancata colazione a letto (visto che il piccolo ha dormito piu' di me), il regalo, il brunch elegante allo Sheraton, il bagno nella piscina dello Sheraton IN MUTANDE e tutti i commenti del piccolo mostro a riguardo. Tralascero' anche l'ultimo litigio pre-nanna con PGL.

Ma alcune cose non riesco a tralasciarle:

1) BUZZ E' COMUNQUE UN UOMO

M: amore, ma non hai visto che ho fatto la pedicure? Ti piace il mio colore? Non mi fai mai piu' un complimento, com'e' che non mi dici piu' che belle scarpe, che bella borsa...?
B, guardandomi con un grosso punto interrogativo sopra la testina: ma che bello smaltoooo! E che bei piediniiii! E che bello tutto! E che bella maglietta, e che bella mammaaa!.. Contenta cosi'?


2) BUZZ E LA RIPRODUZIONE ESPONENZIALE.

Premetto che a Suzhou tutte sono sempre incinte. Nel nostro piccolo abbiamo moglie di collega di papa' incinta, amica di mamma incinta, mamma di amichetto di Buzz incinta, Dolly che ci porta a casa le verdure incinta. Siamo inoltre accompagnati da ulteriori donne expat che incinte non ci sono ma vorrebbero tanto rimanerci. A questo aggiungiamo una nuova maglietta rossa abbastanza scollata e indossata con un giusto reggiseno.

B: mamma, ma nella tua pancia c'e' un altro bimbo?
M: perche'? No, ovvio che no. Da dove ti vengon queste idee... saro' mica ingrassata?
B: ma, e' che mi sembra che tu sia piu' grande qui (e mi tocca il seno)... secondo me ce l'hai un altro baby. Come lo chiamiamo questo baby?
M: amore, ti assicuro che non c'e' nessun baby. Mamma ha finito con i baby in pancia.
B: ma perche' non lo vuoi piu' un altro baby?
M: facciamo cosi'; il prossimo lo andiamo a prendere gia' fatto al mercato, ok? Che in pancia piu' di due mamma non ce la fa a portarli.


3) EFFETTO EXPAT-LAND

Dopo un pomeriggio di giochi con il migliore amico di sempre, come al solito sono pianti e urla fino a casa.

M: topo, ma perche' piangi cosi' tanto, sai che lo rivediamo presto, il tuo Joshua...
B (piangendo): non piango per Joshua... e' che voglio anche io una casa con le scale e la piscina in giardino, mamma.
M: mah. Parlane con papa'...


4) CONFUSIONE INTERCONTINENTALE

Che i bambini si confondano a vivere come viviamo noi e' cosa certa. Ieri mattina ho incontrato un'amica slovena che tutti i suoi figli (3) li ha partoriti in Cina e che e' abbastanza stanziale a Suzhou, visto che - tra l'altro - ha due case di proprieta'. Apparentemente il figlio maggiore, di anni 5, si e' lamentato di dover sempre spostarsi da Suzhou alla Slovenia (tornano a casa una volta all'anno, non ogni mese). Yasha ha chiesto alla mamma perche' non la fanno finita e si trasferiscono in Slovenia. Quando gli e' stato risposto che non si poteva, che qua avevano casa e ayi, il piccolo ha messo giu' un piano perfetto: la casa la vendiamo e l'ayi viene con noi.
Semplice, no?

Io, nel mio piccolo, sto cominciando ad affrontare un prossimo trasferimento con Buzz.


PRIMO TENTATIVO: TRASFERIMENTO A TEMPO DETERMINATO

B: la maestra ha detto che nel campo estivo giochiamo con l'acqua.
M: amore, il campo estivo probabilmente tu non lo fai
B: ma io voglio farlo!
M: ma andiamo da nonna. Non sei contento di andare un po' da nonna!
Ci pensa.
B: ok, ho un'idea. Il campo estivo lo faccio all'asilo di Brescia cosi' mi vedo con il mio amico Paolo.

RISULTATO: positivo. A parte la memoria da elefante di Buzz che si ricorda ancora del nido che ha frequentato per due mesi all'eta' di due anni, mi e' parso un po' triste di saltare il campo estivo, ma in generale contento dell'idea di tornare in Europa.


SECONDO TENTATIVO: LASCIARE SUZHOU

M: amore, ma se papa' trova un lavoro in un altro posto e dobbiamo andare via?
B: in Cina?
M: non lo so... magari in Cina, ma anche in qualche altro posto.
B (lagnandosi): noooooo.
M: ma questa non e' la nostra casa per sempre, topo, un giorno ce ne dovremo andare a costruire una casa per sempre, sai?
B: beh, allora andiamo a Pechino, che ci sono i miei amici Josh e Sean cosi' poi vado all'asilo con loro.

RISULTATO: medio malino. Accetta un pseudo cambiamento, ma sempre in Cina e in luoghi in cui eventualmente conosce qualcuno.


TERZO TENTATIVO: LA CASA NUOVA

M: ma se andiamo in un altro posto magari abbiamo una casa con il giardino, e forse un cane?
B: ma questave' la mia casa! E il mio parco giochi, e la mia scuola e la mia maestra e il mio Bookworm, e i miei giochini, e i miei amici e..

RISULTATO: malino tanto. No comment.


QUARTO E ULTIMO TENTATIVO: DEFINIAMO LA PROPRIA NAZIONALITA'

Passante cinese: ma che bel bambino? Sei americano?
B: no, sono Suzhouese.
P (ridendo): ma noooo! Da dove vieni?
B: da Suzhou.
P: si, vabbe', ma dov'e' casa tua?
B (spazientito): La mia casa e' a Suzhou! Vengo da Suzhou!
P: E il tuo papa' e la tua mamma?
B (guardandolo come se fosse un povero pazzo): Se io vengo da Suzhou, ovviamente mamma e' Suzhouese, papa' e' Suzhouese. Anche mia sorella minore e' Suzhouese!

RISULTATO: e me lo chiedete ancora?


martedì 5 maggio 2009

Vivo nel mondo di Barbie

Your Home Chef oggi ha portato la cucina italiana in una delle scuole internazionali di Suzhou.
Mamma Lau e Zia Nutella sono partire da casa con la loro scatola di polistirolo, dimenticandosi i funghi per le crespelle ai funghi e con tanto tanto scetticismo per trascorrere un paio di ore in compagnia di 14 espatriate desiderose di conoscere i segreti per non far venire i grumi nella besciamella, che pare che all'estero venga preparata con l'aggiunta di buoni quantitativi di rum (eh si, non sono stordite di natura, le taitai suzhouesi! Si ubriacano con la besciamella! Ecco svelato l'arcano!).
Nella scuola di Barbie, le mamme Barbie arrivano tutte precise, unghie smaltate e sorrisi a trentadue denti. Smaglianti. Inconsapevoli. Piene di buona volonta' e voglia di cominciare una nuova esperienza che delizi un'altremodo noiosa mattinata di primavera.

"bene, allora, per le crespelle ci servono 6 uova, 240 g di latte"
"maestraaa?"
"dimmi, tu con le unghie fucsia"
"ma hai detto grammi? Stiamo parlando di latte, no? Il latte si pesa? Pensavo si calcolasse in ml"
"beh, il latte si pesa... anche tu ti pesi, no? Basta salire sulla bilancia!"
Coro di Barbie strabiliate:
"Oooohhh. Il latte si pesaaaa!!"
"E si, in effetti, ma io non ci avevo mai pensato"
"E quante cups (in America le ricette sono in tazze, cucchiaini da te' e cucchiai da minestra) ci stanno in 240 g?!"
Mostro la caraffa con le unita' di misura, che probabilmente se ne sta tutta impolverata nell'armadietto in alto a destra di ognuna delle loro cucine:
"240 g per il latte e' come dire 240 ml, un kg di latte pesa come un litro. Ah, e guardate qui, sulla caraffa potete vedere che una cup sono 25o ml, quindi per la ricetta ci serve piu' o meno una cup".
Coro di Barbie strabiliate:
"Oooh che interessante! Un litro pesa come un kg.... ma chi l'avrebbe mai detto!!!"
"Ma allora anche una cup di farina pesa 250 g?"
Ci riprovo:
"No, i solidi hanno pesi specifici diversi... se metti una tazza di farina e una tazza di piombo pesa di certo di piu' una tazza di piombo, no?"
Coro di Barbie strabiliate:
"Ma che bello! Ma quante cose interessanti!! Grazie, maestra!"

Vi risparmi particolari agghiaccianti, lasciandovi con una chicca della nostra Barbie doc: incinta e in perfetta forma al 7 figlio, con smalto in tinta con il sesso del nascituro:
"Certo, queste praline di cioccolato sono deliziose, ma a fare la palline ci si sporca tutte le dita. A casa ci provero' con il cucchiaio che serve a fare gli scoop di gelato. Ne ho uno piccolissimo (probabilmente acquistato per farsi mini gelati che non rovinino la sua linea - n.d.r. invidioso) preso in America che sembra fatto apposta.

Meravigliosa innocenza.
Fantastico mondo di Barbie, dove gli unici problemi paiono essere dove andare a farsi i capelli e se la seta piu' bella si trovi nel New District o in SIP. Dove le aiuole sono sempre perfette, gli inservienti ti fanno un inchino e l'omino che vende fiori aspetta ogni giorno sulla sua bici che passino clienti desiderosi di farsi perdonare dalla taitai di turno.
Se non sapessi che poi ognuna a casa si ritrova con le sue magagne, 7 bambini che non vogliono farsi il bagnetto, la nostalgia di casa e i water che si intasano alla velocita' del suono... beh, se non avessi questa certezza, mi sembrerebbe di trovarmi nella versione peggiorata del Truman Show.

venerdì 1 maggio 2009

Tutto e' relativo

Le porte scaccia fantasmi sono un buon repellente per i passeggini, che come i suddetti fantasmi fanno fatica a scavalcare pali di legno di una trentina di centimetri posti subito a ridosso di uno scalino. Per non parlare poi dei ponticelli bonsai a zigzag (gli spiriti vanno solo dritto), che la mia colossale e sgarrupata Loola non riesce proprio a vedere.

Uno dei miei piatti preferiti - jiucai con l'uovo sbattuto - e' un perfetto repellente per mio marito.

La puzza di cane/negozio d'animali cinese e' un afrodisiaco per Buzz, che oggi mi e' corso via urlando "mamma, aspetta, sento profumo di cani!", mentre entrava nel negozio.

Streghetta ciucia ogni scarpa puzzolenta riesca a portarsi alla bocca.

I cinesi svezzano i loro bambini con il rosso d'uovo e risetto.

Io non mi scompongo piu' di fronte ai vecchietti che giocano con l'aquilone, alle bambine con i tacchetti, ala gente che gira con pigiama felpato cum pecorella e tacco a spillo in scarpa verniciata. Non mi fanno quasi piu' sorridere le nonne che sembrano avere come sponsor Hello Kitty e quelle che come hobby danzano con spade e lunghe strisce di seta alla sei di mattina - quando le uniche occidentali a godersi questo spettacolo siamo io e Streghetta.

La Cina sorprende i neofiti e io neofita non lo sono piu' da un pezzo... pero' ci sono cose che mi lasciano ancora meravigliata dopo dieci anni di permanenza.
Per esempio, perche' i riti funebri durano cosi' tanto anche se non siamo piu' nel vecchio impero ma in un paese comunista? E soprattutto, perche' i monaci buddisti con gong e tamburi devono fare falo' e intonare canti spettrali sotto il mio balcone alle 3 di mattina? Perche'?

Se qualcuno me lo spiega, per lo meno ho perso l'ennesima notte di sonno per una buona causa.

Lo compro o no?




Mi sono innamorata. L'ho visto nell'antiquario dove ho ordinato il regalo di compleanno di Papa' Gambalunga e non ho saputo dire di no. Quindi ho detto mettimelo in parte fino a lunedi', e ora non ho il coraggio di proporlo a mio marito minimal-chic ma COME POSSO LASCIARMI SCAPPARE un baule degli anni settanta con ancora la carta da parati a peonie originale e l'indirizzo della persona di cui ha contenuto sogni e ricordi?
Come posso?
Posso?


Ditemelo voi. Entro lunedi'.


Vi aspetto numerosi e DI PARTE.




L

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...