sabato 30 ottobre 2010

Serata bresciana

E' una sera di luna a spicchio di pesca, un po' dondolante, tutta circondata da stelle.

Peccato che abbia messo un piede in una pozza di vomito all'uscita dal cinema.
Rovina tutta la poesia, mentre guido verso casa di mamma, la radio a palla e le signorine della notte ogni 50 metri a scandire il viaggio come i colpetti del metronomo quando impari a suonare il piano.
Spero che per lo meno il vomito porti fortuna quanto la cacca. Cinque minuti prima del mio primo esame universitario mi ha colpito in testa un piccione, ed e' stato un trenta e lode.

Domani succedera' sicuramente qualcosa di meraviglioso.

A parte tutto, la serata bresciana e' andata bene: mi sono ritrovata al cinema con le solite amiche, quelle "copertina di Linus", con cui non bisogna impegnarsi perche' sanno come sei.
Ho sperato invano in un film che invece si e' rivelato tanto strampalato da risultare apocalittico, ma ho riso tanto  e bevuto un caffe' con cioccolata, alla faccia della Peppina.
Poi ho regalato un sorriso al ragazzo dello sgabbiotto del parcheggio, sopportando le "accuse" di essere un perenne flirt. Ma dico, che palle deve essere lavorare allo sgabbiotto del parcheggio, soprattutto di notte. Bisognerebbe uscisse una legge che rendesse obbligatorio a tutti sorridere alle persone che fanno lavori tanto antipatici... e lo dice una che per anni ha servito birre alla gente della notte vestita da tirolese (io, non la gente della notte)!

Le mie due considerazioni finali su questa notte di luna e vomito:

1) passando di fronte al Lio mi sono resa conto che la notte e' dei giovani e belli. Mi sono persino detta "moh mi fermo e vedo se c'e' qualcuno da salutare, come ai vecchi tempi", ma poi meta' della gente presente stasera, ai miei vecchi tempi stava a casa  guardare i Puffi, quindi ho tirato dritto.

2) quando uscendo di casa una si dice che spera di non fare un incidente perche' non ha seguito il consiglio no. 1 di tutte le nonne e non indossa biancheria coordinata, vuole dire che il tempo delle notti selvagge e' definitivamente finito. Ogni tanto manca, ma poi che bello entrare nel lettone bollente e profumato di bimbi addormentati?

Da Brescia e' tutto, me ne vado a dormire...

venerdì 29 ottobre 2010

Bookworm, un covo di cervelli

A Suzhou c'era il Bookworm (http://www.suzhoubookworm.com/) dove scaldarsi nelle infinite notti cinesi.
Nato a Pechino nel lontano 2002 (io c'ero anche quella volta li') come stanzino in cui scambiarsi libri "occidentali" e, a volte, censurati, e' poi cresciuto fino ad aprire diversi punti-Cina.

Biblioteca in cui ogni expat di ritorno lascia con il cuore i libri che non stanno negli scatoloni, il Bookworm e' anche una libreria "non troppo commerciale", in cui trovare tutto e di piu' sulla Cina, i suoi artisti, la sua storia e la sua cultura... insieme all'ultimo bestseller, un libro per i bimbi o i 365 modi di cuocere con il wok.
E se il libro non c'e', dalla Cina con Furore ti viene ordinato e consegnato nel giro di un paio di settimane. Ultimamente si trovano anche riviste in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Va da se' che gli italiani devono impararsi le lingue!

Ogni sera Bookworm apre le porte per eventi piu' o meno artistici, concedendo uno spazio a chi vuole suonare nell'Open Mic, aprendo cervelli con la Quiz Night, realizzando sogni con i festival della letteratura.
Negli ultimi anni ho ascoltato alcuni dei miei autori preferiti, ho conosciuto Tess Johnston (http://www.tessinshanghai.com/), sono riuscita ad ascoltare punti diversi grazie all'intervento di giornalisti e scrittori importati da Australia, Giappone, India... E a giovani artisti - cinesi e stranieri - vengono spesso concessi muri in prestito, come una porta verso il mondo.

Ci si puo' persino passare per un panino persino a pranzo - nel weekend, con il club del libro per i bambini, che tutte le domeniche supplicano di poter andare dalla maestra Marika a leggere e disegnare.

E a Brescia?

Se qualcuno mi desse lo spazio, lo comincio io!

Censura e informazione

In Cina riuscivo - quasi sempre - ad aprire le prime pagine di Corriere, Bresciaoggi e Giornale di Brescia.
In Italia mi dco "non c'e' tempo, non c'e' tempo, intanto guardo il telegiornale a cena".
A cena danno Mr. Bean su uno dei canali per bambini.
Buzz 1, Mamma Lau 0.
Sono sempre meno informata e piu' censurata.
Ma intanto ogni volta che riesco di sgamo ad aprire un giornale - solitamente nel mezzo della notte - ci sono solo Sarah Scazzi e le donnine del premier. Bleah.

giovedì 28 ottobre 2010

Giu'

Oggi sono giu'.
Non reggo i rumori, soprattutto di nani urlanti.

Ho voglia di scappare.

Sola.

Trovare uno spazio vuoto e silenzioso dove poter ricostruire da capo, appendere quadri bellissimi alle pareti e tirare tutti i miei libri fuori dagli scatoloni.
Spolverare il mio vecchio Buddha che sta chiuso in una scatola da dicembre 2004.
Riuscire a mettermi lo smalto in un colpo solo.

Ma le mamme non scappano.

Inoltre, Buddha avrebbe i baffi e 10 Gormiti in braccio dopo cinque minuti dalla sua liberazione, e i libri fanno polvere.

Meglio stare qui. Respirare a fondo.
Sperare nel weekend e in attimi di spensieratezza.

Amici, anybody?

martedì 26 ottobre 2010

Ognuno per se'

Il mio blog e' partito come pentola di riflessione di un'italiana in Cina, ma sta diventando a poco a poco un angolo in cui rifletto sull'Italia dopo anni di vagabondaggio.

Oggi mi sono accorta che non solo, come Buzz mi aveva gia' fatto notare, la gente non si saluta e non si sorride per strada, ma tutti guardano per terra o nel vuoto. Lo faccio anche io, da che sono qui.
Non si incrociano sguardi, a Brescia.
Per paura, per farsi i fatti propri, per riservatezza, per senso della privacy. Non so. So che viene automatico, come fino a due mesi fa era automatico he uno sconosciuto mi chiedesse "hai gia' fatto pranzo?" o quanto pagavo di affitto mentre attendevo l'omino verde ad un semaforo del centro.

Alieno

Oddio, domani sera sono su Teletutto a "Questioni di Gusto" di Marco Recalcati. Io, l'alieno.

Non so nulla dell'Italia, non conosco la politica, di Berlusconi ne ho sentito parlare piu' grazie alle chiacchiere d'oltralpe che alle amare verita' descritte dai compaesani. A Brescia mi perdo continuamente, arrivo a malapena a casa dei miei migliori amici e spesso solo grazie a mappe e mappine su tovaglioli di carta raccattati in borsa. Della situazione politica cinese ne so qualcosa di piu', ma la maggior parte delle informazioni da me raccolte negli ultimi anni provengono dai telegiornali cinesi stessi, che come tutti sappiamo sono censurati. In trasmissione potrei portarci Buzz, che per lo meno e' in grado di guardarsi Peter Pan in mandarino.

Sono un alieno in casa mia, e un alieno dovunque mi trovi.

Pero' con il nuovo taglio di capelli e il mio sorriso sfacciato continuo a SOGNARE GRANDI SOGNI, e chissa' che non riesca a ritagliarmi uno spazio nella mia adorata Brescia.

PS: Buzz comincia l'inserimento all'asilo mercoledi'. Sono emozionata come al primo esame universitario.

sabato 23 ottobre 2010

Sogna grandi sogni

In quest'Italia autunnale, me lo ripeto come un mantra: sogna grandi sogni, perche' e' l'unico modo per non arrendersi ad una vita picco-piccola.

Oggi festa di compleanno bresciana, con bambini bresciani per i miei bambini a cui manca Suzhou.
Buzz vuole tornare a casa, vuole andare a casa della sua principessa Raperonzolo perche' e' li' che e' andato a finire il suo letto. Gli mancano i suoi amici e non capisce cosa sta succedendo. Vuole un beagle per il suo compleanno - che poi chi sa dove mettere un beagle nella casa piccina piccina di nonna, gia' invasa da noi tre, con valigie, giochi, tante scarpe e.

Buzz e' di cattivo umore ed e' andato via anche il sole.

Ma io sogno grandi sogni. E non daro' ai miei figli una vita picco-piccola.

Non so se sono capace

Ci sono cose per cui uno e' portato. Poi ci sono cose dove invece fai schifo. Quando purtroppo fai schifo in cose importantissime, all...