Non ingrano. Non decido e non ingrano.
Sono qui ma non sono qui.
Mi godo feste popolari e giro per la mia casa come fosse un castello fatato, ma la mia mente vola.
Vola in paesi lontani.
Sogna di camminare a piedi nudi sulla spiaggia. Di imparare a cucinare un curry decente, di aver tempo per sedersi a bordo parco giochi a sentire quella malinconia assurda di quando vuoi essere a casa e mangiare una piadina.
Amo la mia vita italiana, ma per assurdo la amo ancora di piu' da lontano, condita di magia e malinconia.
Voglio stare qui per sempre ma poi mi dico la vita e' una, caspita, e c'e' cosi' tanto da imparare.
Sto arrivando alla conclusione che forse - se e' vero che ognuno nella vita deve seguire un progetto - il mio sia di imparare, viaggiare, conoscere e sperimentare luoghi e modi di vita diversi.
Ogni volta una sfida, ogni volta adrenalina.
Ricordo ancora quando ho mollato Pechino per Shanghai: l'ho fatto perche' se non l'avessi fatto Pechino sarebbe diventata troppo "casa" e non potevo fermarmi a Pechino, con tutto il mondo che scorreva fuori ad aspettarmi.
Sono confusa.
Non so cosa voglio e mi viene chiesto di decidere.
Odio decidere.
Vorrei avere 5 anni e che la mia mamma decidesse per me.
Aiuto!!!
In fase di adattamento temporaneo, cercando un futuro che sia fatto per noi, stiamo a poco a poco amalgamandoci con gli autoctoni, e questo mi crea crisi di panico notturne.
lunedì 24 ottobre 2011
lunedì 19 settembre 2011
Quei giorni
In quei giorni, che nel mio caso sono la settimana prima di quei giorni, le donne dovrebbero essere lasciate stare. Raggomitolate sul divano. A disfare e fare cassetti. Piene di coccole e cioccolato.
Tutto il resto non fa bene, in quei giorni.
Tutto il resto non fa bene, in quei giorni.
giovedì 15 settembre 2011
Sopravvissuta.
La mia giornata e' cominciata alle ore 1.36 di notte.
Ebbene si, la scuola ci agita e psicomatizziamo con sangue dal naso la notte e tanto bisogno di coccole.
"Per lo meno stai dal tuo lato".
"Non capisci, se sto 'tacato faccio i sogni belli. Vedi: 'tacato - uomo che scia. Non 'tacato - un mostro si mangia l'uomo che scia. Devo stare 'tacato".
Dormo quello che posso, accendo la luce per segnare un paio di appunti, arrivano l'alba, la sveglia, la Strega. Comincia un giorno nuovo. Il terzo giorno di scuola.
"E i quaderni piccoli?"
"Quali quaderni piccoli?"
Pianto.
"La maestra ha detto che ho bisogno di due quadernetti, buuuuu....".
Alle 6.45 del mattino e' un'informazione molto utile.
Accendo computer e skype per prepararmi ai problemi quotidiani, che per una questione di privacy aziendale devo tralasciare, mentre nulla mi vieta di sottolineare che da una settimana sto riprendendo i gastroprotettori perche' lo stress mi ha spaccato lo stomaco.
Colazione.
Vestiti.
Strega oucia i piedi in piscina.
Ri-vestiti.
Urla di mamma, non si trova Giraffe Kay, che e' indispensabile per sanita' mentale della Streghetta.
Giraffe salta fuori da sotto il divano, sono le 8.15, viviamo ad un secondo dalla scuola e riusciremo di sicuro ad essere gli ultimi.
Passeggino, spazzatura, urla.
Bambini che rotolano giu' dalla discesa polpenazziana, arriviamo al suono della campanella.
Fuori uno.
Altri cento metri in ripida discesa con il passeggino e la pattumiera, che mi sono dimenticata di buttare di fronte alle elementari, e sono all'asilo della poppa.
Pare che la bambina sia inseritissima, come se ci fosse nata, al Maffizzoli.
Chiedo se allora potrebbero non farle fare 3 settimane di inserimento, visto che rischio la salute mia e della mamma.
Non possono.
Riprendo passeggino e pattumiera, che getto alla fine di una salita ammazza-fiato. Sono fradicia.
Corro in cartoleria e acquisto i quaderni, li porto a scuola. Vado a casa e recupero il computer.
Salto in macchina e comincia la mia giornata.
Non sono neanche le nove e avrei bisogno di una doccia e una seduta di ipnosi.
Al rientro ci sta banca, supermercato, garden center e cena. Passo anche l'aspirapolvere e travaso una pianta di aloe con tanto di argilla e rifiniture.
Annego l'unica lucertola rimbambita nel bagnetto di Sophie e causo anni di analisi a mio figlio che la prende in mano pensando sia uno dei suoi mini dinosaurini di gomma.
La mia vicina e' messa peggio di me, arriva a casa alle sette e le si legge ogni minuto della sua giornata in faccia... li invito a cena.
A cena c'e' anche un merlotto che si auto-invita, scagazza dovunque e si va a nascondere tra le travi del soffitto in sala.
Risolviamo tutto, mangiamo e ce la ridiamo un po'.
Alle nove i bambini sono a letto, mi manca solo la cucina e una lavatrice.
Per l'ennesima volta rimando lo stiro. Lo faccio ormai da un mese... ma mi sono resa conto che le lenzuola vanno bene anche un po' stropicciate, oh no?
Meglio buttarsi a letto con un sano libro e sperare che nulla accada fino al suono della sveglia.
"Notte.
Ebbene si, la scuola ci agita e psicomatizziamo con sangue dal naso la notte e tanto bisogno di coccole.
"Per lo meno stai dal tuo lato".
"Non capisci, se sto 'tacato faccio i sogni belli. Vedi: 'tacato - uomo che scia. Non 'tacato - un mostro si mangia l'uomo che scia. Devo stare 'tacato".
Dormo quello che posso, accendo la luce per segnare un paio di appunti, arrivano l'alba, la sveglia, la Strega. Comincia un giorno nuovo. Il terzo giorno di scuola.
"E i quaderni piccoli?"
"Quali quaderni piccoli?"
Pianto.
"La maestra ha detto che ho bisogno di due quadernetti, buuuuu....".
Alle 6.45 del mattino e' un'informazione molto utile.
Accendo computer e skype per prepararmi ai problemi quotidiani, che per una questione di privacy aziendale devo tralasciare, mentre nulla mi vieta di sottolineare che da una settimana sto riprendendo i gastroprotettori perche' lo stress mi ha spaccato lo stomaco.
Colazione.
Vestiti.
Strega oucia i piedi in piscina.
Ri-vestiti.
Urla di mamma, non si trova Giraffe Kay, che e' indispensabile per sanita' mentale della Streghetta.
Giraffe salta fuori da sotto il divano, sono le 8.15, viviamo ad un secondo dalla scuola e riusciremo di sicuro ad essere gli ultimi.
Passeggino, spazzatura, urla.
Bambini che rotolano giu' dalla discesa polpenazziana, arriviamo al suono della campanella.
Fuori uno.
Altri cento metri in ripida discesa con il passeggino e la pattumiera, che mi sono dimenticata di buttare di fronte alle elementari, e sono all'asilo della poppa.
Pare che la bambina sia inseritissima, come se ci fosse nata, al Maffizzoli.
Chiedo se allora potrebbero non farle fare 3 settimane di inserimento, visto che rischio la salute mia e della mamma.
Non possono.
Riprendo passeggino e pattumiera, che getto alla fine di una salita ammazza-fiato. Sono fradicia.
Corro in cartoleria e acquisto i quaderni, li porto a scuola. Vado a casa e recupero il computer.
Salto in macchina e comincia la mia giornata.
Non sono neanche le nove e avrei bisogno di una doccia e una seduta di ipnosi.
Al rientro ci sta banca, supermercato, garden center e cena. Passo anche l'aspirapolvere e travaso una pianta di aloe con tanto di argilla e rifiniture.
Annego l'unica lucertola rimbambita nel bagnetto di Sophie e causo anni di analisi a mio figlio che la prende in mano pensando sia uno dei suoi mini dinosaurini di gomma.
La mia vicina e' messa peggio di me, arriva a casa alle sette e le si legge ogni minuto della sua giornata in faccia... li invito a cena.
A cena c'e' anche un merlotto che si auto-invita, scagazza dovunque e si va a nascondere tra le travi del soffitto in sala.
Risolviamo tutto, mangiamo e ce la ridiamo un po'.
Alle nove i bambini sono a letto, mi manca solo la cucina e una lavatrice.
Per l'ennesima volta rimando lo stiro. Lo faccio ormai da un mese... ma mi sono resa conto che le lenzuola vanno bene anche un po' stropicciate, oh no?
Meglio buttarsi a letto con un sano libro e sperare che nulla accada fino al suono della sveglia.
"Notte.
mercoledì 10 agosto 2011
NOMI
STREGA
Tu come ti chiami, Laula?
Si. E tu?
Io no.
BUZZ
Perche' invece non mi avete chiamato BEN TEN?
Ben di nome e Ten di cognome?
No! BENTEN di nome, BENTENNISON di cognome.
Tu come ti chiami, Laula?
Si. E tu?
Io no.
BUZZ
Perche' invece non mi avete chiamato BEN TEN?
Ben di nome e Ten di cognome?
No! BENTEN di nome, BENTENNISON di cognome.
domenica 7 agosto 2011
La vita che cambia
Zio Cecca si prende carico di un bebe' alieno e due elfetti saltellanti e li porta nei meandri della fiera del biologico, alla ricerca di uno spago per i loro palloncini... per la prima volta da secoli la mia migliore amica ed io siamo sedute su una scala, sole, con in mano un bicchiere di vino, alle 10 di sera.
"Sole, come ai vecchi tempi" faccio io.
"Tranne che ai vecchi tempi eravamo te ed io giovani, sullo scalone a Montmartre, circondate da fighi della miseria; mentre ora siamo sulle scale della biblioteca di Polpe a prendere respiro mentre il Cecca fa da babysitter ai bimbi" fa lei.
Commemoriamo con una foto di noi sopravvissute a questa vita ubriaca - stile THE DAY AFTER - e ci promettiamo che presto si parte per Parigi. Anche solo un weekend. SOLE.
"Sole, come ai vecchi tempi" faccio io.
"Tranne che ai vecchi tempi eravamo te ed io giovani, sullo scalone a Montmartre, circondate da fighi della miseria; mentre ora siamo sulle scale della biblioteca di Polpe a prendere respiro mentre il Cecca fa da babysitter ai bimbi" fa lei.
Commemoriamo con una foto di noi sopravvissute a questa vita ubriaca - stile THE DAY AFTER - e ci promettiamo che presto si parte per Parigi. Anche solo un weekend. SOLE.
giovedì 4 agosto 2011
Missing China
Saranno almeno sei mesi, ora, che mi manca la Cina.
Ogni giorno vengo illuminata da immagini, ricordi, idee e nostalgie... il mercato della frutta e verdura, i sacchi pieni di uova, il caldo umido condiviso con un gruppo di amiche affiatate, la voglia di evadere. La nostalgia di casa... quella che alla fine mi ha fregato.
Stamattina ho avuto una rivelazione: della Cina mi mancano si la TataImbranata, le possibilita' economiche, le scuole strafighe dei bambini, lo shopping e il sushi 5 volte a settimana. Mi manca di piu' la liberta' di potermi prendere momenti di abbattimento.
Ci sono stati giorni, settimane in cui in Cina ci sono stata proprio male, in cui facevo fatica ad arrivare a sera senza piangere di continuo. Momenti in cui avrei voluto buttare la spugna, in cui mandavo i bambini fuori con ayi per poter star male in pace.
Ma potevo star male in pace.
Avevo il tempo e le possibilita' di sedermi ed ascoltare me stessa.
Questo e' il regalo piu' grande che mi ha dato la Cina (oltre al fatto di aver incontrato PGL!): anni e anni in cui ho avuto il tempo di conoscere ed ascoltare e frequentare me stessa.
Mi lamentavo per la solitudine di quelle giornate... oggi invece capisco che i sentimenti negativi li ho qui come a Suzhou. A Brescia manca pero' la possibilita' di prendersi tempo per analizzare e vivere intensamente il mio IO, perche' qui tutto e' corsa, tutto e' sacrificio, tutto e' praticita' quotidiana.
Penso di esser quasi pronta ad unirmi alla comunita' degli Elfi e tessere maglioncini di iuta per gli inverni nei boschi con Streghetta e Buzz... Che qualcuno mi salvi, o mi passi un mohito!
Ogni giorno vengo illuminata da immagini, ricordi, idee e nostalgie... il mercato della frutta e verdura, i sacchi pieni di uova, il caldo umido condiviso con un gruppo di amiche affiatate, la voglia di evadere. La nostalgia di casa... quella che alla fine mi ha fregato.
Stamattina ho avuto una rivelazione: della Cina mi mancano si la TataImbranata, le possibilita' economiche, le scuole strafighe dei bambini, lo shopping e il sushi 5 volte a settimana. Mi manca di piu' la liberta' di potermi prendere momenti di abbattimento.
Ci sono stati giorni, settimane in cui in Cina ci sono stata proprio male, in cui facevo fatica ad arrivare a sera senza piangere di continuo. Momenti in cui avrei voluto buttare la spugna, in cui mandavo i bambini fuori con ayi per poter star male in pace.
Ma potevo star male in pace.
Avevo il tempo e le possibilita' di sedermi ed ascoltare me stessa.
Questo e' il regalo piu' grande che mi ha dato la Cina (oltre al fatto di aver incontrato PGL!): anni e anni in cui ho avuto il tempo di conoscere ed ascoltare e frequentare me stessa.
Mi lamentavo per la solitudine di quelle giornate... oggi invece capisco che i sentimenti negativi li ho qui come a Suzhou. A Brescia manca pero' la possibilita' di prendersi tempo per analizzare e vivere intensamente il mio IO, perche' qui tutto e' corsa, tutto e' sacrificio, tutto e' praticita' quotidiana.
Penso di esser quasi pronta ad unirmi alla comunita' degli Elfi e tessere maglioncini di iuta per gli inverni nei boschi con Streghetta e Buzz... Che qualcuno mi salvi, o mi passi un mohito!
venerdì 29 luglio 2011
Punti di vista
"Cosa fai?"
"Mi trucco".
"Ma perche' ti stai colorando l'occhio con una matita... fermati!!! E' pericoloso!!!"
"No, se lo fanno le mamme va bene, e' per essere piu' bella".
Mi guarda schifato e un po' confuso:"sei proprio strana", e se ne va.
"Mi trucco".
"Ma perche' ti stai colorando l'occhio con una matita... fermati!!! E' pericoloso!!!"
"No, se lo fanno le mamme va bene, e' per essere piu' bella".
Mi guarda schifato e un po' confuso:"sei proprio strana", e se ne va.
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Non so se sono capace
Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...
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Piccolo Post da mamma sconvolta: Tomas si e' innamorato dei Teletubbies... e non ha neanche mai visto il cartone (ok, glielo ho comprato...
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Mi sono innamorata. L'ho visto nell'antiquario dove ho ordinato il regalo di compleanno di Papa' Gambalunga e non ho saputo dire...
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Se non fosse che quando leggo notizie come quelle del Corriere di ieri ( http://www.corriere.it/cronache/10_dicembre_07/biancaneve-ninfomane...