Ho il brutto vizio di decidere come vestirmi guardando fuori dalla finestra. Non apro i vetri, guardo unicamente fuori, spio i tergicristalli delle auto, addocchio l'infagottamento dei vicini, studio l'oscillare delle foglie cercando di determinare la forza del vento. Non c'entra che io qui abbia un balcone e che in casa mia si geli sempre, non c'entrano neanche gli usi e i costumi locali, che il mio povero cervello di mamma espatriata non riesce ancora a registrare.
D'altronde ho trascorso anni in Irlanda con il moccio al naso, regolandomi sulle maniche corte degli oriundi, che a maniche corte vanno in giro se appena la temperatura va sopra agli 8 gradi!
Comunque.
Stamattina Strega ed io siamo state abbandonate dai nostri uomini che - uno al lavoro e l'altro in gita di Pasquetta con famiglia israeliana (che c'entrano con la Pasquetta?) - ci hanno dato forfait.
Guardando fuori dalla finestra mi sono resa conto che tutti erano scafandrati: maniche lunghe, colli alti, cappelli, persino ombrellini. La mamma giapponese che porta i bambini allo scuolabus mi e' passata davanti con i guanti!
Fatti due calcoli, tolti un paio di strati perche' so che si vestono piu'di noi, Strega ed io siamo comunque uscite con cannottiera, maglietta, maglioncino e giacca nel cestello del passeggino, just in case.
Uscita dal gelo del mio edificio (e' sempre 10 gradi sotto la temperatura ambiente) sono stata accarezzata dal tepore primaverile e dai primi raggi di sole veramente caldo dell’anno. In parole povere, abbiamo rischiato di cuocere come due ravioli al vapore sul marciapiede.
Come ho fatto a non ricordarmi di quanto temuto sia fratello Sole in Estremo Oriente?
Strega ed io abbiamo fatto una passeggiata deliziosa, l’unico neo il mancato cappellino per la sua testolina delicate e i commenti delle nonne a vedere passare il passeggino con i piedini grassocci della mia tata, tutti nudi.
PS: prima del riposino abbiamo persino piantato il basilico. Benvenuta, Primavera!
Nessun commento:
Posta un commento